Recensione Panasonic SC-HTE200

La Soundbase di Panasonic si propone come una valida alternativa alle soundbar tradizionali, potendo contare su un design sobrio e su una migliore coesione con l'ambiente circostante.

Recensione Panasonic SC-HTE200
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Le soundbar hanno invaso prepotentemente il mercato dell'home audio negli ultimi anni. Il motivo della loro diffusione va ricercato nell'estremo semplicità di installazione e configurazione, senza dimenticare che le loro forme sono in grado di fondersi meglio nell'ambiente domestico. Invece di doversi preoccupare di cavi, posizionamento delle casse e successivo setting dell'impianto, queste casse sono praticamente pronte all'uso, anche se nei modelli più costosi sono presenti applicazioni per la calibrazione del suono, come nel caso del Bose Cinemate 120. Il modello preso in esame in questa recensione è più semplice di quello Bose, dal quale si discosta molto anche per il prezzo. Si tratta della Soundbase SC-HTE200 di Panasonic, un oggetto che troverà facilmente spazio in tutti i salotti, vista la sua linea molto curata. Si parla di soundbase e non di soundbar, visto che va collocata sotto alla TV, una differenza che influenza direttamente la collocazione degli speaker al suo interno e la sua "fusione" con l'ambiente circostante. Il design però non è l'unico asso nella manica di questo prodotto, che al suo interno nasconde una configurazione a doppio subwoofer, oltre alle due casse frontali, che amplificano di molto l'esperienza sonora rispetto ai semplici speaker delle TV.

Design e connessioni

La semplicità delle linee della soundbase pensata da Panasonic si notano fin dal primo sguardo. La scocca è realizzata in un policarbonato di ottima qualità, opaco e morbido al tatto, mentre la parte superiore è ricoperta da una lastra di vetro, su cui va appoggiato il TV. Nell'insieme, ci troviamo di fronte a un prodotto sobrio, che fa la sua bella figura in salotto senza risultare preponderante rispetto al resto dell'arredamento. La parte frontale ospita un piccolo display, utile per identificare in un attimo la sorgente sonora e per configurare la soundbase, e il ricevitore a infrarossi del telecomando. Anche se a un primo sguardo la copertura di questa parte della soundbar sembra realizzata con una fitta rete metallica, in realtà si tratta di tessuto, cosa che pone qualche dubbio sulla resistenza di questa sottile tela nel tempo. Nell'uso normale comunque non ci saranno problemi, visto che i tasti sono collocati tutti ai lati. In quello sinistro troviamo una piccola area dedicata all'NFC, dove, con un semplice tocco, è possibile associare il proprio smartphone e sentire così la musica in streaming. In quello destro sono collocati invece i tasti per il volume, quello per selezionare la sorgente audio, quello per effettuare il pairing di una periferica Bluetooth e il pulsante di accensione/spegnimento. L'installazione è molto semplice, come anche l'utilizzo delle varie funzioni, che descriveremo in seguito.
Passando alle connessioni, come in tutte le soundbase, quelle disponibili non sono poi molte, anche se alla fine sono più che sufficienti per chi non ha esigenze particolari. Troviamo un ingresso HDMI, in questo caso utilizzato per collegare un sintoamplificatore, a sua volta connesso a tutti i dispositivi nella stanza. Abbiamo poi un'uscita HDMI, collegata alla TV, una PanasonicTX-L42ET60E: l'utilizzo di una Smart TV Panasonic ha permesso l'attivazione del Viera Link, che all'accensione del TV fa corrispondere l'avvio delle casse e viceversa, fornendo anche il controllo del volume della cassa direttamente dal telecomando della televisione, cosa comoda per non dover utilizzare troppi telecomandi. Disponibili anche un ingresso ottico e uno analogico, per collegare ancora più sorgenti.
Per quanto riguarda il telecomando, la qualità vista nell'assemblaggio della soundbase cala drasticamente, a causa della plastica utilizzata per la sua realizzazione, piuttosto economica. Da qui è possibile scegliere la tipologia di sorgente audio e il volume, senza dimenticare un tasto dedicato al pairing Bluetooth. Presente anche un pulsante per entrare nel menù di configurazione della soundbase, che fornisce diverse opzioni per gestire la qualità audio.

Configurazione e opzioni

I parametri impostabili tramite il menù di configurazione non sono molti, ma riescono comunque a incidere sul risultato finale. I nomi utilizzati per descrivere le varie sezioni non sono dei più chiari, ma bisogna dire che il manuale di istruzioni, che comprende anche l'italiano, è in grado di fugare ogni dubbio sull'utilizzo del prodotto. Partiamo dal menù "Setup", raggiungibile premendo l'omonimo tasto sul telecomando. Con la funzione "Dimmer" è possibile diminuire l'intensità dell'illuminazione del display frontale, dopo 5 secondi di inutilizzo, mentre nella sezione "Beep" si può disattivare il suono che si sente all'accensione della cassa. Con "Auto Power Down" il sistema si spegne da solo dopo 20 minuti di inattività, mentre le ultime due sezioni, "Vol Limitation" e "Bluetooth StandBy", permettono di limitare il volume e di ascoltare una sorgente Bluetooth anche con la soundbase in stand-by.
Più interessanti sono le opzioni impostabili premendo il tasto "Sound" del telecomando. In "Sound Mode" si possono selezionare alcuni preset, specifici per i diversi campi di utilizzo, come quello dedicato alla musica o quello per i film, passando per la semplice modalità stereo. In "Subwoofer" si possono scegliere 4 intensità di potenza dei bassi, impostati sul secondo livello di default ma che salgono a tre in presenza di audio multicanale. Possibile poi scegliere il volume della voce, enfatizzando o meno questo aspetto della resa sonora, attivare la modalità AGC, che evita l'emissione di suoni troppo forti rispetto al normale volume, oppure attivare la modalità "Low VOL", che rende più chiari i dialoghi quando il volume è basso. Presente anche una modalità per simulare l'audio in 5.1, fondamentale durante la visione di un film.

Caratteristiche tecniche e prova pratica

Anche se sono disponibili diverse opzioni per l'audio multicanale, la Soundbase SC-HTE200 è in realtà un sistema 2.2, con due speaker frontali da 50 W per canale e due subwoofer, posizionati al di sotto della scocca, da 100 W, per un totale di 200 W RMS. La frequenza di campionamento massima è di 96 kHz, con supporto ai formati LPCM, Dolby Digital e DTS. Per la prova pratica abbiamo utilizzato sia formati audio multicanale sia stereo. Pieno supporto è dato al passthrough di segnali video in 4K a 60 fps, per cui non ci saranno problemi sul fronte video con la diffusione del nuovo formato.
Il pregio più evidente, riscontrabile fin dal primo ascolto, è nella riproduzione dell'audio multicanale, con un canale centrale sopra la media. Esso appare sempre chiaro e cristallino, è davvero difficile perdersi una battuta durante la visione di un film. Meno importante è invece l'impatto sui canali surround, del resto si tratta pur sempre di un sistema 2.2, per cui non si può pretendere molto sotto questo aspetto, nonostante la simulazione dei canali posteriori operata dal DSP interno. Il livello dei bassi è molto equilibrato, chi desidera muri tremanti meglio che si rivolga ad altri prodotti, una scelta che punta più a un'armonia sonora piuttosto che alla mera spettacolarità. La cosa certa è che, rispetto al semplice audio della TV, è tutto un altro mondo. Molto dipende anche dalla qualità audio della sorgente sonora e dall'enfatizzazione posta sui canali posteriori, che variano da film a film.
Interessante la resa musicale. Musica e soundbase non vanno quasi mai d'accordo, ma in questo caso, con un piccolo accorgimento, si possono raggiungere dei risultati apprezzabili, sempre in riferimento al settore specifico (due casse stereo sono imbattibili per ottenere i migliori risultati). Durante la prima prova d'ascolto abbiamo lasciato accesa la simulazione dell'audio 3D, ottenendo un'enfatizzazione del canale centrale, anche in questo caso predominante. Una volta disattivata però, il risultato è stato più che apprezzabile, ancora di più riducendo i bassi al 1 livello disponibile.

Panasonic SC-HTE200 La nuova soundbase di Panasonic colpisce per l’equilibrio raggiunto dal suono. Anche se gli alti vengono forse enfatizzati un po’ troppo, i bassi non sono mai predominanti, regalando un’esperienza sonora meno spettacolare rispetto ad altri modelli ma certamente più fedele, ovviamente all’interno del panorama delle Soundbar/SoundBase. Certo, durante la visione di un film si sente la mancanza di un sistema che permetta di rendere il suono più tridimensionale, ma alla fine chi compra un prodotto come questo è alla ricerca di un compromesso, più che della miglior resa audio. Compromesso tra qualità audio e semplicità di utilizzo/installazione, con un occhio di riguardo all’arredamento. Sotto questo punto vista, abbiamo poco da ridire su questa SC-HTE200: una volta messa sotto al TV, anche se rimane perfettamente visibile, non stona affatto con gli altri elementi del salotto, regalando inoltre un’esperienza audio superiore rispetto a quella ottenibile con un comune televisore. Per quanto riguarda il prezzo, visto che si tratta di un modello nuovo, la reperibilità in Italia, almeno sul web, è abbastanza scarsa. Anche il negozio ufficiale Panasonic non è d’aiuto, ma in diversi store europei è possibile trovarla a poco meno di 300€.

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