Cos'è l'HDR e come viene usato nelle TV e nei videogiochi?

L’HDR è destinato a diffondersi sempre di più nei prossimi mesi, scopriamo cos’è e quali sono gli standard attualmente sul mercato.

Cos'è l'HDR e come viene usato nelle TV e nei videogiochi?
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Sull'HDR si è detto molto e si è anche prodotto molto, visto che gli standard per questa tecnologia potenzialmente rivoluzionaria sono diversi. Anche se in molti potrebbero prenderlo sotto gamba, in realtà l'HDR potrebbe davvero cambiare per sempre la qualità di visione, sia nei film che nei videogiochi. A noi è bastato osservarlo all'opera con "Mad Max: Fury Road" su un TV Panasonic DX900 per capire che le differenze rispetto al "vecchio" modo di rappresentare le immagini sullo schermo sono evidenti a occhio nudo. Maggiore brillantezza, colori più incisivi, che escono quasi dallo schermo, e una ricchezza tutta nuova dell'immagine sono tutte caratteristiche evidenti fin dal primo sguardo, anche se come vedremo serve un TV all'altezza per sfruttarlo al meglio. In questo articolo cerchiamo di spiegare, in modo semplice, come funziona e cosa comporterà la diffusione dell'HDR per i consumatori.

Cos'è l'HDR e come vederlo in Italia

Se avete avuto modo di vedere un filmato che sfrutta la nuova tecnologia sarete rimasti certamente colpiti dalla qualità video raggiungibile dalle nuove TV. Probabilmente, si tratta di un miglioramento che risulterà più evidente del 4K anche ai meno esperti, del resto le dimensioni del pannello e la distanza di visone non sono fattori determinanti per apprezzare i miglioramenti che l'HDR apporta all'immagine.
L'HDR, acronimo di High Dinamic Range, eleva la qualità video aumentando il rapporto di contrasto e la gamma cromatica visibile sullo schermo, migliorando anche le sfumature di colore nelle zone ad alto/basso contrasto che saranno costruite da un maggior numero di colori e prive di difetti come il color banding .
Tutto questo rende le immagini più belle e realistiche da vedere perché più simili alla visione umana. Per funzionare l'HDR ha bisogno di una combinazione di elementi diversi, disponibili solo nei TV più moderni, che partono da un pannello a 10 bit colore per finire ad una tecnologia di retroilluminazione avanzata. Non dimentichiamo inoltre che c'è HDR e HDR e molto dipende dal tipo televisore acquistato (ad esempio basta anche un pannello a 8 bit colore per parlare di TV HDR, ma la resa è decisamente inferiore). Le differenze tra un pannello a 10 bit e uno a 8 bit sono enormi, basti pensare che un pannello a 8 bit riproduce 16.7 milioni di colori, mentre salendo a 10 bit i colori riproducibili diventano più di un miliardo. Con i 12 bit si arriva invece a ben 68 miliardi di colori. Come sempre accade quando si tratta di standard per la riproduzione di filmati, mettere d'accordo produttori, major di Hollywood e società di produzione cinematografica, non è affatto semplice. Per definire lo standard HDR ci è voluto tempo e alla fine non si è nemmeno giunti a una conclusione unica, visto che oggi sono presenti sul mercato due standard, l'HDR10 e il Dolby Vision.

HDR10 è la base di partenza di qualsiasi TV sia basato su questo standard. Tutti i contenuti HDR sono conformi all'HDR10, dagli Ultra HD Blu Ray allo streaming di Netflix, costituendo di fatto la base di partenza su cui si diffonderà il nuovo formato. Rispetto al Dolby Vision offre caratteristiche meno spinte, con supporto ai pannelli a 10 bit e una luminosità di picco massima teorica di 4000 nits, anche se in questo primo momento non si supereranno i 1000 nits. Il Dolby Vision invece espande le possibilità offerte, pur mantenendo la compatibilità con lo standard HDR10. Questo significa che un TV Dolby Vision può leggere un file in HDR10 ma non il contrario. La cosa bella però è che nel segnale Dolby Vision può essere incluso anche il segnale HDR10, in modo che lo stesso contenuto possa essere visualizzato anche da TV non compatibili. A livello qualitativo i miglioramenti sono netti, visto il supporto a pannelli a 12 bit con luminosità fino a 10000 nits. Allo stato attuale in commercio troviamo molti modelli compatibili con HDR10 e pochi con Dolby Vision, uno standard di qualità superiore e che in futuro potrebbe avere la meglio se la sua diffusione raggiungerà la massa critica. Un piccolo aiuto nella scelta del TV giusto per gustarsi al meglio i contenuti HDR lo da la certificazione Ultra HD Premium, di solito ben in evidenza nei televisori prodotti seguendo le indicazioni di questo standard.

Per ricevere la certificazione, il TV deve avere un pannello a 10 bit, supportare lo standard di colore BT.2020 (necessario per mostrare a video la gamma cromatica estesa), una copertura dello spazio di colore DCI-P3 e una luminosità di almeno 1000 nits con livello del nero inferiore ai 0.05 nits (oppure 540 nits di luminosità e un livello di nero inferiore ai 0.0005 nits). Parametri tecnici a parte, la certificazione Ultra HD Premium può dare una grossa mano nella scelta del TV, soprattutto per gli utenti meno esperti.
Ma come mettere alla prova il nuovo formato? Allo stato attuale in Italia la scelta è limitata al solo Netflix, che conta nel suo palinsesto una manciata di titoli HDR. Il più interessante è senza dubbio la seconda stagione di Marco Polo, che permette di farsi un'idea della resa con il nuovo formato. Altra soluzione potrebbe essere quella di dotarsi di un lettore Ultra HD Blu Ray, ma dopo diversi mesi dall'uscita del nuovo formato la sua diffusione sembra ancora piuttosto problematica, meglio dunque affidarsi a Netflix per vedere con i propri occhi i miglioramenti apportati dall'HDR.

HDR e il gaming

L'arrivo dell'HDR sulle console potrebbe portare a una diffusione capillare nelle case, anche se bisogna prestare attenzione a quanto detto in precedenza. Su PC è teoricamente già possibile sfruttare l'HDR, ma la mancanza di monitor con pannello a 10 bit dal costo contenuto e i pochissimi titoli compatibili hanno finora impedito l'utilizzo di questa tecnologia. Monitor a 10 bit in commercio ce ne sono, ma sono indirizzati all'utenza professionale, almeno per ora. Entro fine anno tuttavia dovremmo vedere novità, considerato che sia AMD che NVIDIA hanno dato pieno supporto all'HDR con le ultime GPU. Proprio NVIDIA ha diffuso una prima lista di titoli che diventeranno compatibili, che comprende Obduction, The Witness, Lawbreakers, Rise of the Tomb Raider, Paragon, The Talos Principle e Shadow Warrior 2. Si tratta tuttavia solo di una piccola parte dei giochi che potremo apprezzare con questo standard, per una lista destinata ad espandersi in modo esponenziale con l'arrivo dei monitor HDR.
Su console il discorso si complica, perchè se Xbox Scorpio e Playstation 4 Pro sono dotate di molta più potenza (utile per passare ad un rendering delle immagini a 10Bit colore rispetto ai canonici 8Bit) e di porta HDMI 2.0, standard necessario per avere abbastanza ampiezza di banda per veicolare la mole di informazioni necessaria all'HDR, la stessa cosa non si può dire per Playstation 4. La console Sony infatti nasce con un'interfaccia HDMI 1.4b, per cui è scontato il fatto che non potrà veicolare un vero HDR, visto che il segnale trasmesso sarà comunque a 8 bit. Con il firmware 4.0 però Sony ha implementato un algoritmo che prende il segnale non HDR della PS4, lo elabora e lo trasforma in un flusso a 10 bit compatibile con i TV dotati di High Dinamic Range: il risultato però è solo una maggiore luminosità dei singoli pixel, la gamma cromatica ed il numero di colori mostrati, rimarranno uguali.
Particolare la situazione di Xbox One S: qui troviamo infatti una connessione HDMI 2.0, perfettamente compatibile con HDR10, ma in questo caso il limite è da ricercare nella potenza di calcolo a disposizione. La nuova versione di Xbox One dispone di una GPU leggermente overclockata rispetto all'originale (da 853MHz a 914MHz, circa il 7% di aumento) proprio per aiutarla a renderizzare i giochi in HDR, ma non è detto che sia sufficiente per aggiungere un rendering a 10bit a tutti i giochi Xbox One. Fin ora sappiamo che Gears of War 4 ed NBA2k17 dovrebbero supportare questa modalità, mentre non ci sono molte notizie ufficiali per i giochi già usciti, che necessiterebbero di patch correttive per essere convertiti all'HDR.