Provato Sony Xperia Z

La nostra prova del Sony Xperia Z, un terminale dalle specifiche uniche, che gli conferiscono peculiarità come la resistenza alla polveri e ai liquidi, il tutto con un hardware ben strutturato.

Provato Sony Xperia Z
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Vivi il meglio di Sony in uno smartphone” è lo slogan scelto per l’ultimo top di gamma Xperia Z, "progettato all’insegna della precisione". A ben vedersi però questo nuovo telefono dalle dimensioni quasi di un phablet (categoria inaugurata dal fortunato Galaxy Note) appare abbastanza tozzo e squadrato, nonostante gli appena 7.9 mm di spessore cerchino di pareggiare con un’ergonomia non esattamente misurata: 139 mm di lunghezza resistenti alla polvere e all’acqua fino a 1 metro di profondità e display da 5" resistente ai graffi con lamina anti-frantumi sono stati pensati per apparire e scintillare. Tutto questo però a dispetto di una struttura a scheletro che invece pare sia stato progettata per durare, irruvidirsi e se vogliamo anche abbellirsi con i caratteristici segni lasciati dal passare del tempo. Da una prima prova con mano, infatti, condotta su firmware Jelly Bean 4.1.2, Xperia Z si può dire non ci abbia entusiasmato pienamente con le ultime modifiche apportate all’User Interface, la quale inizialmente però, ci ha comunque attratto col suo carattere d’immagine squisitamente hi-tech.

Se non stai attento scivola

Appena preso tra le mani il design ci ha lasciato interdetti: forse per la discontinuità dei bordi appena arrotondati e le placche in poliammide di fibra di vetro, o proprio per la sagoma non eccessivamente elegante, ma il peso risulta perfettamente bilanciato tra i due apici del telefono, infatti il design è OmniBalance e questo agevolerà non poco la presa difficoltosa. Il display stordisce per definizione, a 1920x1080p il "Reality Display" ottimizzato con il software video "Mobile BRAVIA Engine 2", i colori sono vibranti e i neri molto convincenti, l’ideale anche per leggere sotto la luce diretta del sole o per guardare film in formato .mkv alla massima risoluzione, nonostante i 2330 mAh della batteria appaiano un poco sottodimensionati rispetto agli standard odierni della categoria e speriamo ci lascino gustare tranquillamente anche visioni prolungate con questo display stupendo. Il processore è lo stesso quad-core Qualcomm Snapdragon S4 Pro adottato dalla maggioranza dei dispositivi della corrente generazione, con la differenza che su Xperia Z il clock è fissato al minimo e si fa per dire, a 1.5Ghz, e la Ram assesta sui comodi 2GB. La memoria d’archiviazione è invece da 16GB, con 11GB accessibili direttamente dall’utente che potrà decidere di espanderli tramite scheda microSD, compatibile fino a 32GB. Sono sempre disponibili l’uscita MHL per il video mirroring su HDMI, l’NFC per le funzioni di condivisione One-Touch e la connessione dati LTE Cat 4; la fotocamera è da 13.1 Meagapixel con zoom digitale16x, HDR, sensore Sony Exmor RS per immagini in movimento e riduzione del rumore, inoltre la front facing camera raggiunge i 1080p.

Sony nell’essenza

L’interfaccia grafica è molto elegante e raffinata sulle animazioni, che stupiscono per numero di frame e trovate stilistiche abbastanza accattivanti. I widgets ad esempio sembrano incollarsi alle canvas una volta selezionati, come fossero manifesti di carta da giostrare tra spazi virtuali, mentre la navigazione tra i menu rivela ancor più minimalismo nella disposizione degli oggetti e nella distribuzione per categoria delle varie funzionalità, che spiccano al meglio sullo sfondo in tema sofisticato o naturale e personalizzabile Xperia. Qualche rallentamento però ha rovinato il quadro d’insieme per i panning tra le canvas non sempre disinvolti, e anche per i widget dei photo album che mostravano le anteprime in caricamento a bassissima risoluzione delle foto, una disattenzione da aggirare tassativamente su uno schermo full HD. La griglia di applicazioni è come sempre formata da righe di 4, come lo è anche la dock bar principale, sulla quale risalta l’icona di Google Crome che questa volta è stato scelto come browser stock, insieme agli altri servizi Google Play e Gogle Voice Search: ci piace molto l’idea di privilegiare il software Mountain View nella companion suite di Xperia Z, perché in questo modo non si disorienta mai di troppo l’utente nel dover scegliere tra due programmi affini, e oltretutto perché Google in quasi ogni funzione avanzata è semplicemente più performante. Dove invece Sony decide di giocare maggiormente il suo ruolo è proprio l’entertainment, ambito per il quale l’azienda giapponese ha sicuramente del carattere vincente. Il certificato PlayStation e il supporto diretto al Dual Shock 3 o il Sony Entertainment Network e il divertimento cross-mediale che si sviluppa tra dispositivi a marchi Sony come Smart TV, SmartWatch, speaker Wireless e Xperia SmartTags NT2 sono solo un esempio delle molte offerte sul quale un possessore di Xperia Z potrà sempre contare, senza dimenticarsi della strabiliante fotocamera da 13.1 Megapixel. Anche per quest’ultima si sono abbandonate molte funzioni o icone inutili che affollavano la visuale di scatto, per preferire invece impostazioni più semplici e automatiche. Confidiamo, però, in un miglioramento della gestione dei file multimediali, specialmente per la velocità di rendering della galleria, che fatica ancora a reggere mosaici di foto multi touch che svolazzano in cornici low-res. Discorso diverso è da farsi per i video, davvero spettacolari su un display full Hd ad ampia diagonale e gamut espanso ed assolutamente filmico il frame rate di riproduzione. Quello in corso sembra anche l’anno del rinnovamento per gli auricolari in-ear forniti nei Kit d’acquisto dei top smartphone, e dopo Apple, HTC, Nokia e Samsung, anche Sony introduce nel pacchetto gli auricolari Sony MH-EX300AP ad alta fedeltà. Per ora possiamo affermare che la qualità di riproduzione audio di Nokia e HTC si siano dimostrate le migliori per timbrica e profondità dei suoni, anche in summa più accurate dell’ascolto tramite l’auricolare dell’ iPhone 5. Sony però non si è mai smentita nell’ambiente musicale, e l’icona Walkman sulla homescreen di Xperia Z ci ha riportato alla mente enormi emozioni e ci ha anche mostrato una comoda, vivace e scattante interfaccia cover flow che saprà tirarsi dietro mode e stili di vita spensierati e glam.

Sony Xperia Z E’ stato immerso nell’acqua alla profondità di 1 metro per 30 minuti e rinchiuso in una camera ad alta densità di polveri fino a ottenere ben 2 certificazioni di resistenza. Le strategie Sony Mobile sono sempre una piacevole sorpresa e ci lasciano costantemente intravedere nuovi modi d’intendere la tecnologia e di come essa possa essere assimilata dal nostro fare quotidiano. Toccare il telecomando della propria TV o le cuffie del nostro amico, per fargli guardare video della nostra giornata al parco o ascoltare l’album del proprio cantante preferito sono solo alcuni degli innumerevoli gesti One Touch dell’universo Sony. Questa versatilità insieme alla nuova essenza grezza e tenace del brand Xperia ci ha convinto parecchio, e potrebbe sicuramente rappresentare una degna alternativa alle sontuosità di policarbonato e alluminio schierate in posa dalla concorrenza. L’aver lasciato più spazio a Google per la suite software di presentazione è un'altra scelta conveniente e in attesa di una prova più completa, auspichiamo un proficuo ravvivamento tecnico della grafica nella User Interface.