Spotify, Deezer, Apple Music, Google Play, TIM Music e Tidal: streaming musicale a confronto

Analizziamo i principali servizi di musica in streaming, confrontandoli attraverso le loro peculiarità e il loro costo.

Spotify, Deezer, Apple Music, Google Play, TIM Music e Tidal: streaming musicale a confronto
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Negli ultimi anni, l'industria musicale è andata incontro ad un cambiamento radicale. I supporti fisici hanno lentamente lasciato spazio ai formati digitali, ampliando di gran lunga le possibilità connesse a tale ambito. Basti pensare al repentino avvento degli iPod: migliaia di brani racchiusi in un unico dispositivo a portata di mano, funzionale ed intuitivo. Tuttavia, la progressiva espansione degli smartphone e delle connessioni mobili ha dato il via ad un nuovo modo d'intendere la musica, facilmente accessibile tramite il pagamento di un abbonamento mensile. I servizi di streaming musicale presentano una vasta libreria, periodicamente aggiornata con le ultime uscite dei propri artisti preferiti, senza dimenticare le playlist appositamente selezionate da alcuni esperti del settore, raggruppate per genere, anno e persino stato d'animo. Come orientarsi quindi tra le varie piattaforme presenti sul mercato? In questa guida analizzeremo i migliori servizi di streaming musicale ad oggi esistenti, elencandone pregi e difetti.

Spotify

Spotify è senza ombra di dubbio uno tra i servizi di streaming musicale più utilizzati al mondo. Lanciato nell'ottobre 2008 dall'omonima startup svedese, Spotify è stato il primo programma ad offrire gratuitamente questo tipo di servizio, seppur con qualche limitazione, grazie ad un'opzione comprensiva di annunci pubblicitari. Nel corso degli anni, Spotify si è arricchito di nuove funzionalità che hanno contribuito a migliorare ulteriormente l'esperienza offerta dalla piattaforma, introducendo la possibilità di scaricare alcuni brani per riprodurli poi offline o, ancora, la generazione automatica di una playlist settimanale basata sugli ascolti più recenti. Spotify offre tre livelli di qualità per la riproduzione della musica. È quindi possibile scegliere tra 160 kbps o 320 kbps mentre, su smartphone e tablet, l'applicazione permette di selezionare i 96 kbps, pensati per gli utenti dotati di connessioni internet lente. Per avere un termine di paragone, i brani riprodotti da un CD (e privi di qualsiasi tipo di compressione) vantano un bitrate pari a 1411,2 kbps perciò, in confronto, anche i 320 kbps sembrano piuttosto ridotti. Tuttavia, bisogna pur sempre considerare che il servizio si avvale della rete dati connessa al proprio piano tariffario e, per limitarne il consumo effettivo, la qualità audio non potrà mai raggiungere standard elevati. In ogni caso, la compressione operata da Spotify è tutto sommato accettabile e non pregiudica in maniera sostanziale l'ascolto dei brani presenti sulla piattaforma. Inoltre, il servizio offre numerose playlist personalizzate, divise in specifiche sezioni, e canali personalizzati (tra cui quello di Everyeye). Queste abbracciano un determinato genere musicale, un periodo storico, uno stato d'animo o, ancora, un particolare momento della giornata. La pagina personale di ogni artista permette subito di individuare i brani più famosi e presenta alcuni utili suggerimenti riguardanti nuovi brani e autori correlati. Spotify offre una libreria costantemente aggiornata che, al momento, conta oltre trenta milioni di brani. Tuttavia, in passato, Taylor Swift, Beyonce, Kanye West, Jay-Z ed i Radiohead hanno ritirato i loro album da suddetta piattaforma, a causa dei bassi tassi di royalties legati al servizio. Spotify ha perciò tentato di rafforzare la sua selezione di esclusive registrando le "Spotify Sessions" con varie band, offrendo versioni rivisitate dei loro titoli di maggior successo. Come anticipato in precedenza, Spotify permette di ascoltare la musica gratuitamente, operando però alcune limitazioni, tra cui la presenza di annunci pubblicitari. La sottoscrizione Premium permette invece di godere della massima qualità audio offerta dal servizio ed elimina completamente la pubblicità, il tutto per 9,99 euro al mese, o in alternativa a 14.99€ con l'account famiglia per sei persone.

Deezer

Deezer gode di una popolarità inferiore rispetto a Spotify, ma il servizio offerto dalla piattaforma francese resta pur sempre di ottima qualità. La sua libreria varia in base alla nazione dell'utente ma, in ogni caso, il catalogo supera i trentacinque milioni di brani unici. Tra questi, spiccano oltre 40.000 podcast di vario genere, posti a completa disposizione degli iscritti al servizio. Deezer presenta diverse opzioni dedicate alla personalizzazione della qualità audio, basate sulla banda di rete disponibile. In più, uno speciale programma chiamato Deezer Elite permette di ascoltare la musica in streaming con un bitrate pari a 1411 kbps, priva perciò di qualsivoglia compressione. Il servizio ha ovviamente un costo maggiore rispetto allo standard, ma potrebbe rappresentare la soluzione ideale per tutti gli audiofili che non desiderano scendere a compromessi. Proprio come Spotify, anche Deezer presenta una vasta selezione di playlist suddivise in base alle aree più disparate, mentre la sezione Flow offre un accurato mix basato sui brani preferiti dall'utente. Risulta perciò piuttosto facile venire a conoscenza di nuove canzoni ed artisti che corrispondono ai propri gusti musicali. Il servizio permette inoltre di leggere il testo dei titoli riprodotti tramite un semplice comando su schermo. Il sistema di notifiche consente infine di restare aggiornati riguardo alle nuove uscite degli artisti selezionati e di interagire con i brani preferiti dai propri amici. Deezer offre la possibilità di ascoltare gratuitamente i brani presenti sul catalogo con alcune limitazioni, quali la presenza di annunci pubblicitari e l'impossibilità di godere di una qualità audio elevata. Diversamente, versando un contributo pari a 9,99 euro al mese, l'utente potrà utilizzare il servizio completo di ogni sua funzione, accedendo inoltre alla possibilità di riprodurre offline i brani selezionati in precedenza.

Apple Music

Apple ha lanciato il proprio servizio di streaming musicale solo lo scorso anno, ma ha fin da subito raccolto numerosi consensi. Le etichette discografiche hanno infatti pensato bene di sfruttare la rilevanza di Apple nel settore e, in tal modo, la piattaforma è stata in grado di offrire una vasta libreria costantemente aggiornata sin dal primo giorno d'attività. Apple Music punta sulle esclusive e, ad oggi, ha stipulato alcuni importanti contratti con gli artisti più famosi. Ad esempio, l'album 1989 di Taylor Swift è disponibile unicamente sulla piattaforma di Cupertino e la stessa strada è stata intrapresa con Drake, che ha tuttavia ha garantito solo un'esclusiva temporale per il suo Views. Nonostante ciò, numerose voci di corridoio affermano che la compagnia californiana abbia intenzione di acquisire Tidal, la piattaforma per lo streaming diretta dal rapper Jay Z. Ciò permetterebbe ad Apple di ampliare significativamente il catalogo di esclusive, potenziando ulteriormente l'offerta collegata al servizio. Apple Music offre un livello di compressione simile a quanto già visto con Spotify e, a differenza di Deezer o Tidal, non permette di riprodurre un brano senza alcuna perdita di dati. Le playlist sono ovviamente presenti anche su Music e presentano una grande varietà di generi tra cui scegliere. Al primo avvio, Apple Music chiederà all'utente di selezionare alcuni dei suoi generi e artisti preferiti, in modo da offrire consigli su misura. A differenza di altri servizi, la piattaforma sviluppata dalla compagnia di Cupertino non permette di riprodurre la musica gratuitamente ma, in compenso, offre un periodo di prova gratuita pari a tre mesi. Al termine, l'utente potrà prolungare la sua sottoscrizione al servizio pagando 9,99 euro al mese, oppure 14.99€ per l'account Famiglia per sei persone.

Google Play Music

Play Music è il servizio di streaming musicale sviluppato dal colosso californiano Google. La piattaforma offre una vasta libreria costantemente aggiornata, composta da oltre 30 milioni di brani. Play Music permette inoltre di caricare fino a 50.000 brani dal disco fisso, in modo da convertire i propri CD in formato digitale e inviarli al server della piattaforma. In tal modo, i brani selezionati saranno accessibili ovunque, grazie al cloud di Google. Play Music presenta un livello di compressione simile a quanto offerto da Spotify, con un bitrate massimo di 320 kbps. Inoltre, gli utenti che desiderano ascoltare i propri album preferiti senza buffering o riproduzione in streaming, possono scaricare i titoli sul loro dispositivo ed eseguirli offline. Il parco esclusive è tutt'altro che ampio ma, in compenso, le playlist sono alquanto variegate ed offrono numerose opzioni tra cui scegliere, suddivise in base al genere, alla decade o, ancora, allo stato d'animo. La funzione "Mi Sento Fortunato" permette infine di scoprire nuovi titoli basati sugli ascolti più recenti e sui propri gusti musicali. La piattaforma di streaming musicale sviluppata da Google offre un periodo di prova gratuita pari ad un mese. Al termine, l'utente potrà prolungare la sua sottoscrizione al servizio pagando 9,99 euro al mese.

TIM Music

TIMmusic si differenzia in maniera sostanziale dalle restanti piattaforme di streaming musicale presenti sul mercato. Il servizio è infatti offerto in esclusiva per i clienti TIM fisso e mobile. TIMmusic permette di organizzare la propria musica preferita in playlist personali, modificabili a propria discrezione. La funzione "Playlist Mobile" permette inoltre di sincronizzare sullo smartphone tutte le playlist create mediante la fruizione di TIMmusic da PC. In aggiunta, il servizio consente di ascoltare le playlist composte da DJ e artisti famosi in esclusiva per i clienti TIM. La piattaforma concede un'attenzione particolare alle realtà musicali italiane, offrendo un'importante vetrina a gruppi e ad artisti nostrani meno conosciuti. TIMmusic presenta un livello di compressione simile a quanto offerto da Spotify, con un bitrate pari a 320 kbps. La qualità può essere tuttavia diminuita tramite un apposito menu, in modo da sfruttare al meglio le connessioni più lente. TIMmusic è gratuito per tutti coloro che hanno sottoscritto una tariffa mobile comprensiva della piattaforma di streaming musicale come, ad esempio, TIM Young. Infine, il traffico dati incluso nell'offerta è gratuito se effettuato da rete mobile TIM.

Tidal

Tidal non gode certo di una grande popolarità, soprattutto in Italia, ma rappresenta una tra le più valide alternative a Spotify. La piattaforma di streaming musicale, acquisita nel 2015 da Jay Z, offre infatti la possibilità di riprodurre i brani presenti nel catalogo senza alcuna perdita di qualità. Tale servizio ha ovviamente un costo maggiore rispetto allo standard, ma rappresenta senza alcun dubbio la soluzione ideale per tutti gli audiofili che non desiderano scendere a compromessi. Tidal presenta inoltre molteplici esclusive: numerosi artisti decidono infatti di pubblicare i loro album in anteprima sulla piattaforma di Jay Z, godendo in tal modo di royalties più elevate rispetto a quanto offerto da servizi concorrenti. Le playlist sono numerose e ben organizzate anche su Tidal, distinguendosi in base ai generi musicali, alle stagioni dell'anno e al periodo storico. Tidal presenta una sezione dedicata alla promozione di artisti emergenti, incoraggiando in tal modo il loro debutto nel settore. A differenza di altri servizi, Tidal non permette di riprodurre la musica gratuitamente ma, in compenso, offre un periodo di prova gratuita pari a trenta giorni. Al termine, l'utente potrà prolungare la sua sottoscrizione al servizio pagando 9,99 euro al mese e godere di una qualità audio standard o 19,99 euro al mese per usufruire della massima qualità audio disponibile.

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