Anteprima Oppo Find 7

La corporation cinese ci mostra il suo nuovo gioiello con schermo QHD.

Anteprima Oppo Find 7
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Il mondo della telefonia è un ecosistema composto da numerosi marchi, che competono a colpi di smartphone sempre più performanti. Questo comporta costi di sviluppo molto alti, che vanno dalla ricerca vera e propria alla produzione fisica dei terminali. Ciò che spesso non si considera però è il costo sostenuto delle corporation per lo sviluppo dei propri brand, che in certi casi arriva ad incidere pesantemente sulle spese sostenute. Il fatto che una parte consistente degli acquirenti identifichi un tablet come un “iPad” o un lettore mp3 come un “iPod” lascia intendere chiaramente l’importanza di questo fattore per l’intero settore. Puntare milioni di dollari sulla brand identity però non sembra essere sempre necessario, come ha dimostrato OPPO, azienda cinese che ha saputo conquistare una propria nicchia di consumatori a colpi di prodotti ottimamente realizzati e dal costo ragionevole. Prima ancora dell’arrivo ufficiale in Europa dei propri terminali infatti, la fama della corporation asiatica aveva già varcato i confini nazionali, convincendo i primi intrepidi acquirenti ad ordinare i suoi prodotti direttamente dalla Cina. Il passa parola ha fatto il resto, consentendo ad OPPO di aprire il proprio store europeo nel maggio 2013, che ha avuto da subito un ottimo successo. Ovviamente, i volumi di vendita non possono assolutamente competere con i produttori più famosi, resta il fatto però che l’ascesa di OPPO nei mercati occidentali non sembra subire rallentamenti significativi. Per proseguire con questo trend, il produttore cinese è pronto a lanciare sul mercato il FIND 7, un terminale dalle caratteristiche tecniche davvero interessanti.

Dalla Cina con furore

L’ultimo arrivato di casa OPPO sarà acquistabile in due varianti, dotate di peculiarità decisamente diverse. La prima rilasciata, chiamata FIND 7a, sarà disponibile per il pre-order a partire dal 7 maggio. Per quanto riguarda le specifiche tecniche, si può tranquillamente affermare che il FIND 7a sia dotato di tutto il necessario per dare del filo da torcere ai top di gamma più blasonati di questo 2014. Il SoC utilizzato è lo Snapdragon 801, cloccato a 2.3 Ghz, coadiuvato da una GPU Krait 400, da 2gb di RAM e da 16 GB per l’archiviazione, espandibili tramite Micro SD. Lo schermo, utilizzabile anche con i guanti, ha una diagonale da 5,5” con risoluzione Full HD, densità di pixel pari a 403 PPI e vetro Gorilla Glass 3; la cornice laterale del display risulta essere davvero minimale, regalando uno splendido colpo d’occhio generale. Nelle ultime settimane si è discusso molto sulla presunta fotocamera da 50 Mpix installata sul FIND 7a. Le specifiche tecniche hanno però chiarito che si tratta di un modello da 13 Mpix di produzione Sony, in grado di fondere 10 immagini in un’unica foto da 50 Mpix tramite la funzione Super Zoom; buona anche la camera frontale, equipaggiata con un sensore da 5 Mpix. Sul fronte connettività, l’ultimo arrivato di casa OPPO può contare sulla presenza degli standard più diffusi attualmente disponibili, LTE compreso. La batteria integrata, rimovibile, è da 2800 mAh ed è dotata della tecnologia VOOC, che consente una ricarica del 75% in soli 30 minuti. Sulla scocca è presente il LED di stato, come anche una coppia di altoparlanti stereo. Proprio la scocca sembra confermare l’ottimo livello qualitativo raggiunto dall’azienda cinese, che ha puntato su materiali di pregio per il proprio device: vetro per la parte anteriore e alluminio per quella posteriore sono stati infatti impiegati per produrre uno smartphone dalle linee minimal, spesso 9,2mm per 170 gr di peso.
L’assalto di OPPO al mercato occidentale però non finisce qui: tra la fine di aprile e l’inizio di maggio sarà rilasciata una versione pompata del terminale, chiamata FIND 7. Il fatto che il nome sia molto simile a quello del fratello minore non deve far pensare ad upgrade solo marginali: le novità saranno importanti, a partire dal processore, cloccato a 2.5 Ghz;

"Un fattore su cui OPPO ha sempre puntato è sicuramente il prezzo, solitamente più basso dei diretti concorrenti."

anche la memoria subirà un’iniezione di potenza, potendo contare su 3 GB di RAM e su 32 GB per lo storage interno, espandibili ulteriormente tramite Micro SD. La vera differenza tuttavia la farà il display: OPPO si è infatti spinta dove altri non hanno potuto arrivare, equipaggiando il proprio terminale di punta con un display da 5,5” capace di una risoluzione di 2560x1440 pixel e una densità degli stessi pari a 538 PPI. I fortunati che hanno potuto osservare dal vivo i due nuovi smartphone hanno potuto rilevare una definizione molto buona per questo pannello, che sembra però restituire una resa dei colori meno vivida rispetto alla controparte Full HD. Vista la componentistica, è inevitabile un impatto maggiore sui consumi, motivo per cui la capienza della batteria è stata aumentata a 3000 mAh. A concludere la lista dei miglioramenti per questa versione troviamo la back cover in fibra di carbonio, che conferisce un valore aggiunto al terminale.
Un fattore su cui OPPO ha sempre puntato è sicuramente il prezzo, solitamente più basso dei diretti concorrenti. Anche in questo caso, le aspettative sembrano essere state mantenute a pieno: i listini ufficiali americani indicano infatti un costo di 599$ per la versione più performante, contro i 499$ di quella meno spinta. Vista la politica di prezzi della corporation asiatica, che vende il suo attuale top gamma N1 a 599$ negli USA contro i 449€ in Europa, è lecito presupporre un costo tra i 349 e i 399 euro per il modello base, a fronte di 449-499 euro per quello più prestante.

Color Os o CyanogenMod?

Color OS è l’interfaccia proprietaria studiata da OPPO per i suoi terminali. L’azienda cinese ha provveduto a fornire al proprio software tutto il necessario per non far rimpiangere la concorrenza, utilizzando come base la versione 4.3 di Android. Tutti i fattori relativi all’aspetto estetico dell’interfaccia sono personalizzabili e le opzioni a disposizione sono davvero molte, dal risparmio energetico alla riduzione del traffico dati in mobilità. Da segnalare la presenza di una funzione del tutto identica al Knock On di LG, che permette di attivare il telefono con due semplici tap sullo schermo spento; davvero interessante è anche la possibilità di assegnare gesture personalizzate per avviare le applicazioni: una volta impostato il movimento desiderato,

"OPPO ha da tempo stretto accordi con il team CyanogenMod, per portare sui propri terminali la famosa ROM."

ad esempio un cerchio, basterà premere il tasto volume ed eseguire un movimento circolare nello spazio con il terminale in mano per avviare l’app. I video diffusi in rete mostrano come questa funzione sia utilizzabile anche con lo smartphone in stand-by, dando risultati davvero notevoli. Ottima anche la fluidità dell’interfaccia, che sembra essere priva di impuntamenti, grazie anche all’hardware di primissimo livello. Il gadget O’Click, che permetteva di controllare alcune funzioni del telefono da remoto, e il touch posteriore, presenti nell’attuale top gamma OPPO N1, sono invece stati eliminati, anche se poche persone ne sentiranno davvero la mancanza. Per gli utenti più smanettoni, OPPO ha da tempo stretto accordi con il team CyanogenMod, per portare sui propri terminali la famosa ROM. A differenza dei concorrenti, l’azienda cinese ha sempre mostrato totale apertura verso le ROM modificate, consentendo ai propri acquirenti di scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Un atteggiamento da premiare, vista l’enorme offerta in termini di software alternativi che è possibile trovare in rete; in questo, OPPO si è rivelata un passo avanti a tutti i concorrenti, che non vedono di buon occhio le modifiche dei propri terminali.

Oppo Find 7 I produttori di smartphone cinesi hanno fatto enormi passi a avanti negli ultimi anni. I tempi in cui i cosiddetti “cinafonini” altro non erano che cloni delle controparti più famose sembrano ormai un lontano ricordo. Del resto, col crescere della domanda interna cinese la qualità dei prodotti è destinata a crescere e OPPO, come Xiaomi, ha ben compreso questo fenomeno, tanto che i loro prodotti vengono ora venduti in tutto il mondo. Tornando al FIND 7, se i prezzi dovessero rivelarsi quelli ipotizzati, l’offerta potrebbe diventare estremamente allettante, viste le caratteristiche tecniche di primissimo livello. L’unica incognita relativa all’hardware riguarda il display da 2560x1440 pixel, che sembra non essere del tutto all’altezza delle aspettative per quanto riguarda la resa cromatica. Nonostante questo, il modello base rappresenta forse il giusto compromesso tra prestazioni, costo e personalizzazione del proprio device, vista la possibilità di installare ROM alternative senza invalidare la garanzia ufficiale. Forse, allo stato attuale il più grosso problema di OPPO è OPPO stessa: cosa sarebbe successo se questi smartphone fossero stati commercializzati da brand più radicati in occidente e dotati di una più estesa struttura commerciale? La risposta a questa domanda sta negli oltre 12 miliardi di dollari (fonte Reuters n.d.r.) spesi nel 2013 da Samsung in attività di marketing, che fanno comprendere come la strada verso la gloria, per OPPO, sia ancora in salita.