Anteprima Fitbit Charge, Charge HR e Surge

Fitbit rinnova la sua linea di indossabili con Fitbit Charge, Charge HR e Surge, tre dispositivi che si differenziano per funzionalità e fascia di prezzo.

Anteprima Fitbit Charge, Charge HR e Surge
Articolo a cura di

Il settore degli indossabili è in piena espansione, come previsto dagli analisti, e la crescita è evidenziata anche dall’aumento nel numero di alternative disponibili. Di questa categoria fanno parte le smartband, degli accessori utilizzati principalmente dagli sportivi, che amano tenere traccia dei propri allenamenti. Una delle prime aziende a proporre soluzioni di questo tipo è stata Fitbit, apprezzata per i suoi device dal design semplice ma funzionale. Al recente CES di Las Vegas l’azienda californiana ha portato ben tre dispositivi, dotati di caratteristiche interessanti e di una compatibilità davvero completa, visto che sono disponibili applicazioni per Android, iOS e Windows Phone. Si tratta del Charge, del Charge HR e del Surge, tre prodotti che sembrano avere le potenzialità per raggiungere il successo.

Fitbit Charge, Charge HR e Surge

Fitbit Charge è la proposta più economica, visto il costo di 129$. Il design è minimale, anche se le quattro colorazioni danno modo di personalizzare maggiormente il proprio dispositivo. Il braccialetto è resistente alla pioggia e agli schizzi d’acqua, ma non è possibile utilizzarlo durante il nuoto. L’autonomia è di sette giorni, una caratteristica fondamentale per questo tipo di dispositivi, grazie anche alla presenza di un display OLED di piccole dimensioni dai consumi contenuti. Dimensioni che non impediscono di utilizzare il Charge per visualizzare le chiamate in arrivo.
Le funzioni disponibili sono diverse, a partire dal monitoraggio del sonno e dalla possibilità di utilizzare una sveglia silenziosa. Il braccialetto rileva i passi, la distanza percorsa, le calorie bruciate e anche i piani saliti, senza dimenticare la funzione orologio. Mancano però GPS e cardiofrequenzimetro, due elementi essenziali per entrare davvero nelle grazie degli sportivi, ma si tratta pur sempre del modello base.

Salendo leggermente con il prezzo, a 149$ troviamo il Charge HR, simile al modello precedente nel look ma differente per materiali e funzionalità. La novità più interessante riguarda il cardiofrequenzimetro, che permette di monitorare l’attività cardiaca in tempo reale. Il sistema sfrutta la tecnologia LED per evidenziare le variazioni nel flusso sanguigno presenti nel polso, integrando in questo piccolo smartband tutto il necessario per tenere traccia delle proprie pulsazioni. Vista la presenza di questa funzionalità, l’autonomia è leggermente più bassa, arrivando a 5 giorni, un valore comunque accettabile che permette di non doversi preoccupare di ricaricare il dispositivo ogni sera.

L’ultimo prodotto presentato è il Fitbit Surge, un braccialetto che strizza l’occhio al settore degli smartwatch, proposto ad un prezzo di 249$. Le prime differenze a saltare all’occhio sono le dimensioni, maggiori rispetto a quelle degli altri modelli, e lo schermo, che permette un’interazione più approfondita con lo smartphone. Entrando più nello specifico di questo elemento, si tratta sempre di un pannello OLED ma le dimensioni maggiori permettono di leggere anche le notifiche del telefono, anche se non siamo certamente al livello qualitativo degli smartwatch realizzati per questo scopo preciso. L’altra e forse più importante novità sta all’interno, grazie alla presenza del GPS, con cui utilizzare il Surge durante la corsa senza l’ausilio di uno smartphone, cosa molto comoda, viste anche le dimensioni e il peso raggiunti dai telefoni nell’ultimo anno. L’autonomia è di sette giorni con il GPS spento, mentre quando è attivo dovrebbe permettere un utilizzo continuato per 24 ore, per cui con una corretta gestione della localizzazione si potrebbe tranquillamente arrivare ai livelli di autonomia dei fratelli minori. Unica pecca, anche in questo caso, è rappresentata dal fatto che non è possibile indossarlo durante le sessioni di nuoto.

L’app Fitbit

Uno dei punti forza dei prodotti Fitbit è rappresentato dall’alto livello di compatibilità con i device attualmente in commercio, visto che l’app ufficiale raggiunge tutte le principali piattaforme, senza dimenticare le numerose applicazioni di terze parti con supporto a questi smartband, tra cui MyFitnessPal, Microsoft Healt Vault, Endomondo e molte altre.
Le funzioni integrate nell’app ufficiale tuttavia consentono già una gestione completa dei dispositivi e dei propri dati. È possibile registrare il numero di passi giornalieri, i piani saliti e le calorie bruciate, visualizzando il tutto attraverso grafici e diagrammi riassuntivi. Tutti questi elementi possono essere utilizzati per raggiugnere degli obbiettivi specifici fissati dall’utente, come ad esempio il completamento di un percorso durante la corsa. Presenti anche funzioni per la gestione della propria alimentazione, visto che si può registrare tutto ciò che si mangia, sia attraverso il database interno sia inserendo manualmente gli alimenti.

Interessanti sono le funzioni studiate appositamente per Cortana, l’assistente vocale Microsoft, vista anche la penuria di indossabili presenti nella piattaforma Microsoft con app native. Ad esempio, è possibile aggiungere un pasto semplicemente parlando allo smartphone, che provvederà autonomamente ad aggiornare l’applicazione Fitbit, oppure aggiornare la propria tabella con l’ultimo allenamento svolto.
Non mancano poi numerosi opzioni per il monitoraggio del sonno, inclusa la sveglia con vibrazione, che farà dimenticare le fastidiose sveglie sonore. Tutte le statistiche sono disponibili anche su PC, tramite un pannello da cui gestire in maniera comoda e pratica la mole di dati raccolti.

Fitbit Charge, Charge HR e Surge Le nuove proposte Fitbit sono indirizzate ad un’utenza che cerca un dispositivo per il fitness. Se desiderate una maggiore interazione con lo smartphone o funzionalità avanzate di notifica meglio virare sui numerosi smartwatch presenti sul mercato. Trattandosi appunto di un prodotto per sportivi, il modello Charge subisce abbastanza l’assenza del cardiofrequenzimetro, un sensore essenziale per creare allenamenti personalizzati. Il modello HR invece può diventare un’ottima base di partenza per chi vuole acquistare il suo primo braccialetto per il fitness, grazie alla dotazione completa e al costo non eccessivo. Il Surge invece è l’ideale per chi è alla ricerca di qualcosa che possa fare da ponte tra uno smartwatch ed uno smartband, mentre il GPS permette di slegarsi dalla presenza di uno smartphone fisico durante le sessioni di corsa. Una pecca, comune a tutti i modelli, è l’assenza di una vera impermeabilità, che non permette di trasformare la proposta Fitbit in un punto di riferimento globale per gli amanti dello sport.