Huawei Mate 10 Pro: il primo giorno con il nuovo top di gamma

Huawei ha lanciato a Monaco di Baviera Mate 10 Pro, uno smartphone con schermo borderless, batteria maggiorata e tanto potenziale.

Huawei Mate 10 Pro: il primo giorno con il nuovo top di gamma
Articolo a cura di

Il 2017 verrà ricordato come l'anno degli smartphone borderless. Da Samsung ad Apple, le cornici dello schermo sui top di gamma sono state eliminate quasi del tutto, lasciando spazio a display sempre più grandi e a smartphone dalle dimensioni più contenute. Osservando i nomi appena citati, ai primi due posti nella classifica dei produttori di smartphone per numero di device venduti, la mancanza di Huawei spicca, mancanza che però è stata appena colmata. A Monaco di Baviera infatti il brand cinese ha appena presentato il suo nuovo flagship phone, il Mate 10 Pro, un phablet che rappresenta il meglio della tecnologia oggi a disposizione di Huawei. L'importanza di questo smartphone è palese all'interno della lineup dell'azienda, vuoi per il posizionamento sul mercato, vuoi perché al suo interno sono celate molte delle novità che caratterizzeranno i prossimi mesi. Display borderless e CPU Kirin 970 li ritroveremo infatti anche in diversi smartphone in arrivo prossimamente, sia di Huawei che di Honor. Il presente però si chiama Mate 10 Pro, un flagship che è riuscito a colpire nel segno fin dal primo sguardo.

Un design che guarda al futuro, ma che ditate

L'esordio di Huawei nel mondo degli smartphone borderless è all'insegna della sobrietà. A dispetto di quanto osservato nei primi render diffusi online, in cui la fascia posteriore intorno alla cam sembrava troppo preponderante, la realtà mostra un Mate 10 Pro dall'aspetto solido, massiccio, ma anche elegante e sobrio. La parte frontale è quasi per intero occupata dal display, gli unici bordi evidenti sono quello superiore e inferiore. La zona inferiore è quella che distingue maggiormente le due varianti presentate, Mate 10 e Mate 10 Pro. Il primo infatti offre il lettore delle impronte digitali frontale, mentre il secondo lo colloca nella backcover, in posizione centrale, come nei precedenti modelli della gamma. In entrambi i casi si tratta di una posizione decisamente più comoda rispetto a quella scelta da Samsung nel Note 8 o nel Galaxy S8, dove il sensore è messo in posizione posteriore ma decentrata. Durante la presentazione non sono mancate frecciatine ai concorrenti, da Samsung per il lettore di impronte ad Apple per lo schermo del suo iPhone X e per il Face ID, ritenuti inferiori rispetto alle tecnologie proposte in questo Mate 10, il cui display non viene penalizzato dalla presenza del modulo fotografico nella parte superiore.
Concorrenti a parte, Huawei ha svolto davvero un bel lavoro con i due smartphone, offrendo per la prima volta un top di gamma borderless con display 16:9. A differenza della variante Pro infatti, Mate 10 utilizza un comune schermo 16:9, perfetto per visualizzare le pagine web e per i video. In Italia tuttavia arriverà solo la variante Pro, quella più corposa sul fronte hardware e con aspect ratio 18:9. Schermo e lettore di impronte diversi quindi, ma Mate 10 Pro offre anche la certificazione IP67, che non troviamo invece su Mate 10, fermo alla IP53. Entrambi sono realizzati in vetro e alluminio, vetro che troviamo sia sul frontale che sulla backcover.

Se il design convince, la scelta dei materiali lo fa un po meno. La qualità è ottima ma il vetro utilizzato è poco oleofobico e abbastanza scivoloso, una combinazione che consiglia l'utilizzo in abbinato con una cover, compresa per altro nel bundle. Nonostante l'utilizzo del vetro non è presente la ricarica wireless, elemento eliminato probabilmente per lasciare più spazio alla batteria.

Un hardware di alto livello

Mate 10 Pro offre caratteristiche tecniche da vero top di gamma, a cominciare dal display, da 6" di tipo OLED con aspect ratio 18:9 e risoluzione Full HD Plus, che corrisponde a 2160x1080 pixel. Inferiore rispetto a quella di Galaxy S8 o LG V30, ma come abbiamo visto proprio con il top di gamma Samsung la differenza è assolutamente trascurabile a livello qualitativo, la scelta di Huawei può dunque dirsi corretta e fatta anche con un occhio di riguardo ai consumi. Lo schermo supporta lo standard HDR10, da vedere però come questo sarà sfruttato nelle app. L'esempio del Galaxy S8 è sempre attuale: pur supportando a pieno lo standard HDR il terminale non è mai stato abilitato alla visione dei contenuti proposti da Netflix ad esempio, con i video HDR confinati a YouTube. Allo stato attuale l'HDR non funziona su Netflix e nemmeno su YouTube nel top di gamma Huawei, meglio attendere le prossime settimane per capire come si evolverà la situazione. Mate 10 standard invece sfrutta un pannello da 5.9" LCD RGBW 2K da 2560x1440 pixel, anche questo HDR 10, in questo caso il formato è quello tradizionale in 16:9. Peccato che non arrivi in Italia, perché lo schermo in 16:9, tra i device borderless, non si era mai visto finora.
Il processore scelto è il nuovo Kirin 970, un octa core realizzato a 10 nm con una sezione video totalmente rinnovata rispetto al passato e una Neural Process Unit adibita all'elaborazione delle immagini, ma non solo, grazie al machine learning, gestito via hardware e senza usare risorse cloud (qui il nostro approfondimento). Abbiamo poi 6 GB di RAM e 128 GB di memoria interna UFS 2.1, non espandibile. L'eliminazione della Micro SD potrebbe non piacere a tutti, ma i 128 GB di storage sono davvero tanti e difficilmente si sentirà il bisogno di altro spazio.

La batteria è sempre stata un pezzo forte della gamma Mate, ma la sua decima incarnazione promette il 30% in piu di autonomia rispetto al precedente modello. I 4000 mAh a disposizione sono quindi sfruttati meglio che in passato, grazie a un SoC e a un software più ottimizzati. E nel caso l'autonomia finisca, in 30 minuti si può caricare il device al 58% grazie alla ricarica rapida. Il tutto in totale sicurezza, come confermato da TÜV, organismo tedesco di certificazione che ha testato a fondo il terminale, garantendone la stabilità. Tenendo conto che Mate è più sottile di un Note 8 e che integra una batteria decisamente più grande, il verdetto di TÜV è quanto mai importante, anche per evitare i problemi visti lo scorso anno nel Note 7.
La fotocamera posteriore utilizza lenti Leica ed è formata da due sensori, uno da 12 Megapixel RGB e uno da 20 Megapixel monocromatico. La cam è dotata di stabilizzatore ottico e di un'apertura f/1.6, un dato che migliora anche quelli di iPhone 8 e del Galaxy Note 8, facendo del Mate 10 un dispositivo che si trova molto a suo agio in condizioni di scarsa illuminazione. Non mancano anche 4 tecnologie di autofocus, laser, di profondità, contrasto e PDA, per un comparto fotografico che promette davvero molto bene. I nostri primi scatti con Mate 10 Pro hanno mostrato un'incredibile capacità di catturare la luce, superiore a quella di iPhone 8 Plus, ma anche un livello di dettaglio leggermente inferiore, nei prossimi giorni testeremo a fondo le capacità fotografiche del telefono e potremo dare riscontri migliori. Anche la NPU del device dovrebbe provvedere a migliorare la qualità fotografica, grazie all'apprendimento di migliaia di foto e di condizioni di scatto, in modo da rendere il software in grado di riconoscere fino a 13 differenti scene. Dalle foto al gatto a quelle al cibo, il software è in grado di capire cosa sta inquadrando, mostrandolo anche a schermo il risultato della sua analisi. L'IA quindi si occupa di gestire al meglio i parametri di scatto in base al contesto, una funzione molto interessante ma che andrà provata nella pratica.

L'IA non viene usata solo nelle foto ma anche per altri elementi del dispositivo, per ottimizzare le prestazioni analizzando il comportamento dell'utente, fino alla gestione della voce nelle chiamate, con un livellamento del volume totalmente automatizzato. Anche l'esperienza audio è stata curata a puntino, con un DAC in grado di gestire segnali fino a 384k/32 bit, da sfruttare però solo con cuffie senza fili, o con l'adattatore fornito in dotazione, perché il jack è stato eliminato anche da Huawei, dopo Apple lo scorso anno e Google di recente, con i suoi Pixel 2.
Il sistema operativo scelto è Android in versione 8.0, personalizzato con una UI adattata ai display di grandi dimensioni dei due dispositivi, che permette anche il multitasking. In merito alle prestazioni, Android appare davvero scattante in queste prime ore di utilizzo, ancora di più rispetto ai device basati su Kirin 960, sia nell'apertura delle app, sia durante la navigazione web. Interessante la rubrica di Linkedin integrata, a conferma della vocazione business del dispositivo.
A tal proposito, la modalità PC di Mate 10 Pro non necessita di alcuna dock esterna per funzionare, basta collegare un cavo USB 3.1 Type C/HDMI a un monitor e si è subito pronti a partire, un vantaggio enorme rispetto a tutti i concorrenti. Per capire la cura riposta in questa modalità, basta osservare cosa accade quando il telefono riceve una chiamata mentre la modalità desktop è avviata con una presentazione in corso. Sullo schermo del telefono compare la chiamata, ma su quello esterno invece la presentazione continua a funzionare senza problemi. Samsung e DeX hanno aperto la strada, ma la modalità desktop di Mate 10 è più semplice da usare e più pratica, basta un semplice cavo per usare il proprio telefono come un PC con a bordo Android. Sono ovviamente compatibili mouse e tastiere senza fili con lo standard Bluetooth, per una modalità che rappresenta un vero e proprio valore aggiunto.

Huawei Mate 10 Il nostro primo impatto con Mate 10 Pro è stato molto positivo. Dal display AMOLED borderless al processore, passando per la batteria da 4000 mAh, che preannuncia un’autonomia senza pari tra gli smartphone attuali, se si escludono i battery phone, il nuovo top di gamma Huawei non sembra avere nulla di meno rispetto ai concorrenti. Anzi, a ben guardare, sono proprio i concorrenti ad avere qualcosa di meno sulla carta, se si pensa alla modalità desktop integrata, perfettamente utilizzabile senza dock esterne. Altro punto a favore del Mate 10 Pro è il prezzo, di 849€: alto certamente, ma meno dei concorrenti diretti, Note 8 in primis. Non è un caso che a questa cifra gli acquirenti italiani che effettueranno il pre-order riceveranno anche uno Smart Writing Set di Moleskine, che rende il Mate capace di recepire gli appunti scritti a mano. Se a questo aggiungiamo anche il dual SIM, pienamente supportato, allora otteniamo probabilmente lo smartphone Android più completo attualmente in commercio. Tra le note negative evidenziate finora segnaliamo invece il vetro utilizzato per la scocca, che trattiene molto le ditate ed è piuttosto scivoloso, e l'HDR del display, ancora non utilizzabile. Nei prossimi giorni lo testeremo a fondo, ma se il buongiorno si vede dal mattino, allora questo Mate 10 Pro promette davvero bene.