Anteprima iPhone 6, ecco cosa sappiamo finora

A pochi mesi dalla presentazione ufficiale, facciamo il punto dei rumor emersi sull'iPhone 6.

Anteprima iPhone 6, ecco cosa sappiamo finora
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Il 23 aprile scorso Apple ha pubblicato i risultati finanziari del secondo trimestre dell’anno fiscale 2014. Le aspettative non erano delle migliori poiché il periodo in esame (post-natalizio) era quello solitamente meno remunerativo per le compagnie tecnologiche e non. Quasi a sorpresa però, Tim Cook, coadiuvato dal nuovo CFO della Mela l’italiano Luca Maestri, ha sciorinato numeri da capogiro, soprattutto per quel che riguarda gli iPhone: 43.7 milioni di unità vendute, +17% rispetto allo stesso periodo del 2013. Attenzione però di questo dato non è dato sapere quanti siano in percentuale gli iPhone 4s / 5 / 5s o 5c.
In ogni caso a guidare quest’armata di melafonini in tutto il mondo è stato l’iPhone 5s, che insieme all’iPhone 5c è stato lanciato da Cupertino circa 9 mesi fa. E pensare che alla presentazione, il 5s non aveva del tutto convinto i fan.
Impeccabile dal punto di vista hardware, era dotato ancora una volta di uno schermo molto più piccolo rispetto ai top di gamma della concorrenza Android e Windows Phone.
Nonostante i risultati record però gli analisti di mercato della compagnia californiana si sono dovuti scontrare con un’amara realtà: l’unico settore in crescita in ambito smartphone era quello dei dispositivi con display superiore ai 4 pollici, segno (forse) che i numeri fatti registrare dalle vendite degli iPhone erano destinati a calare o restare piatti nel giro di qualche trimestre, a tutto vantaggio degli eterni rivali che continuavano ad accaparrarsi importanti fette di mercato. In pratica i clienti, “vogliono ciò che Apple non offre”.
A giudicare dalle indiscrezioni che girano in rete da un paio di mesi a questa parte però, sembra che nel quartier generale di Infinite Loop sia stata presa una storica decisione e l’iPhone, anzi gli iPhone, con un display “veramente” più grande arriveranno nel quarto trimestre del 2014.

Diverse le esigenze, diverso il display

Apple è forse l’ultima compagnia che “osa” proporre smartphone top di gamma con un display da 4 pollici. A Cupertino sono dei maestri nel convincere gli utenti che le soluzioni adottate sui propri prodotti sono le migliori.
Nel caso dello schermo, due anni fa la Mela ha giustificato la propria decisione di andare controcorrente, ingrandendo lo schermo solo di metà pollice, sostenendo che solo così l’utente avrebbe potuto utilizzare il telefono con una sola mano, “una chiara scelta di buonsenso”, come recitava lo spot dell’iPhone 5. In un colpo solo aveva rafforzato la linea di demarcazione tra il proprio prodotto e i “padelloni” da almeno 4.5 pollici avversari e al tempo stesso aveva convinto, con il minimo sforzo hardware, coloro che desideravano dimensioni maggiori a rimanere impiantati su iOs.
C'è una larga fetta dell'utenza che alla portabilità e la praticità d’uso preferisce la comodità di uno schermo più grande: navigazione web, email, gestione di documenti, fruizione di contenuti multimediali e videoludici funzionano meglio sugli schermi più generosi.
Ed ecco la prima novità di quest'anno: ci saranno due modelli differenti di iPhone 6: uno da 4.7 pollici e uno da 5.5 pollici (probabilmente l'uscita sarà scaglionata nel tempo).
Il primo problema che gli ingegneri avranno affrontato durante lo sviluppo sarà stato quello della risoluzione. Apple è sempre stata molto timorosa nel cambiare risoluzione agli schermi dei propri dispositivi poiché ciò andava contro le esigenze degli sviluppatori, che saranno costretti, per le loro applicazioni, a supportare un'ulteriore risoluzione oltre alle classiche (640x360 / 960x540 / 1136x640 più quelle per iPad normale e retina).

Purtroppo incrementare il numero di pixel è l’unica strada per allargare lo schermo e mantenere un alto livello di dpi (densità punti pollice). Una delle fonti più autorevoli in questo campo, DisplaySearch, ha suggerito che Apple potrebbe adottare una risoluzione pari a 1600x900 pixel (386ppi) nell’iPhone 6 da 4.7 pollici e 1920x1080 pixel (401ppi) in quello da 5.5 pollici. Tuttavia, per il modello minore, come indicato da diversi analisti, potrebbe essere stato scelto un display con risoluzione da 1334x750 pixel (326ppi), che permetterebbe di utilizzare le stesse misure per le icone delle app, spaziate maggiormente l'una dall’altra rispetto al passato al fine di riempire ugualmente la schermata home con l’aggiunta di una sola colonna di icone (7x4 colonne).
La tecnologia di questi schermi rimarrebbe la stessa di quella presente sull’attuale 5s, conosciuta come LTPS (Low Temperature Poly Silicon), mentre la copertura potrebbe non essere più affidata al noto Gorilla Glass prodotto dalla Corning, ma ad un resistentissimo cristallo di zaffiro, già utilizzato nelle generazioni precedenti come protezione per la fotocamera (iPhone 5 e 5s) e per il Touch ID (iPhone 5s), prodotto direttamente da Apple negli Stati Uniti tramite un accordo di collaborazione esclusivo firmato con la GT Advanced.
Resta il dubbio di come farà Apple a sopperire agli enormi costi di produzione per proporre un materiale che fino ad oggi era impensabile assemblare in così grosse quantità. Forse la soluzione adottata sarà quella di montare questo speciale vetro, solo sui modelli top di gamma, ovvero quelli da 64 Gbyte e forse solo sull'iPhone 6 da 5.5 pollici e di limitarne a produzione ad un massimo di 10 milioni di pezzi durante l'intero ciclo vitale.

Design: ritorno al passato?

La cura maniacale di Apple per i particolari si vede soprattutto nel design dei propri prodotti. L’iPhone 6 sarà più sottile e leggero dei suoi predecessori, e ciò per diversi fattori. Innanzitutto le dimensioni maggiori: “spalmare” i componenti hardware su una superficie più vasta contribuisce a ridurre lo spessore da 7.6 millimetri ai vociferati 6 mm.
Inoltre gli ingegneri della Apple avrebbero messo le mani su un sistema di retroilluminazione a LED che misura solo 0.4 millimetri, inferiore di 0.2 millimetri rispetto a quello fino ora utilizzato. Può sembrare una misura insignificante, ma per gli ingegneri impegnati a far quadrare lo schema della componentistica hardware di un dispositivo mobile non lo è affatto.

A tale compattezza si legherebbe il nuovo design. Le ultime settimane sono state caratterizzate da un numero spropositato di foto e video leak che mostravano case completi o parziali, schemi per i produttori di accessori e custodie basate sulla nuova forma che l’iPhone 6 dovrebbe adottare.
Al di là di dettagli più minuti che differiscono da un caso all’altro (vedi fotocamera che in alcuni modelli fuoriesce leggermente dal case posteriore mentre in altri rimane all’interno) l’elemento che accomuna tutto il materiale pubblicato è la forte somiglianza con le forme arrotondate dell’iPhone originale e riprese dall’attuale generazione di iPod Touch e iPad (Air e Mini), nonché iPhone 5c. Restano a questo punto i dubbi sulla batteria, l'iPhone 6 avrà una maggiore durata nonostante schermo più grande e spessore più sottile?
In più, i designer guidati da John Ive, avrebbero intenzione di ridurre in modo sensibili le cornici laterali per lasciare più spazio allo schermo e di spostare il tasto d’accensione dall’alto verso la parte laterale destra, per permettere all’utente di raggiungerlo più facilmente. Cambio forma anche per i tasti del volume, in alluminio come il resto del corpo unibody e allungati come quelli del 5c. Meno convincente, ma comunque da riportare, è la soluzione legata al flash vista in una foto pubblicata dal magazine giapponese MacFan, in cui non appare più il True Tone flash (con forma ellittica e composizione doppia) bensì un singolo LED come i flash dei modelli antecedenti il 2013. Sembra una scelta quantomeno improbabile, ma staremo a vedere.

Hardware e software, nessuna rivoluzione in vista

In un form-factor come quello appena descritto cosa saranno in grado di inserire i talentuosi (e pazienti) ingegneri di Cupertino?
L’iPhone 5s incorpora l’A7, un chip dual core realizzato con tecnologia a 28 nanometri, che con i suoi 64 bit e l'enorme potenza ha creato una mini-rivoluzione nel settore mobile. L’iPhone 6 potrà contare sull’A8, processore quad-core a 64 bit a 20 nanometri, secondo alcuni più potente del 31% rispetto all'A7, è più parsimonioso in termini di energia consumata.
Samsung rimarrà ancora coinvolta nella produzione, ma solo come ausilio alla TSMC, azienda taiwanese che garantirà ad Apple la produzione di chip serie A a partire da quest’anno. La GPU sarà ancora una volta firmata PowerVR, una evoluzione della Serie 6, già presente su iPhone 5s.Apple ha infatti siglato un nuovo accordo con la compagnia che produce tale tipo di componenti, la Imagination Technologies, e a partire dal 2015 potrà utilizzare sui propri prodotti mobili le GPU Serie 6XT PowerVR che offrono performance superiori del 50% rispetto a quelle attuali.
Abbiamo già accennato al ruolo che la fotocamera potrebbe avere sul piano estetico, anche se non c’è alcuna certezza sulla sua forma e disposizione. A livello prestazionale invece, si vocifera che l’iPhone 6 continuerà ad utilizzare un sensore da 8 megapixel e in più mostrerà migliorie significative ai singoli pixel (maggiori dimensioni, maggiore luminosità immagazzinata), all’apertura focale, al flash True-Tone (ammesso che ci sia ancora) e al software deputato alla gestione del sistema.
Una delle opzioni che potrebbe essere adottata per rendere felici gli amanti della fotografia su smartphone è l’OIS, ossia lo stabilizzatore ottico d’immagine, utile per migliorare gli scatti in movimento. Tale componente hardware però, renderebbe la fotocamera troppo spessa per essere inglobata totalmente nel case sottile del nuovo melafonino e per non sacrificare la purezza strutturale dell’iPhone si potrebbe far affidamento, ancora una volta, sul sistema di stabilizzazione elettronico presente sul 5s, il quale unisce 4 scatti rapidi per eliminare l’effetto “mosso”, con risultati non paragonabili a quelli di un stabilizzatore ottico.


Tra i tanti rumor sull’hardware dell’iPhone 6 l’unica certezza rimane la presenza del sensore di impronte digitali, meglio noto come Touch ID. Introdotto l’anno scorso sul 5s, a causa di alcuni problemi di produzione, fu la causa della bassa disponibilità di iPhone 5s nei primi mesi dal lancio. Per non incorrere nella medesima situazione, quest’anno Apple avrebbe affidato il compito dell’assemblaggio del sensore alla TSMC che, come abbiamo visto, è impegnata anche nella produzione del chip A8. Il Touch ID però, potrebbe non essere il solo sensore degno di rilevanza nel nuovo melafonino. Così come sperimentato da Samsung con gli ultimi due Galaxy serie S, anche Apple potrebbe aggiungere al suo top di gamma sensori in grado di rilevare la pressione sanguigna, la temperatura, ed il grado di umidità nell’ambiente, soprattutto se, in contemporanea. Si spera il tutto unito a qualche applicazione "rivoluzionaria" in tipo stile Apple.
Al fianco di un nuovo iPhone, Apple rilascia sempre una nuova versione del suo sistema operativo mobile, che quest’anno prenderà ovviamente il nome di iOS 8.
Il 2 giugno avremo forse un primo assaggio delle novità pensate da Ive e Federighi al consueto keynote d’apertura della WWDC 2014, anche se a quanto pare le novità presentate non saranno moltissime, sopratutto dopo l'enorme lavoro di ridefinizione estetica proposto lo scorso anno con iOs 7. Alcune indiscrezioni trapelate nel mese di gennaio hanno suggerito che iOS 8 sarà fortemente legato all’iWatch e ad applicazioni basate sulla salute e sullo sport.
In particolare l’app Healtbook sarà il centro di analisi e raccolta dei dati provenienti dallo smartwatch di Cupertino e permetterà agli utenti di tenere sotto controllo i propri parametri vitali.
Miglioramenti consistenti dovrebbero inoltre arrivare per l’applicazione Mappe e per l’assistente vocale Siri, le cui API potrebbero essere aperte agli sviluppatori per favorire una maggiore integrazione con applicazioni di terze parti. Il look rimarrà al 99% quello che conosciamo già e, anche per questo motivo, iOS 8 risulterebbe in gran parte una versione “S” di iOS 7, ottimizzata e con poche feature rilevanti.

iPhone 6 L’iPhone è il prodotto che genera più del 50% degli introiti totali della compagnia guidata da Tim Cook, ed il nuovo modello con schermo più grande farà felice un'ulteriore fetta del mercato, fin ora accontentata solo dai produttori Android. La vera domanda è se Apple produrrà una versione aggiornata di iPhone 5s, come modello "mini" da 4 pollici, o si limiterà a riproporlo ad un prezzo leggermente inferiore. Dalle mutate dimensioni iPhone 6 erediterà un form-factor diverso rispetto al passato e i designer potranno abbandonare lo schema “a mattoncino” affidandosi a forme curve che già nei primi modelli avevano fatto innamorare più di un utente. Inoltre la concorrenza non sembra aver fatto balzi decisivi verso qualcosa di radicalmente nuovo e adottare una strategia di miglioramento a piccoli passi potrebbe essere ancora una volta la scelta giusta. L’iPhone 6 non sarà il prodotto rivoluzionario che rilancerà l'ennesima fase di crescita di Apple, ma un dispositivo che dovrebbe garantire sicurezza e fiducia alle casse della società.