Recensione iPad Air

La nuova creatura di Apple si mostra nel suo nuovo form factor, con un design sottile e affusolato, per un look davvero riuscito.

Recensione iPad Air
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Nonostante un iniziale scetticismo, l’ultimo keynote di Apple ha presentato, per la gioia degli fan ma anche di quelli che non riponevano così tanta fiducia nello showcase, una serie di interessanti novità. Assieme al tanto atteso iPad Mini 2 con schermo retina, Apple ha infatti presentato il nuovo modello con schermo da 10”, dal form factor classico, che questa volta si avvale dell’appellativo Air - al pari della linea MacBook inaugurata nel 2010 - per via di una sostanziosa riduzione delle dimensioni. Ma per iPad Air la taglia ridotta non è l’unica novità, perché il team di ingegneri californiani sostituiscono il precedente chip A6 a 32-bit con uno nuovo che si appoggia all’architettura a 64-bit. Con queste due premesse, l’azienda della mela intende, scusate il gioco di parole, portare una ventata d’aria fresca e rinnovare totalmente la linea iPad. Grazie ad Apple Italia abbiamo avuto occasione di mettere mano ad un sample dell’ultimo dispositivo portatile, così da saggiarne con mano potenzialità e pregi. Ecco la nostra disamina, con un particolare accento alla parte gaming e al multimediale.

COSTRUZIONE E ASSEMBLAGGIO

Come vuole la tradizione della casa di Cupertino, i materiali utilizzati per la costruzione di iPad Air sono di grande qualità, così come ottimo è l’assemblaggio di scocca e componenti. Sul fronte del design il dispositivo subisce un notevole restyling, ed ora assomiglia più al recente iPad Mini, con angoli e spigoli smussati che richiamano, fra le altre cose, le linee degli ultimi modelli di iPhone. Le dimensioni si sono notevolmente ridotte, in favore di una maggiore portabilità ma non solo, perché a fronte di uno schermo con diagonale identica rispetto ai precedenti modelli, la cornice risulta ora più sottile e quindi meno “invasiva”. Le misure di iPad quarta generazione erano di 241mm per 186, mentre Air si riduce a 240mm per 169,5. Lo spessore passa invece da 9.4mm del vecchio modello retina a 7.5 del nuovo, una differenza di ben due millimetri che però non fa certo la differenza in termini di portabilità. Eccezionale invece la riduzione del peso, che passa da 662g a 478g, con una diminuzione di ben 184g, ovvero del 38% inferiore. Il pannello è nuovo, tecnologia IGZO di Sharp Display, formato 4:3 e risoluzione da 2048x1536, pari a 264ppi. La risoluzione è davvero notevole, sebbene l’attuale mercato offra soluzioni altrettanto impressionanti, tra cui spiccano il Kindle Fire HDX 8.9 di Amazon e Nexus 10 di Google, che con diagonali pressoché identiche se non inferiori, offrono ben 1MP in più in termini di definizione dell’immagine (fino a 339ppi). La scelta Apple di utilizzare tale tecnologia le ha permesso di ridurre dimensione e peso complessivo del suo tablet, mantenendo inalterati gli angoli di visione, la leggibilità in ogni condizione di luce, ed ampliando la gamma di colori riproducibili.

"I materiali utilizzati per la costruzione di iPad Air sono di grande qualità, così come ottimo è l’assemblaggio di scocca e componenti."

I colori sono brillanti e i bianchi lucenti, con dei neri che, sebbene non paragonabili a quelli degli schermi con tecnologia OLED, sono pieni e intensi, tanto da rendere godibilissima la visione di contenuti video e film. La decisione di rimanere con il rapporto di forma a 4:3 - che non è solo una scelta della casa di Cupertino ma anche una tradizione - rende lo schermo decisamente più comodo per la consultazione web, mail e per l’uso lavorativo in generale, penalizzando però il multimediale che predilige i form factor 16:9 e 16:10. L’angolo di visione è praticamente totale, mentre la luminosità del pannello uniforme e priva di evidenti difetti.
Era lecito aspettarsi un miglioramento delle fotocamere integrate, che sfortunatamente restano identiche a quelle di iPad quarta generazione, con 5MP per quella anteriore e 1.2MP per la frontale. La qualità di foto e video rimane quindi nella media, anche se la differenza rispetto alla concorrenza è fatta sulla parte software piuttosto che sulla quella hardware. La scelta di posizionare entrambi gli speaker nella parte inferiore del device (comune a molti tablet della concorrenza) è infelice, e nella visione di contenuti multimediali non riesce a differenziarsi da un apparecchio con sound mono, sebbene lo stesso sia potente e pulito. Ovviamente compensa una qualità audio in cuffia davvero sopraffina, per un'azienda che ha sostanzialmente inventato i lettori audio portatili.

LA POTENZA DEL NUOVO A7

Sebbene non si avvertisse la necessità di passare ad un’architettura a 64-bit, Apple decide di fare il grande passo e inserire una CPU totalmente rinnovata, pensata per il software del domani. Non è molto chiara la decisione dell’azienda californiana, specialmente considerando che, almeno idealmente, la tecnologia a 64-bit garantisce veri risultati quando il sistema è equipaggiato con un quantitativo di memoria superiore a 4GB (qui invece ne abbiamo solo 1GB), quando si hanno a che fare con dati o pacchetti dati dalle notevoli dimensioni, e quando è disponibile un catalogo software ottimizzato per l’architettura stessa. Dubbi amletici a parte, che potremo sanare solo col tempo e il rilascio graduale di applicazioni pensate per la nuova tecnologia, A7 si rivela una ottima CPU, un processore dual-core ARMv8 che si muove alla velocità di 1.4 GHz, surclassando il precedente chip non solo in termini numerici ma anche prestazionali. I benchmark hanno davvero dell’incredibile, arrivando spesso a doppiare i risultati ottenuti grazie al precedente iPad di quarta generazione. Geekbench ci segnala infatti un punteggio di 1480 sul singolo core, mentre iPad Retina si assesta mediamente intorno ai 770 punti, risultati che confermano le prime dichiarazioni di Apple sulla potenza computazionale di A7.

"Sebbene non si avvertisse la necessità di passare ad un’architettura a 64-bit, Apple decide di fare il grande passo e inserire una CPU totalmente rinnovata."

Ne giova specialmente il multitasking, che ora più che mai sopporta l'apertura di innumerevoli applicazioni, che possono essere comodamente richiamate e chiuse attraverso la funzionalità apposita della nuova interfaccia di iOS 7. La nuova CPU è affiancata dal co-processore Apple M7 basato su core ARM Cortex-M3, dedicato esclusivamente alla raccolta ed elaborazione dei dati provenienti da accelerometro, giroscopio e bussola digitale. Il semiconduttore è inoltre utilizzato per lo storage di dati e processi per le applicazioni in background e quando il sistema entra in congelamento, per un chip che contribuisce enormemente ad un risparmio energetico molto ben ottimizzato. Parlando in termini di consumi il nuovo device di Apple monta una batteria ai polimeri di litio da 8800mAh, in grado di garantirne il funzionamento per circa 9-10 ore con un uso normale, che ovviamente diminuisce in presenza di applicazioni complesse (gaming in particolare), alta luminosità dello schermo e attivazione della rete 3G. Con un utilizzo medio/intenso abbiamo ricaricato iPad una volta ogni due giorni circa, confermandosi, sul piano dell’autonomia, sostanzialmente analogo al precedente modello fourth generation nonostante una riduzione della batteria del 30% circa.


IL NUOVO IOS 7

Con la settima versione del suo sistema operativo mobile, Apple volge lo sguardo ad un design più semplice e intuitivo, all’insegna di uno stile fortemente minimalista. Icone e interfacce risultano ora più pulite e di facile lettura, con un design sobrio e compatto, seppur mancante di una certa pienezza. Il software pre-installato è quello che caratterizzava anche i precedenti modelli di iPad: Siri, Safari, Mail, Photos, Video, Musica, iTunes, App Store, Mappe, Note, Calendario, Game Center, Photo Booth e Contatti. La più importante feature introdotta è il Control Center, che ci permette di accedere con immediatezza e semplicità alle principali opzioni come luminosità dello schermo, volume, reti, fotocamera e AirDrop. Molto interessante è l’arrivo di iPhoto e iMovie su iOS, grazie ai quali possiamo editare e gestire i nostri contenuti multimediali con eccezionale semplicità, quindi editare fotografie o montare video. Con Pages invece, possiamo creare e impaginare documenti sfruttando la comodità dello schermo multitouch.

"Con la settima versione del suo sistema operativo mobile, Apple volge lo sguardo ad un design più semplice e intuitivo."

Sfortunatamente iPad Air non dispone dello stesso modulo fotocamera di iPhone 5s e 5c (con diretta conseguenza su filtri e modalità di image capture), una grave mancanza che ci lascia con l’amaro in bocca. Migliora anche il Software Siri, ora ampliato nelle funzionalità e nel vocabolario, sebbene restino dei limiti (come il mischiare parole di due lingue differenti) che ci auguriamo di veder presto risolti. Eccezionale, come sempre, la parte audio, qualche raro tentennamento con i video in FullHD (testati per lo più con il software VLC). Niente da dichiarare a proposito della navigazione web, che si rivela sempre veloce e pulita anche grazie alle due antenne MIMO integrate e compatibili con tutti gli standard Wi-Fi disponibili (per reti a 2.4 e 5GHz), e naturalmente ad un modem 3G compatibile anche con le più moderne reti LTE. A tal proposito, Browsermark ci offre dei risultati che oscillano tra i 3600 e i 3700 punti circa, in prima posizione nella classifica generale, seguito da iPhone 5s e Samsung Galaxy Note 10.1 (edizione 2014).

I BENCHMARK VIDEOLUDICI

Per testare il nuovo processore a 64-bit e sue capacità in ambito videoludico, abbiamo selezionato cinque recenti titoli dell'iTunes Store. Naturalmente abbiamo sfogliato il catalogo dei software più esigenti in termini di richieste hardware, così da spremere per bene tutte le potenzialità di iPad Air. La prima scelta è ricaduta su Infinity Blade III, primo gioco ottimizzato per la nuova tecnologia a 64-bit di Apple, nonché uno dei giochi tecnicamente più complessi dell'attuale scenario mobile ed esclusiva assoluta del sistema iOS. La build di Unreal Engine ottimizzata per il mobile, qui sembra non invidiare assolutamente nulla rispetto alla controparte già vista in tutte le salse su PC e console. Sebbene il gioco non brilli di particolare innovazione sul piano ludico, scenografie personaggi sono i migliori mai visti su uno schermo da dieci pollici, con un iPad Air in grado di offrire una grande performance, con nessun tentennamento sul fronte della fluidità dell'immagine. I modelli poligonali non sono proprio eccezionali, il gioco di ChAIR Entertainment risulta visivamente incredibile soprattutto grazie a texture dall'elevato dettaglio e un sapiente uso di shader ed effetti. Il secondo titolo è un'IP nuovissima e tutta italiana. Ispirato ai LibroGame tanto popolari negli anni '90, Joe Dever's Lone Wolf è un gioco che ibrida l'ebook al videogame tradizionale, con tanto di combattimenti realizzati con grafica 3D, caratterizzati da ambientazioni ben fatte e da personaggi splendidamente animati. Il retina display offre una definizione incredibile dell'immagine, tanto che ci sembra di tenere fra le mani un vero e proprio libro cartaceo, mentre la fluidità è garantita da un hardware e una CPU dalle elevate prestazioni. Il gioco è inoltre in grado di mettere alla prova gli altoparlanti stereo grazie a un ottima colonna sonora e a degli ambienti di gioco ricchi di suoni e campionatura audio. Nessun tentennamento nella fluidità nelle scene in tre dimensioni, mentre i caricamenti sono risultati sempre molto rapidi, talvolta quasi istantanei. A seguire abbiamo avviato Real Racing 3, che sebbene si tratti di un titolo non recentissimo, è ancora uno dei giochi più impegnativi per l'hardware mobile ora in circolazione. Tra i titoli testati per questa recensione, Real Racing è sicuramente quello che è stato meglio in grado di rappresentare le vere potenzialità di iPad Air: la rappresentazione grafica delle auto a schermo rasenta infatti il fotorealismo (anche grazie alla grande definizione dello schermo) mentre la fluidità non viene mai meno (quando sul precedente modello c'era qualche piccolo problema nelle gare più concitate). Correndo alla ricerca di un altro software ludico dalla solida componente 3D, abbiamo puntato sulla versione mobile di Injustice: God Among Us. Il gioco si rivela un po’ più semplice rispetto agli altri qui testati, specialmente per via di una relativa immobilità delle scene e qualche dettaglio in meno su ambienti e personaggi. Il titolo però, ricchissimo di menù e caricamenti, non fa una piega grazie ad un Apple A7 in grado di ridurre al minimo i tempi d’attesa tra un livello e l’altro. Infine abbiamo avviato ShadowGun: DeadZone che oltre a darci ulteriore prova della bontà tecnica del nuovo hardware Apple, ci garantisce un ottimo funzionamento del software ludico anche quando la componente online diventa l’elemento più importante.
Per chiudere il capitolo gaming abbiamo installato la versione mobile di 3DMark, noto software per benchmarking di PC e schede grafiche, recentemente sbarcato su iTunes e Google Play per il test dei device portatili. La demo Ice Storm Unlimited ha ottenuto un risultato di 14672 punti, di pochissimo superiore aXiaomi MI-3, e inferiore al nuovo LG G2 e Asus Transformer Pad TF701T così come ad altre soluzioni equipaggiate con Snapdragon 800 e Tegra 4. L’esoso test sulla fisica ha registrato un framerate medio di 26.6 FPS, mentre i report dei due benchmark grafici recano rispettivamente 102.2 FPS e 69.4 FPS.

iPad Air Il passaggio all’architettura a 64-bit non è un incentivo sufficiente all’acquisto del nuovo iPad Air se già siete in possesso di una iPad retina di quarta generazione, questo almeno fino a quando iTunes non sarà in grado di offrire un discreto quantitativo di applicazioni ottimizzate per tale tecnologia. Noi avremmo preferito vedere implementata una CPU quad-core, allineando così - sul piano prettamente tecnico - con la concorrenza Android e WindowsRT, sebbene a livello di prestazioni l'A7 non abbia nulla da invidiare a questi integrati, e la durata della batteria certamente ne risulta avvantaggiata. Riflessioni a parte, A7 si dimostra un ottimo SoC nonché un’interessante evoluzione del precedente A6, un chip che, sul nostro banco di prova, si è dimostrato sempre all’altezza delle aspettative. La considerevole riduzione di peso e dimensioni sono invece un aspetto molto interessante, così come una costruzione ancor più attenta e scrupolosa, che guarda non solo al design ma anche alla praticità. Se quindi disponete di un iPad di terza generazione o precedente, questo è sicuramente il momento migliore per passare ad un nuovo device, anche a fronte di un nuovo sistema operativo e della compatibilità con un maggior numero di applicazioni di App Store. iOS 7.0 presenta caratteristiche davvero molto interessanti, compresa un’interfaccia utente ancor più semplice e facile da utilizzare rispetto al passato, ma che non riesce totalmente a convincere a causa di un appeal minimalista che risulta funzionare meglio su iPhone che su iPad. Sul fronte gaming, siamo ovviamente al cospetto di un device portatile dalle potenzialità straordinarie, che diventerà presto punto di riferimento per utenti e sviluppatori.

8.5