Recensione Razer Blackwidow Ultimate

La tastiera Blackwidow Ultimate si è rivelata una periferica completa in ogni sua parte ed ottimamente realizzata, dotata anche di illuminazione RGB, anche se un po' rumorosa.

Recensione Razer Blackwidow Ultimate
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La stragrande maggioranza delle tastiere utilizzate per giocare o per lavorare sono modelli a membrana, scelti per il loro costo contenuto e per la loro bassa rumorosità. Fino a pochi anni fa era difficile trovare soluzioni diverse da queste, anche perché l’utenza non sembrava interessata a cambiamenti in questo settore. Oggi, le carte in tavola sembrano drasticamente cambiate, grazie al ritorno delle tastiere meccaniche. Le tastiere meccaniche si differenziano da quelle tradizionali per la presenza di uno switch sotto ogni pulsante, che consente di gestire singolarmente ogni lettera o simbolo presente. Ma cosa cambia nella pratica? Innanzitutto, una tastiera meccanica consente di avere una maggiore precisione, dato che alla pressione di ogni singolo tasto corrisponde un feedback tattile, ottenuto dall’attivazione dello switch. Questo provoca il suono tipico di questi prodotti, che ricorda quello delle vecchie macchine da scrivere, altra differenza rispetto ai modelli normali. Il numero di pressioni che i tasti meccanici possono sopportare nel corso del tempo inoltre è decisamente più alto rispetto a quello delle periferiche standard, allungando la durata di utilizzo potenziale di questi dispositivi. Ultima differenza, che interessa maggiormente i gamer, riguarda il ghosting, un problema che affligge le tastiere a membrana: in pratica, premendo più tasti contemporaneamente, la bassa precisione di questa tecnologia impedisce il riconoscimento di tutti i tasti schiacciati. Nelle tastiere meccaniche questo non si verifica, grazie agli switch separati per ogni singolo tasto, che permettono l’utilizzo di più tasti simultaneamente.
Proprio per andare incontro alle esigenze dei videogiocatori, Razer ha creato la linea di tastiere meccaniche Blackwidow. Il sample inviatoci dall’azienda è il modello Blackwidow Ultimate, una periferica high-end dal costo ufficiale di 139,99€.

Niente compromessi

La confezione di vendita del prodotto Razer è sviluppata appositamente per consentire di provare il vero valore aggiunto di questa tastiera, ovvero i suoi switch. I tasti freccia sono infatti accessibili anche senza aprire la scatola, consentendo di toccare con mano la qualità di questo modello. Sul retro del pack sono contenute tutte le informazioni necessarie a comprendere le peculiarità della periferica, spiegate in lingua inglese. Una volta aperta confezione, si può apprezzare la cura maniacale riposta nella sua realizzazione, visto che gli spazi risultano organizzati in modo assolutamente razionale e funzionale alla protezione del dispositivo durante il trasporto. Il pack comprende anche un manuale d’istruzione, due cartoncini satinati di presentazione del prodotto, una guida rapida e due adesivi con il logo Razer.
Il primo impatto con la Blackwidow Ultimate colpisce in maniera davvero positiva, grazie anche all’utilizzo di materiali opachi per la sua realizzazione. Le linee non sono certo morbide, preferendo un design più spigoloso e aggressivo, perfettamente adatto a questo tipo di tastiera. Una volta sollevata la periferica, ecco la prima sorpresa: se non si è abituati ad avere per le mani delle tastiere meccaniche, il loro peso stupirà fin da subito, visto che il modello Blackwidow Ultimate arriva a toccare quota 1.5 Kg. Assemblaggio e materiali sono ineccepibili, sia per qualità che per resistenza; anche il cavo di collegamento al PC, telato, appare davvero solido in tutta la sua lunghezza. Sempre a proposito del cavo, va segnalato che la connessione al PC richiede due USB, una per la tastiera, l’altra per sfruttare la porta USB presente sul lato destro del dispositivo, che offre anche una connessione diretta per le cuffie e una per il microfono. Sul retro del dispositivo sono presenti due piedini che consentono di utilizzare una posizione maggiormente rialzata.
Una volta collegata al computer, si rimane subito stupiti dalla retroilluminazione dei tasti, precisa ma davvero molto intensa, forse anche troppo. Le scorciatoie presenti nel layout dei tasti, attivabili premendo il tasto funzione, consentono di regolare diversi aspetti del prodotto, tra cui l’intensità della retroilluminazione, che una volta settata secondo le proprie esigenze risulta perfettamente funzionale e non invasiva. Sempre grazie al tasto funzione è possibile intervenire sul volume e sulla riproduzione dei contenuti multimediali, mentre per i giocatori sono disponibili un tasto dedicato alla registrazione delle macro e uno per l’attivazione della modalità gioco, che disattiva le scorciatoie di Windows, rendendo impossibile la loro attivazione casuale. Tutte le macro realizzate sono accessibili attraverso cinque tasti dedicati, collocati nella parte sinistra della tastiera.

Questione di switch

Prima di spiegare come si comporta la Blackwidow Ultimate nell’utilizzo quotidiano è bene dare un sguardo alla tecnologia implementata in questa periferica, anche per comprendere meglio i costi che stanno alla base della sua produzione. Innanzitutto, è bene precisare che esistono due varianti di questa tastiera: una è quella inviataci per la prova, l’altra invece, identica nell’aspetto, guadagna il suffisso “Stealth” nel nome.

La differenza tra i due prodotti è data dagli switch dei tasti, visto che Razer ne ha sviluppate due varianti, per andare incontro alle esigenze del pubblico. Il modello utilizzato per la realizzazione del sample di prova è quello verde, osservabile sollevando uno dei pulsanti presenti sul layout. La resistenza all’usura è molto elevata e consente di effettuare 60 milioni di attuazioni, mentre la pressione necessaria per l’attivazione dei pulsanti è di 50g. Il punto di attuazione dei tasti Razer è di 1.9 mm, con un reset point di 0.4 mm dal punto di reset del comando, che si traduce in una risposta ai comandi davvero fulminea. Diverso è il discorso per gli switch arancioni, che differiscono dai precedenti per un reset point leggermente più alto, pari a 0.5mm, per una forza di attuazione minore, corrispondente a 45g e per un suono meno intenso durante la digitazione, che consente un comfort uditivo migliore.

Uso quotidiano

Le prime battute scritte con questa Blackwidow Ultimate lasciano decisamente sorpresi, soprattutto se si è abituati ad utilizzare una tastiera tradizionale. Il suono dei tasti è decisamente intenso, ma non si può parlare di un vero difetto: chi acquista questo modello sa perfettamente che la silenziosità non è una sua caratteristica, data l’esistenza di una variante appositamente sviluppata per questo scopo. In un attimo, si capisce perfettamente perché il mercato ha optato per le tastiere a membrana diversi anni fa: se dovessimo piazzare più persone nella stessa stanza a digitare dei testi con questa periferica, il suono secco degli attuatori potrebbe diventare realmente fastidioso, pur non raggiungendo i dB di una macchina da scrivere tradizionale.
Il software di configurazione utilizzato da Razer per il suo prodotto è il Synapse 2.0. Una volta creato il proprio account, tutte le impostazioni salvate vengono automaticamente inviate nel cloud, consentendo di portare sempre con sé la propria configurazione ideale. Il programma permette di personalizzare l’assegnazione dei tasti, assegnando anche ai tasti macro la possibilità di lanciare programmi mentre si è in ambiente Windows.

Sfogliando i menù delle impostazioni, è possibile intervenire sull'intensità dell’illuminazione dei tasti, dando anche modo all’utente di spegnere o di attivare la modalità pulse, che rende la luce verde caratteristica di Razer intermittente. Il software è stato sviluppato per fornire la massima personalizzazione nell’uso della tastiera ed integra un comodo editor per creare macro.
Pur essendo una periferica dedicata al gaming, il prodotto stupisce per la facilità e per la velocità raggiungibile durante la scrittura testuale. Una volta presa confidenza, bisogna ammettere che il ritorno alla tastiera a membrana è stato abbastanza traumatico, come se il suono dei tasti permettesse di dare un ritmo più sostenuto alla digitazione.
Nelle sessioni di gaming, gli utenti più smaliziati apprezzeranno le possibilità offerte da questa tastiera, a partire dal già citato Gaming Mode. La posizione dei tasti per le macro è comoda e funzionale, mentre la rapidità di attuazione dei tasti permette ai giocatori più abili un'esperienza più consona alle loro possibilità. I vantaggi offerti dalla tecnologia meccanica non finiscono qui, dato che sono ben dieci i tasti utilizzabili simultaneamente, senza incorrere nell’irritante ghosting.

Razer Blackwidow Ultimate La tastiera Blackwidow Ultimate si è rivelata una periferica completa in ogni sua parte ed ottimamente realizzata. Gli unici difetti riscontrati sono la rumorosità, che rimane comunque una caratteristica intrinseca del prodotto e ben specificata dalla casa madre, e il prezzo, non certo per tutte le tasche. Sul mercato sono disponibili diverse alternative più economiche a quella proposta da Razer, anche se forse la fama del brand dell’azienda di San Diego spinge leggermente il prezzo verso l’alto. Bisogna anche dire che si tratta di un prodotto d’élite, realizzato per utenti meno sensibili a cifre di questo tipo quando si parla di periferiche “professionali”. In definitiva, la Blackwidow Ultimate convince in ogni sua parte, stupendo per velocità anche durante la stesura dei testi. Purtroppo, la qualità ha un prezzo, e non saranno molti gli utenti che riusciranno a portarsi a casa questo prodotto. Fortunatamente, l’approccio all’universo delle tastiere meccaniche può anche passare attraverso soluzioni meno dispendiose, acquistabili intorno ai 100€, che consentono a più persone di godere dei benefici apportati da questa tecnologia. Prezzo a parte, la cosa certa è che sarà difficile tornare alla vecchia tastiera dopo aver provato con mano di cosa è capace il prodotto Razer.