Recensione Huawei P9

Huawei P9 si conferma uno smartphone veloce e prestante, dotato di un comparto fotografico riuscito anche se con qualche ombra, per un telefono che cercherà di competere con i grandi del settore in questo 2016.

Recensione Huawei P9
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La crescita costante di Huawei degli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti. Da alternativa di lusso nel segmento medio, il brand cinese si è trasformato in una vera insidia per i marchi più rinomati, come Samsung o LG. Crescere non significa solo più introiti, ma anche più spese, necessarie per realizzare prodotti di maggior qualità e per spingere al massimo le vendite attraverso attività di marketing sempre più articolate. Del resto, Huawei si è gia occupata del segmento medio attraverso la creazione del marchio Honor, consentendo agli ultimi top di gamma presentati dalla casa cinese di puntare più in alto, arrivando sul mercato con un prezzo maggiore rispetto al passato, basti pensare al Mate S. Ora, con l'arrivo del P9, è arrivato il momento della definitiva consacrazione, e Huawei ha fatto davvero le cose in grande. Mentre HTC, storico esponente di fascia alta del mondo Android, ha presentato in sordina il suo ultimo top di gamma, Huawei ha mostrato al mondo il suo flagship phone durante un evento di scala globale, trasmesso in diretta in tutto il mondo. Questa è l'ennesima testimonianza del cambiamento in atto nel panorama del robottino verde, che vede in Huawei e nel suo P9 uno smartphone dalle enormi potenzialità.

Design e pack di vendita

Alla ricerca della massima qualità possibile, Huawei non si è limitata a realizzare un telefono impeccabile dal punto di vista costruttivo, ma è partita dalla confezione di vendita, anche questa curata nei minimi dettagli. Il pack, bianco, offre una sensazione molto piacevole al tatto, grazie a una texture che ricorda quella del tessuto. All'interno è tutto curato nei minimi dettagli, per una dotazione che comprende caricabatterie veloce, cavo USB Type C e auricolari stereo.
Una volta estratto il terminale della scatola non si può che rimanere stupiti dalla qualità costruttiva del dispositivo. Tutta la scocca è realizzata in alluminio aerospaziale, mentre il vetro di protezione del display, di tipo Gorilla Glass 4, ha una leggera curvatura ai lati, regalando un'ottima sensazione quando si scorre il dito su di esso. I bordi laterali sono allo stesso tempo curvi e tagliati, attraverso un processo che utilizza punte di diamante per regalare un feeling unico al dispositivo. Tutta la scocca è dunque realizzata in vetro e metallo, ad esclusione di due piccole strisce di policarbonato perfettamente integrate nello chassis, necessarie alle onde radio per raggiungere le antenne interne.
Terminale alla mano, nella parte frontale si possono osservare la cam secondaria, il sensore di luminosità e di prossimità e la capsula auricolare. Le cornici dello schermo sono ridotte al minimo, per un effetto generale decisamente riuscito. La capsula auricolare nasconde anche un pratico led di stato, utile per segnalare notifiche oppure un basso livello di batteria. Sul retro invece troviamo alcune delle peculiarità principali di questo telefono, ovvero il lettore di impronte digitali e la doppia fotocamera Leica. Al fianco dei due sensori Huawei ha installato un flash led dual tone e un sensore laser per aumentare la velocità di messa a fuoco. Tutti i componenti che vanno a comporre il comparto fotografico sono collocati all'interno di una feritoia nella scocca metallica, ricoperta da vetro e sotto il quale non si cela della plastica, ma della ceramica, a impreziosire ancora di più i materiali utilizzati. Il bordo destro è caratterizzato dal bilanciere per il volume e dal tasto di accensione, mentre quello sinistro ospita esclusivamente lo slot per le SIM e quello per la micro SD. Le dimensioni sono di 145x70.9x6.95 mm, mentre il peso è di 144 g. L'ergonomia è ottima grazie alla particolare conformazione dei bordi laterali, mentre il peso contenuto e in generale le dimensioni rendono il P9 uno smartphone molto comodo da usare. Il dispositivo arriverà nei negozi italiani in due colorazioni, Titanium Grey e Mystic Silver.

Caratteristiche tecniche

Come abbiamo visto, dal punto di vista della qualità costruttiva e del design il P9 ha decisamente convinto, ma anche sul lato hardware Huawei ha pensato in grande, per di più puntando su un cuore concepito in casa, il SoC Kirin 955. Si tratta di una CPU Octa Core realizzata a 16 nm, attraverso un processo produttivo FinFET Plus, formata da 4 Core A72 da 2.5 GHz e da 4 A53 da 1.8 GHz, oltre a un co-processore i5 e a una GPU Mali-T880 MP4. A bordo troviamo 3 GB di RAM LPDDR4 e 32 GB di ROM, espandibile tramite Micro SD. Il display da 5.2" IPS scelto da Huawei per il P9 non stupisce con risoluzioni mirabolanti, fermandosi al Full HD, ma alla fine su questa dimensione non si sente la mancanza di un pannello con una definizione maggiore, garantendo comunque 423 PPI. Il comparto fotografico, uno dei fiori all'occhiello del prodotto, su cui la casa cinese ha puntato molto, è molto particolare, con al presenza di due sensori posteriori da 12 Megapixel, di cui uno monocromatico, dotati di ottiche separate con lenti asferiche. Entrambi sfruttano un sensore Sony IMX286 con pixel da 1.25 micron, con apertura f/2.2 e lenti Leica da 27 mm. Secondo quanto riportato dal sito Huawei, le due fotocamere vengono utilizzate in sincrono, con il sensore monocromatico in grado di catturare molta più luce, ottenendo così scatti migliori in scarse condizioni di luminosità. Per rendere più veloce la messa a fuoco, il P9 sfrutta le due fotocamere per misurare al meglio la profondità di campo, oltre alla messa a fuoco laser. La mole di informazioni da gestire è tanta, ecco perché all'interno del SoC Kirin 955 è presente un DSP dedicato, che mette insieme il tutto per fornire la massima qualità di scatto possibile. Dai test sul campo non è semplice capire la correlazione tra la qualità di immagine e il funzionamento del complesso sistema di fotocamere, come vedremo però il risultato finale rimane eccellente. Per quanto riguarda i video, niente supporto al 4K, con la risoluzione che si ferma al Full HD a 60 fps. Il sensore frontale è invece da 8 Megapixel con apertura f/2.4. Visto il background di Huawei ci aspettavamo una connettività all'altezza delle aspettative e così è, con il pieno supporto dato ad LTE Cat.6, Wi-Fi b/g/n/ac, NFC e Bluetooth 4.2, ma non manca nemmeno GPS, A-GPS e Glonass. Particolare il sistema di ricezione interno, che vede la presenza di tre antenne, in grado di fornire un'ottima ricezione del segnale. Nella versione internazionale manca purtroppo il supporto al Dual SIM, assente nel sample di prova. Tra i sensori installati troviamo accelerometro, giroscopio, bussola digitale, sensori di luminosità e prossimità, senza dimenticare il già citato lettore di impronte digitali. L'hardware è alimentato da una batteria da 3000 mAh, mentre il sistema operativo è Android 6.0 personalizzato con l'interfaccia EMUI 4.1.

Software

La EMUI 4.1 non rivoluziona le precedenti versioni del software Huawei e si presenta con l'interfaccia priva di App Drawer che abbiamo visto in tutti gli smartphone della casa. Tutte le app di Google sono preinstallate, compreso Chrome, che prende il posto del precedente browser proprietario, di cui non sentiremo la mancanza. Il dispositivo presenta diverse app preinstallate, la maggior parte utili, evitando all'utente di doverle scaricare al primo avvio. Alcune sono proprietarie, come il gestore file, il registratore vocale e la torcia, altre invece sono di terze parti. Tra queste troviamo WPS Office, Facebook, Twitter, Todois, Booking e EyeEm (una community per fotografi dove è possibile anche vendere i propri scatti). Installati di default troviamo anche alcuni giochi Gameloft, di cui avremmo fatto volentieri a meno, ma si possono cancellare in pochi istanti. Tra le app proprietarie principali troviamo "Temi", per personalizzare l'aspetto di Android, "HiCare" per l'assistenza tecnica, "Benessere", che sfrutta i sensori del dispositivo per fornire un quadro generale, molto basilare, dello stato di forma e infine "Gestione telefono", che include al suo interno diverse funzioni. Si parte da un tool per ottimizzare il sistema, liberando memoria, fino a un'utility per gestire il traffico dati, con la parte dedicata alla batteria che risulta certamente quella più utile. Da qui si possono impostare tre preset per il risparmio energetico, il cui apice è rappresentato dalla modalità "Ultra", che lascia attive solamente funzioni come gli SMS e le chiamate. Interessante la possibilità di abbassare la risoluzione dello schermo a 1280x720 pixel, gravando meno sulla CPU e risparmiando così preziosa batteria. Tantissime le opzioni disponibili nel menu impostazioni, che permettono di personalizzare a fondo l'esperienza utente. Ad esempio, è possibile impostare una Home semplificata, oppure gestire la temperature del colore del display. Anche il lettore di impronte digitali ha diverse funzioni aggiuntive, che permettono di catturare una foto sfiorandolo o di rispondere a una chiamata.
Molto curato il software della fotocamera, che consente un utilizzo ottimale sia in modalità manuale che automatica. L'app è stata realizzata in collaborazione con Leica, che ha dotato il P9 di tantissime funzioni. In modalità automatica si possono applicare dei filtri in tempo reale, oppure scattare con una modalità che permette di giocare con la messa a fuoco e la profondità di campo. Non manca nemmeno l'HDR, il filtro bellezza (che rende le foto troppo patinate), la modalità panorama e quella Light Painting, con quest'ultima che regala scatti molto suggestivi giocando con la luce. Di sicuro effetto la modalità in bianco e nero, che effettua scatti monocromatici nativi, senza quindi applicare filtri o effetti di alcun tipo. Completa anche la modalità Pro: questa offre diverse impostazioni con cui personalizzare il proprio scatto, anche se la nostra preferenza rimane per la modalità automatica, più rappresentativa del reale utilizzo quotidiano dello smartphone. La modalità Pro rimane l'unica con cui è possibile salvare le immagini in formato Raw, con cui si ottengono gli scatti migliori dal dispositivo.

Esperienza d'uso

Huawei P9 ha convinto sotto diversi fronti, prima di tutto quello prestazionale. Android 6.0 gira davvero bene con il Kirin 955, senza impuntamenti o blocchi di sorta. Tenendo conto che il terminale deve ancora arrivare sul mercato in via ufficiale, la situazione non potrà che migliorare ulteriormente con i prossimi aggiornamenti. L'assenza di un browser web proprietario non si fa sentire, con Chrome che assolve bene il compito, mentre le app installate di default coprono bene le necessità di diverse tipologie di utenti. Una menzione particolare va data al lettore di impronte digitali, probabilmente il più preciso e rapido sul mercato. Per sbloccare il terminale basta appoggiare il dito nell'apposito spazio sulla scocca posteriore e in una frazione di secondo si è pronti a partire. Si tratta di un ottimo risultato, che supera anche quello di iPhone 6s Plus. Positivo anche il display, che pur non essendo dotato di tecnologia AMOLED come il modello Plus si difende davvero bene. Gli angoli di visuale sono ampi mentre i colori sono piuttosto accesi, per una resa che perde leggermente in fedeltà rispetto ad altri concorrenti ma che risulta comunque molto godibile. Ottime le prestazioni dello speaker di sistema, che riesce bene a riprodurre chiamate ma anche la musica, anche ad alti volumi senza distorsioni. Stessa cosa per la capsula auricolare, con una qualità delle chiamate eccellente, merito anche dell'ottima ricezione del terminale, che sfrutta bene l'esperienza di Huawei nel settore delle telecomunicazioni e la tripla antenna interna. In ambito gaming la potenza del Kirin 955 si fa sentire e i titoli di prova hanno funzionato alla perfezione (Asphalt 8, Real Racing 3 e Sonic Dash). Abbiamo però ravvisato un leggero surriscaldamento nella scocca posteriore nei momenti di carico di lavoro più intenso, principalmente durante il gioco o lo scatto di immagini.

A proposito di immagini, il doppio sensore marcato LEICA è capace di catturare foto davvero suggestive, anche in modalità automatica. Rimane però il dubbio sul funzionamento in coppia dei due sensori, visto che coprendo quello monocromatico durante lo scatto il risultato finale non sembra avere cambiamenti di sorta, se non nella modalità che permette di mettere a fuoco una determinata parte dell'immagine: in questo caso, l'assenza del sensore monocromatico non consente una misurazione accurata delle distanze, impedendo così una messa a fuoco corretta. Diverso invece il discorso per quanto riguarda gli scatti in bianco e nero nativi e per quelli in formato Raw. Il sensore monocromatico è in grado di regalare immagini davvero ricche di dettagli e molto godibili, anche più di quelle a colori. Le foto salvate in formato Raw invece aumentano di molto la qualità complessiva, segno che un lavoro migliore lato software potrebbe offrire al P9 una maggiore qualità fotografica in futuro, ma tutto dipenderà dagli aggiornamenti e dagli affinamenti che Huawei offrirà al suo nuovo top di gamma. Ad ogni modo, le foto scattate dal P9 non deluderanno di certo i futuri acquirenti, che troveranno tonnellate di opzioni e uno smartphone in grado di realizzare ottimi scatti in tutta semplicità.
Positivo anche il riscontro sulla batteria da 3000 mAh, che permette senza troppi problemi di arrivare a fine giornata, il tutto senza utilizzare le ottime funzionalità di risparmio energetico disponibili. Considerata anche la rapidità nella ricarica, difficilmente il P9 vi lascerà a piedi durante la giornata.

Huawei P9 Huawei P9 è uno smartphone Android realizzato in modo impeccabile, che offre ottime prestazioni e un comparto fotografico pieno di opzioni e dall’ottimo potenziale. Il mistero sul funzionamento in abbinato dei due sensori rimane, ma alla fine i risultati ottenuti sono eccellenti, ed è questa la cosa che conta realmente. Di certo Huawei ha posto le basi per un comparto fotografico che non potrà che migliorare ulteriormente in futuro, anche se tutto dipende dalle ottimizzazioni che l’azienda cinese porterà nei prossimi mesi. Positivo il riscontro sulle prestazioni e sull’ottimizzazione software: Android è molto fluido e reattivo e non si avvertono problemi, anche se ogni tanto il terminale tende a scaldare un po’ con le applicazioni più pesanti. Huawei P9 sarà disponibile al pubblico a partire dal 21 aprile a un prezzo di 599€, una cifra elevata, che testimonia come Huawei voglia ormai competere alla pari con tutti gli altri brand. Vedremo se il marchio cinese riuscirà a imporsi anche nel fascia alta del mercato, intanto il P9 si configura come uno smartphone prestante e dotato di funzioni uniche, con una fotocamera ancora tutta da scoprire e con ampi margini di miglioramento. Ricordiamo inoltre che il P9 gode di una garanzia estesa a tre anni, un anno in più rispetto a quella prevista per legge, inoltre Huawei garantisce la sostituzione o la riparazione del display nei primi tre mesi di vita del prodotto, anche in caso di danni accidentali.

8.5