Provato Gear VR

Abbiamo provato il visore per la realtà virtuale di Samsung, realizzato in collaborazione con Oculus

Provato Gear VR
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In questa edizione particolarmente ricca di novità e annunci dell'IFA, la fiera di elettronica che si apre domani a Berlino, c'è spazio anche per la realtà virtuale. Confermando i rumor che si erano diffusi in rete già alcuni mesi fa, Samsung ha presentato il suo visore. Si chiama Gear VR e in realtà è un involucro nel quale va inserito il nuovo Galaxy Note 4, nuova versione dello smartphone extralarge appena annunciato qui in Germania.
Il Gear VR utilizza lo schermo del telefono per funzionare: tutte le applicazioni, i giochi, i film andranno scaricati sullo smartphone. Arriverà entro la fine dell'anno, dice Samsung, a un prezzo ancora da stabilire. Ma funzionerà solo se avete un Galaxy Note 4. Nessun altro smartphone, nemmeno gli altri della gamma Samsung, è compatibile.

Approvato da Oculus

La prima cosa che mi colpisce, quando prendo in mano il caschetto di Samsung, è una scritta col logo di Oculus sul lato. Il Gear VR, mi spiega uno degli ingegneri della casa coreana, è stato creato in collaborazione con l'azienda di proprietà di Facebook. In cosa consista esattamente questa collaborazione non lo dicono, ma su una cosa sono molto chiari: Gear VR e l'Oculus che arriverà nei negozi sono prodotti diversi, con funzionamento diverso e che avranno applicazioni diverse. Il Gear VR, in maniera simile al visore di cartone presentato da Google qualche tempo fa, non ha un suo schermo. Utilizza quello del Note 4 per funzionare. L'angolo di visuale è di circa 96 gradi, inferiore a quello dell'ultima versione di Oculus Rift ma paragonabile a quello di Morpheus di Sony. Sul lato del visore c'è un trackpad e un pulsante: si utilizzano per navigare nel mondo virtuale, insieme ovviamente ai movimenti della testa. Indossandolo, la sensazione è quella di provare un prodotto finito, pronto per andare in produzione. La qualità costruttiva è molto elevata, il visore è comodo da indossare e ha anche una rotella sulla parte superiore che permette di regolare velocemente la distanza dello schermo dagli occhi. Dentro al visore ci sono due lenti che danno l'effetto 3D e poco altro: tutto il lavoro “sporco” viene eseguito dal Galaxy Note 4.

A caccia di alieni

In maniera simile a quanto fatto da Oculus e Morpheus, Samsung ha presentato il suo visore con alcune demo. Ne abbiamo provate due. Nella prima abbiamo esplorato il laboratorio di Tony Stark. Si muove lo sguardo con la testa, mentre il trackpad sul lato serve a camminare avanti, indietro o di lato. Samsung conferma che, usando la connessione bluetooth del cellulare, potremo collegare anche un pad, utile se verranno sviluppato esperienze di gioco più complesse. Certo è che, senza un controller in mano, l'istinto mi spingeva a camminare per raggiungere un oggetto nel mondo virtuale. La cosa positiva del Gear VR è che, a differenza di Oculus e Morpheus, è completamente senza fili. La cosa negativa è che lo stand era pieno di gente e camminare non è una buona idea, così Samsung mi ha costretto a stare seduto per non fare danni.
A fare una bella impressione del Gear VR sono principalmente due fattori. Il primo, come detto, è la totale assenza di cavi. Il secondo è la qualità dell'immagine che, sfruttando la qualità dello schermo del Note 4 (un Super Amoled con risoluzione 2K) è superiore a quanto visto fino a oggi con Morpheus e Oculus.

Nella seconda demo, molto più divertente, bisognava sparare a delle astronavi alieni: per mirare si muove la testa, per sparare invece si preme il pulsante vicino al trackpad. Samsung ha annunciato che ci sono già diverse applicazioni in sviluppo e che non saranno solo videogame: ci saranno film, concerti (la terza e ultima demo disponibile, che non abbiamo provato, era un concerto dei Coldplay), applicazioni educative e così via, ennesima dimostrazione che la realtà virtuale sarà una rivoluzione che partirà sì dai videogame, ma che punta a cambiare molto di più che solo il nostro modo di giocare.

Samsung Gear VR L'interesse della casa coreana per la realtà virtuale si aggiunge così a quello di Sony e Google, oltre che di Oculus naturalmente. La sensazione è che siamo davvero vicini e che il Gear VR sia la dimostrazione che manca davvero poco. Il prodotto in sé non sembra in grado di competere, al momento, con le soluzioni di Sony e Oculus. Non tanto da un punto di vista tecnologico (come già detto, la qualità dell'immagine è invidiabile), ma più per le intenzioni di Samsung che sembrano rivolte più verso un pubblico casual che ai giocatori veri e propri. Il successo del Gear VR dipenderà molto dal prezzo, ma il fatto di dover necessariamente usare il Galaxy Note 4 rischia di ostacolarne la diffusione. Ma questo, in fondo, è solo il primo passo: un inizio. Se le cose funzioneranno, è probabile che Samsung investa ulteriormente in questa tecnologia, magari realizzando un modello in grado di funzionare con diversi tipi di smartphone, dall'S5 agli altri modelli Android. Un visore magari venduto a meno di 100 euro, in grado di trasformare il vostro telefono in un portale verso sconfinati mondi virtuali. Non sarebbe male, no?