Recensione LG Optimus 3D

Un terminale Android con visualizzazione 3D stereoscopic, una feature interessante ma con molti dubbi sulla sua diffusione in futuro.

Recensione LG Optimus 3D
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Siamo passati attraverso un decennio ricolmo di sorprese avanguardiste e “l’era analogica” ci appare ormai lontana dall’alto della nostra infallibile tecnologia digitale, interceduta a sua volta tra le spoglie dei versatili DVD, HD Ready Pannels e super camera phone in una prima metà e le fiorenti HD TV, Blu Ray e super smartphone nella seconda. Il 2012 però è oramai alle porte, e oltre a celare un arcano presagio di fine, rappresenterà di certo un duro banco di prova per il polemizzato 3D, il nuovo vessillo dell’odierno intrattenimento domestico, che malgrado debba già fronteggiare le sfavorevoli previsioni dei più rispettabili capoccioni d’oltralpe, ancora fatica a contagiare il nostro stile di vita nei più profondi appetiti d’acquisto come testimoniato dalle scarse vendite dei BluRay 3D o dall’infelice lancio del Nintendo 3DS, già ampiamente deprezzato a pochi mesi dall’uscita. Glissare l’idea del sibillino flop per mezzo di colpi di coda ben assestati è quanto resta alle major internazionali più rinomate, impegnatesi nella produzione di sempre più raffinati gingilli “stereoscopicamente” attrezzati e dall’insospettata convenienza. Le nuove serie di sintoamplificatori, così come le Smart Tv, i lettori Blu Ray, o gli ultimi videoproiettori, hanno elargito la terza dimensione a una più vasta utenza, anche a quella che predilige la convenienza a discapito dell’innovazione: se nel 2010 guardare un film HD in 3D era appannaggio dei soli impianti premium, nel 2011 la terza dimensione si è trasformata in una “conditio sine qua non”.
Diverso è il mercato portatile, per cui la scelta 2D/3D presuppone ancora una reale dislocazione d’uso e di costo, come accade ad esempio per fotocamere e videocamere stereoscopiche per le quali bisogna scendere a compromessi economico-qualitativi per accogliere il nuovo formato. Agli albori invece è il 3D nella nuova generazione di smartphone, che con l’avvento del dual-core possono persino disporre di uscite HDMI 1.4 e riprodurre media in stereoscopia direttamente sul display del terminale. LG-P920 è il capostipite della categoria: il primo telefono al mondo a montare un display IPS multitouch autostereoscopico e due fotocamere posteriori da 5 megapixel capaci di catturare scatti e video in vero 3D.

3D per... Dual core, Dual memory, Dual channel.

È sempre questione di tempi ed esclusive, ed LG resta sempre sulla cresta dell’onda anche a 2011 inoltrato, quando ben pochi concorrenti possono vantare a catalogo un device così rivoluzionario e dall’appeal quanto mai rischioso. Il cuore pulsante del nuovo mostro coreano è il recente OMAP4430 di Texas Instruments, operante alla frequenza di 1Ghz dual core con SMP( Symmetric Multiprocessing Processor) scalabile in velocità a seconda del carico di lavoro mediante la tecnologia Smart Reflex 2. Suddetto chip, oltre che supportare decoding ed encoding multistandard video fino a 1080p30, montare il famoso acceleratore grafico POWERVR SGX540 per assicurare la compatibilità con tutte le più importanti APIs come OpenGL ES v2.0 e vantare il 150% di incremento prestazionale rispetto a un qualsiasi ARM Cortex-A8 mediante un dispendio energetico estremamente contenuto dal processo d’assemblaggio a 45nm, si equipaggia con un banco memoria Ram da 512MB Dual Channel, per una velocità di scambio dati senza precedenti. Le prime dimostrazioni di potenza bruta erano già trapelate qualche mese fa, quando in alcune tracotanti e mal riposte preview delle più disparate testate gironalistiche su telefoni ancora in fase Beta, Optimus 3D sfoderava un talento fuori dal comune, misurando delle tabelle Quadrant superiori al glorificato Tegra 2 di Nvidea o al Samsung Exynos in versione pre-test. Eppure nella realtà bisogna sempre svincolarsi da certi arzigogoli ansiogeni e prestare più attenzione a quello che ci compiacerebbe nella vita di tutti i giorni, come cioè i nostri investimenti potrebbero maturare se acquistassimo un telefono capace si di strabiliare gli amici, ma che effettivamente ci permetta di estendere le nostre capacità e produttività, risparmiando del tempo nelle operazioni più disparate. Quindi, con queste considerazioni sulle spalle e l’Optimus 3D nel palmo delle nostre mani non si può credere di aver fatto centro solamente avendo letto due grafici e dedotto che, tutto sommato, saremo sicuri di aver acquistato un telefono che fa della multimedialità la propria gagliardia, ma che nell’uso pratico non delude nessuno, soddisfacendo ogni attesa riposta negli smartphone odierni. Bisogna andarci cauti e valutare attentamente, specie quando l’esborso richiesto per portarsi a casa un ritrovato del genere è superiore ai 500 Euro.

Tridimensionale.

Tanto per incominciare, le dimensioni non sono a suo favore: con lo spessore da 11.9mm e il peso di quasi 170gr, questo Optimus 3D è davvero tanta roba, in compenso pregiata, visto che è mantenuta assieme dalle plastiche grigie della cornice e dalle gomme robuste del copri batteria che gli conferiscono un certo tratto appetitoso, parendo una soffice pagnotta di plastica e silicio con una gustosa spalmata d’alluminio. Quest’ultima, metafora di una distintiva banda metallica, contiene in linea le due fotocamere alternate dal flash led ed è leggermente sporgente in una sezione dal resto del posteriore. Il bordo superiore, invece, è al solito occupato da tasto accensione e jack da 3.5”, i due lati contengono a sinistra micro Usb e HDMI, a destra ci sono pulsanti volume e 3D; l’altoparlante del vivavoce si trova bensì sul retro, posizionato in maniera tale da non ostacolare l’ascolto sia che il telefono si trovi adagiato su di una scrivania, traendo giovamento in questo caso del lieve dislivello della banda metallizzata, sia che venga sorretto da un’impugnatura a due mani in modalità panoramica. Il fronte è dedicato interamente al massiccio Gorilla Glass, molato ai bordi e incorniciato solo alle estremità superiore e inferiore da due fascette di plastica satinata che fanno sembrare lo schermo ancor più imponente di quel che i 4.3” farebbero credere. La risoluzione del display è di 800x480 e la resa dei cromatismi si attesta su livelli discreti, con anche una buona uniformità dei neri e grigi per quanto la tecnologia LCD può consentire. La peculiarità sta però nel Parallax Barrier, il sistema che permette ai nostri occhi di apprezzare la profondità delle immagini 3D senza adoperare occhialini di alcun tipo. Una soluzione simile, detta autostereoscopica, è del tutto analoga a quella già presente sulla nuova console portatile Nintendo e anche qui come sul 3DS è possibile regolarne l’intensità per mezzo di barre virtuali richiamabili in ogni applicazione che ne prevede l’utilizzo e oltremisura disattivarla con il tasto fisico 3D nel caso in cui si provi affaticamento per la vista o magari si voglia centellinare il consumo della batteria. E’ chiaro che LG nel progettare questo modello abbia dovuto necessariamente limitare l’incidenza del 3D a una sola sezione dedicata alla multimedialità più che estenderla a tutte le canvas dell’Android 2.2.2 (aggiornabile alla 2.3 entro fine anno), visto che ancora oggi una simile visualizzazione non può essere ugualmente riposante e parca nel consumo energetico rispetto a una vista in 2D. La batteria è si capiente con i 1540mAh, ma davvero fatica a giungere al pomeriggio una volta sbrigliato il processore negli applicativi 3D. Tuttavia, allieta constatare come l’idea della matrice di prismi funzioni alla perfezione, anche se trattasi della prima release per la categoria: lo stupore che si prova nello scrollare la dashboard del 3D Space, ricolma di animazioni di pop up e pop in dall’ottima fattura, è difatti di quelli da lasciarci impensierire a proposito del livello che il progresso socioeconomico sta valicando oggigiorno. Sbalordiscono i colori, la fluidità e lo spazio che si riesce ad immaginare in questo piccolo schermo, sia che si ammirino le nostre foto in 3D, ottenibili fino alla risoluzione di 3 megapixel, sia riguardando i filmati girati a 720p 3D; in 2D invece si raggiungono anche i 1080p. Nell’applicazione fotocamera, ad esempio, ci sono una miriade di opzioni mutuate dalle canoniche di Android, ma a queste se ne aggiungono altre per il 3D, con l’opportunità di scegliere il livello di profondità e regolarne anche il “formattatore”, vale a dire un miscelatore per alterare l’effetto risultante dallo scatto simultaneo delle due immagini o frame componenti. Anche i film 3D possono godere delle stesse possibilità e persino il materiale 2D può essere automaticamente convertito in 3D con una resa alquanto soddisfacente, nonostante si tratti di un effetto di post produzione, tant’è che in alcuni rari casi sembrerà di osservare scene con uno sviluppo spaziale ovalizzatolo.

Alleanze strategiche

Tutte queste peculiarità multimediali poi non potevano essere suggellate in modo migliore da LG, stringendo accordi con i migliori dispensatori di media 3D in circolazione come youtube e Gameloft. Il primo è già farcito da molte tech demo, video musicali o documentari 3D, con qualche registrazione amatoriale proveniente per lo più dall’oriente come era lecito aspettarsi; ma grazie al P920 potremo facilmente caricare sul noto portale i nostri video 3D direttamente dalla galleria così da contribuire in prima persona al suo arricchimento. La seconda collaborazione, invece, costituisce forse uno dei punti di forza dell’intero pacchetto, garantendo a Optimus 3D un parco videoludico 3D davvero ampio, quasi pedissequo alla controparte 2D e fuori dal comune se si pensa che questo è il primo smartphone a supportare tale tecnologia: segno che anche per Gameloft la stereoscopia è un ferro da tenere caldo, specialmente se si considera la recente offerta d’acquisto legata ad Optimus 3D, che include il telefono in una Gaming Edition da 14 giochi Gameloft 3D subito scaricabili dallo store online LGEIS gestito dalla stessa software house. Precaricati sul nostro modello in prova c’erano Nova, Let’s Golf 2 e Asphalt 6, tutti e 3 in edizione 3D. Il risultato del test però è stato, con nostro rammarico, un tantino deludente, specialmente per Nova, in cui ci saremmo aspettati maggiore attenzione per i particolari 3D e una più accurata calibrazione della profondità che spesso affatica la vista; senza considerare poi la scomodità del sistema di controllo che in 3D non può avvalersi del giroscopio. Molto meglio, viceversa, Let’s Golf 2, in cui il game design più raffinato e la velocità di gioco moderata soccorrono lo schermo autostereoscopico nel mostrare scorci molto suggestivi sui lunghi campi erbosi o le vallate innevate che fanno da scenario a questo accattivante gioco e, al tempo stesso, diradano i lievi problemi di ghosting emersi nelle fasi più frenetiche. Sicuramente, questi primi titoli sono delle azzardate conversioni di giochi pensati per l’HD, aggiunto anche quest’ultimo come seconda istanza in certi casi; quindi c’è da ben sperare anche nei prossimi miglioramenti dei progetti Gameloft, la quale al solito si rispecchia nel ruolo di partner ideale dei leader del mercato mobile odierno e futuro.

Un occhio vede, l’altro non vede.

Giungiamo quindi al proforma, il motivo per cui si compra un telefono: si deve poter conversare, spedire sms e al giorno d’oggi anche ricevere la posta elettronica, navigare col gps, andare su internet come se ci connettessimo da un computer Desktop, sommando tutte le discendenze sociali e informative che ne conseguono e che hanno volgarizzato il suffisso “smart”. L’Optimus 3D è un buono smartphone e si barcamena egregiamente in tutte le funzioni sopracitate, ma non è esente da difetti, che difficilmente sono imputabili alla bontà dell’hardware, sul quale la casa coreana ha svolto indubbiamente un ottimo lavoro nella scelta delle componenti. Crediamo manchi quel quid in velocità ed economia di sistema che solo un’impeccabile ottimizzazione del software può garantire, e questo è un ambito in cui LG avrebbe da imparare anche dalla conterranea Samsung, la quale ha già affrontato in passato analoghe contraddizioni ingegneristiche e ne è poi riemersa a testa alta con la nuova generazione di Galaxy.
Di applicazioni o collegamenti ce n’è di vario tipo e ben congeniate su questo LG, come il simpatico widget amici+ che visualizza in scorrimento verticale qualsiasi messaggio testuale legato ai contatti preferiti scambiando informazioni tra gli account Facebook e Twiteer, l’utile app Richnote che consente annotazioni a mano libera oltre gli standard blocco note o il fidelizzante servizio RemoteCall che mostra una maggiore apertura alle esigenze del cliente prestando intervento remoto del centro assistenza direttamente sul proprio terminale. Ma il multitasking, disgraziatamente, non è reattivo come avremmo voluto, o come almeno hanno mostrato di poter offrire i nuovi dispositivi dual core, e visto che in questo caso si parla di doppio dual, per via dei due core, e della Ram sdoppiata con due canali separati, assistere alla chiusura improvvisa di applicazioni lasciate in background da poco, senza il minimo preavviso, quando il task manager supera la misera somma di 5 o 6 processi in esecuzione, ci lascia perlomeno interdetti. E in ogni caso, anche quando il sistema mantiene tutto a galla, l’esperienza finale non è brillante come quella presente su altri androidi da 600 bigliettoni, perché la sensibilità del touchscreen incomincia a infangarsi con fastidiosi lag di qua e di la e a catena anche i caricamenti si allungano a dismisura, portandoci alla chiusura forzata dei programmi impuntati. Per di più, i tasti capacitivi non sono tarati a dovere, andandosi a spegnere prima del display quando siamo al buio e lasciandoci brancolare a tentoni, manco fossero questo fenomeno di recettività.
E a proposito di ricezione, conseguiamo con il comparto telefonico, che risente anch’esso di fastidiosi alti e bassi, con riagganci del segnale a partire da zone d’ombra alle volte subitanei, ma più spesso massacranti, tanto che per ben due volte abbiamo dovuto riavviare il telefono per recuperare campo. La natura di queste osservazioni non ci fa pensare ad altro che a un problema di software, che vuoi per un’ironica sorte, non siamo riusciti nemmeno ad aggiornare a causa di un errore di autenticazione, ovviamente segnalatoci sotto rete Wi-Fi, che ricordiamolo, su questo telefono è compatibile col tipo 802.11 b/g/n.
Quando tutto funziona, il segnale 3G è però piuttosto sostenuto con i 14.4 Mbps di HSDPA ma, ciò non basta a rendere il Web Browser scorrevole e naturale, mancante anche della possibilità di risalire a inizio pagina velocemente; anche se si tratta principalmente d’inezie che risaltano solo se confrontato con altri concorrenti, che pur esibiscono un supporto al Flash Player più scattante.

LG Optimus 3D La confezione è un pasto ghiotto per chi cerca multimedialità all’ennesima potenza: auricolari stereo in ear con tasto per rispondere alle chiamate, carica batterie alimentato dal cavetto dati micro Usb, cavo HDMI 1.4 e memoria interna di 8Gb espandibile con micro SD card sapranno saziare più di un amante di tecnologia. Purtroppo però l’Optimus 3D nasce come telefono, e non bisogna mai sbilanciarsi troppo a favore di un solo aspetto per trarre conclusioni su un dispositivo che vanta il merito di aver affiancato l’autostereoscopia a un cellulare. La fotocamera, i filmati e i giochi in 3D sono diventati finalmente tangibili e fruibili da chiunque con la semplicità della connessione 3G di questo nuovo colosso vitreo dal cuore nano assemblato. Ma se certe antitesi spesso s’infrangono sul deplorevole scoglio cinico della realtà, è anche vero che Optimus 3D non può vivere nella favola in cui è stato concepito, dove ogni aspettativa è stata già contentata allo stridio dell’ultima vite d’assemblaggio. C’è lo smartshare per il DLNA, non manca l’uscita video per le sessioni di mirroring a 1080p in 3D (che non eludono le seccanti sfasature nell’offset del quadro video), però nell’usabilità più “comune” tra i recenti dual core, questo smartphone non si può dire sia il migliore. Forse è il più avveniristico, non si discute; ma dato che per anche 100 Euro di meno, grazie alle nuove offerte autunnali, si può ottenere una migliore stabilità e performance a tutto tondo, vorremmo essere così bonari da auto-contraddirci.

7.3