Recensione Razer Chroma

Razer Blackwidow Chroma, Deathadder Chroma e Kraken 7.1 Chroma

Recensione Razer Chroma
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Nel 1998 Min-Liang Tan e Robert "Razerguy" Krakoff fondano a San Diego Razer, una delle più conosciute realtà ad operare nel settore delle periferiche da gioco PC di alta gamma. Il segmento non è dei più semplici a livello di concorrenza, senza contare che gli utenti che acquistano questi prodotti sono molto esigenti, visti anche i prezzi non certo popolari, che li rendono di fatto una nicchia all'interno del mercato delle periferiche. Caratteristiche tipiche dei prodotti pensati per i giocatori sono la qualità dei materiali utilizzati per realizzarli, una precisione impeccabile durante l'uso e la possibilità di personalizzare al massimo la propria esperienza di gioco.
Proprio per andare incontro a queste esigenze, Razer ha realizzato la gamma di prodotti Chroma. Le soluzioni hardware ideate dall'azienda americana sono interessanti, grazie a un software pratico e semplice da utilizzare, Synapse 2.0, in cui con pochi click è possibile ottenere la propria configurazione ideale. Il trio dei prodotti Chroma è formato dalla tastiera meccanica Blackwidow Chroma, dal mouse Deathadder Chroma e dalle cuffie Kraken 7.1 Chroma.

Linea Chroma

Osservando il listino Razer, ci si accorge subito che le soluzioni offerte sono davvero molte. Del resto, ogni hardcore gamer ha esigenze differenti, che variano anche in base ai titoli preferiti e al proprio stile di gioco. L'unica cosa che manca veramente è un motivo comune tra le diverse anime che compongono l'universo messo in piedi dall'azienda americana. La linea Chroma nasce proprio con l'intento di creare un leitmotive tra diversi prodotti, in modo da fornire un'esperienza di gioco il più completa possibile e soprattutto personalizzabile. A fare da base comune è il software Razer Synapse 2.0, con cui è possibile gestire l'intero parco accessori. Una volta collegate e installate tutte le periferiche, queste vengono riconosciute da Synapse, ed è a questo punto che inizia il bello.

Sono infatti disponibili ben 16,8 milioni di colori per personalizzare i LED di cui sono dotate le periferiche della gamma Chroma. Per quanto riguarda la Blackwidow Chroma, approfondiremo il discorso nel capitolo dedicato, visto che le possibilità offerte acquistano un'utilità che va ben al di là del discorso estetico. Nel caso di Deathadder Chroma e delle Kraken 7.1 Chroma, la funzione non va a incidere sull'utilizzo effettivo dei prodotti, limitandosi a dare la possibilità di utilizzare colori personalizzati per i LED presenti sui dispositivi.

Razer Blackwidow Chroma

Qualche settimana fa abbiamo provato la tastiera meccanica Blackwidow Ultimate , una periferica di alto livello, difficile da migliorare ulteriormente. La variante Chroma oggetto della prova di oggi è molto simile alla precedente, ma il livello di personalizzazione offerto raggiunge vette ancora più alte. Prima di parlarne però è meglio fornire un quadro generale del prodotto.
Partendo dal pack, la confezione presenta le stesse caratteristiche di quella vista nel precedente modello, offrendo la massima protezione durante il trasporto. All'interno, oltre alla tastiera, troviamo un manuale d'istruzione, dei cartoncini satinati di presentazione del prodotto, una guida rapida e due adesivi con il logo Razer. L'attenzione al dettaglio dell'azienda americana è evidente, come testimoniato dai due stikers: Razer avrebbe potuto inserire nella confezione gli stessi adesivi presenti nella Blackwidow Ultimate, visto che il logo è sempre quello, ma invece ha preferito crearne di nuovi, con un ologramma colorato, per distinguere la linea Chroma dalle precedenti. Anche se può sembrare un particolare inutile, sono spesso i piccoli dettagli a fare la differenza in queste fasce di prezzo, testimoniando l'estrema attenzione nella realizzazione del prodotto. Una volta tolta dalla confezione, la tastiera si rivela piuttosto pesante, del resto i componenti meccanici si fanno sentire, raggiungendo gli 1.5 Kg di peso. Dal punto di vista estetico e dei materiali non troviamo nessuna differenza rispetto al modello precedente. Il design è aggressivo ma allo stesso tempo abbastanza elegante, con delle linee nette che disegnano un complesso decisamente riuscito. La tastiera è assemblata con una plastica opaca di ottima qualità, che unita al peso del prodotto offre un'ottima sensazione di resistenza; anche il cavo telato di collegamento al PC è realizzato in modo impeccabile in tutta la sua lunghezza, che è apparsa adeguata ad ogni tipo di esigenza. Sempre a proposito del cavo, esso comprende due USB e due jack audio, tutti con le parti terminali placcate in oro. Le prime servono per connettere la periferica e la porta USB installata sul lato destro della tastiera al PC, mentre i due jack servono per collegare direttamente cuffie e microfono.

Il layout dei tasti è americano sul sample di prova, ma è possibile acquistare anche la variante europea. Sul lato sinistro sono presenti 5 tasti programmabili per le macro (in ambiente Windows si possono utilizzare anche per lanciare programmi), mentre con il tasto funzione si possono fare diverse cose, dalla gestione del volume audio all'attivazione delle modalità gioco, che consente di disattivare le scorciatoie di Windows.
Per quanto riguarda gli switch dei tasti, la resistenza all'usura è stata testata fino a 60 milioni di attuazioni, per cui si tratta di un prodotto fatto per durare e a lungo; è anche possibile scegliere tra due varianti, una con gli switch verdi e l'altra con quelli arancioni. La prima, utilizzata nella tastiera di prova, necessita di una pressione di 50 g per attivare i pulsanti ed è caratterizzata da un punto di attuazione di 1.9 mm, con un reset point di 0.4 mm dal punto di reset del comando, consentendo una risposta molto veloce alle sollecitazioni durante le sessioni di gioco. La seconda invece è dedicata a chi desidera un comfort acustico maggiore e una minor pressione per l'attuazione (45g). Proprio grazie agli switch è possibile dimenticarsi definitivamente del problema del ghosting, visto che su questa tastiera è possibile premere senza problemi 10 tasti contemporaneamente.
Le impressioni d'uso sono le medesime della variante senza la funzione Chroma, anche perché in fondo il prodotto è molto simile dal punto di vista delle componenti e dell'assemblaggio. Il rumore sprigionato dalla pressione dei tasti è abbastanza forte, ma per chi desidera una quiete maggiore è disponibile l'apposita variante. L'attuazione dei tasti è davvero fulminea: dopo la prima pressione, il reset point ridotto consente una velocità inarrivabile per una qualsiasi tastiera a membrana. Anche la scrittura di testi trae beneficio dalla precisione e dalla rapidità degli switch Razer, mentre il suono dei tasti riesce incredibilmente a dare ritmo alla digitazione testuale. Nelle sessioni di gaming la posizione dei tasti per le macro è facilmente raggiungibile con il mignolo e l'anulare, dando la possibilità di realizzare combinazioni alla massima velocità.

Funzionalità Chroma

Come anticipato, negli altri prodotti della gamma Chroma la possibilità di cambiare il colore dei LED assume un ruolo principalmente estetico. La cosa però non vale assolutamente per la tastiera, visto che è possibile personalizzare ogni singolo tasto disponibile.
Una volta collegata la periferica al PC, siamo stati accolti da un'esplosione di colori. Ovviamente questa non si tratta della soluzione migliore per l'utilizzo quotidiano; per una configurazione completa, viene in aiuto il software Synapse 2.0. Entrando nella sezione dedicata alla Blackwidow Chroma, il primo menu permette di creare diversi profili personalizzati, con cui andare a modificare completamente il layout dei tasti. È sotto la voce "Lighting" tuttavia che le cose si fanno interessanti.
La prima cosa che abbiamo fatto è stata la modifica del colore di base, utilizzato nell'ambiente Windows o durante la scrittura. La nostra scelta è caduta sul blu scuro, impostando inoltre un basso valore di luminosità, in modo da non affaticare la vista in condizioni di luce scarsa, mantenendo comunque i tasti ben visibili. É possibile impostare anche il tipo d'illuminazione, anche se la maggior parte delle volte è quella statica ad essere utilizzata, mentre le altre sono più scenografiche ma meno pratiche nell'uso quotidiano. È infatti possibile scegliere tra la modalità "Breathe", che spegne e accende la retroilluminazione dei tasti seguendo il ritmo della respirazione umana; "Reactive" invece fa sì che ad illuminarsi siano solo i tasti appena premuti, che rimangono accesi per qualche istante; "Spectrum Cycling" passa in rassegna tutti i 16.8 milioni di colori disponibili, cambiandoli in modo graduale uno alla volta; "Wave" invece è di sicuro la scelta giusta per mostrare le potenzialità della Blackwidow Chroma agli amici, visto che crea un onda di colori che si muovono lungo tutto la tastiera.

Le possibilità offerte non finiscono qui, visto che si possono creare profili di colori ad hoc per le singole applicazioni o per i singoli giochi. Ad esempio, abbiamo creato una configurazione per giocare a World of Tanks in notturna, illuminando con il blu scuro i tasti di movimento "AWSD", mentre con un grigio scuro abbiamo messo in evidenza i tasti "Shift" e i numeri dall'1 al 3, che nel titolo Wargaming.net vengono utilizzati per prendere la mira e per cambiare il tipo di proiettile utilizzato. Tutti gli altri tasti rimangono invece spenti, in modo da mettere in evidenza solo quelli utili. Ovviamente questo è solo un esempio, ma si possono creare profili personalizzati per ogni software. Per i titoli più impegnativi, con un elevato numero di comandi da tenere a mente, diventa molto più semplice ricordare le funzioni assegnate ai tasti utilizzando i colori come promemoria.
Una volta creata la configurazione, abbiamo avviato World of Tanks e immediatamente il layout è cambiato, passando al profilo appena creato. L'unico limite riscontrato, del tutto marginale, lo abbiamo notato quando abbiamo concluso la sessione di gioco e siamo tornati a Windows: la colorazione non è tornata ad essere quella di default in modo automatico. Poco prima di pubblicare la recensione però Razer ha reso disponibile un update del software che ha eliminato il problema, a conferma che il supporto del prodotto da parte dell'azienda americana è adeguato anche nel post vendita.
L'ultimo menù disponibile in Synapse 2.0 riguarda le Macro, che si possono realizzare in modo semplice con pochi click del mouse. Basta infatti creare un apposito profilo e registrare poi la sequenza di tasti desiderata, richiamabile in-game attraverso i cinque tasti dedicati nella parte sinistra della periferica.
Spendendo un po' di tempo dunque non ci sono limiti alle configurazioni che si possono creare. Non contenta di quanto offerto, Razer ha provveduto a rilasciare un SDK dedicato agli sviluppatori, che potranno inserire funzioni esclusive per i possessori di Blackwidow Chroma all'interno dei giochi. Ad esempio, si possono realizzare avvisi luminosi in caso di attacco alla base alleata nei titoli multiplayer, oppure sottolineare con il colore momenti particolari della trama. Resta da vedere quanti saranno i titoli a fornire supporto a questa caratteristica, che se ben sfruttata potrebbe rivelarsi interessante.

Razer Deathadder chroma

La seconda periferica provata è il mouse da gioco Razer DeathAdder Chroma. Rispetto al precedente DeathAdder, presente nel listino Razer fino a poco tempo fa, le differenze riguardano le possibilità di personalizzazione offerte a livello di colori, come in tutta la gamma Chroma, e il nuovo sensore ottico 4G, che ha raggiunto lo stratosferico valore di 10.000 dpi, contro i 6400 del predecessore. Anche in questo caso partiamo dal pack del prodotto, che non presenta la lingua italiana. Una volta aperto, all'interno troviamo i manuali d'istruzione e i soliti adesivi Chroma. Estratto il mouse dalla confezione, non si può non notare la cura nei materiali scelti per questa periferica. La parte superiore, quella su cui poggia il palmo della mano, è realizzata con una plastica ruvida, mentre ai lati, all'altezza del pollice sulla sinistra e del mignolo sulla destra, sono presenti degli inserti in gomma più morbida per aumentare il grip, che si sono rivelati molto efficaci.

Lo scroll wheel centrale è realizzato anch'esso con un materiale plastico che aumenta il grip, mentre lo scroll risulta essere fluido, al contrario di molti altri mouse, dove la rotellina gira a scatti ben distinti. Anche in questo caso il cavo di collegamento al PC è telato e di una lunghezza più che adeguata, visto che misura 2.10 metri. Da un punto di vista prettamente estetico, l'aggiornamento alle funzionalità Chroma ha consentito di staccarsi dal classico verde Razer, offrendo la possibilità di decidere quali colori utilizzare. È possibile cambiare quello dello scroll e quello del logo Razer, che sembra quasi proiettato sulla plastica, fondendosi alla perfezione con la scocca.
Mouse alla mano, l'ergonomia risulta ottima, soprattutto per chi è abituato a una presa palm grip. I pulsanti presenti sono cinque in tutto e sono garantiti per una ottenere una lunga durata: oltre ai due principali, ne è presente uno in corrispondenza dello scroll e altri due sul lato sinistro, da utilizzare con il pollice. Le dimensioni sono di 127 mm (Lunghezza) x 70 mm (Larghezza) x 44 mm (Altezza), con un peso di 105g. Per quanto riguarda il bilanciamento del peso, il baricentro si trova esattamente al centro del mouse, merito della distribuzione dell'hardware interno della scocca, offrendo un controllo sempre stabile in ogni situazione.
Passando all'utilizzo effettivo, il sensore da 10000 dpi fa il suo sporco lavoro, fornendo un'ottima precisione durante il gaming. Il mouse è in grado di raggiungere una velocità di movimento fino a 200 pollici al secondo e un'accelerazione di 50 g, in modo da avere il massimo controllo in ogni situazione. Merito anche del software Synapse, che tramite la creazione di profili personalizzati dà modo di utilizzare il DeathAdder sempre con la giusta calibrazione. Calibrazione che non riguarda solo il mouse, ma passa anche dalla mappatura della superficie su cui poggia, realizzata tramite l'apposito tool messo a disposizione da Synapse, che tiene traccia del colore della superficie d'appoggio e della sua topografia, permettendo al sensore di reagire più velocemente e in modo più preciso alle sollecitazioni. La personalizzazione dell'esperienza d'uso consente anche di scegliere i dpi, impostandoli singolarmente anche per gli assi X e Y, anche se purtroppo non è presente un tasto dedicato per cambiarli al volo durante il gioco, una funzione che torna utile in certe occasioni. Sempre nello stesso menu è possibile impostare l'accelerazione e il polling rate fino a 1000hz.
Synapse 2.0 integra inoltre delle funzionalità per il tracciamento avanzato dell'utilizzo delle periferiche Razer collegate (escluse le cuffie). Grazie alle Heatmaps, è possibile analizzare in modo approfondito il proprio stile di gioco, ricavando dati utili a una migliore configurazione delle proprie periferiche.

Razer Kraken 7.1 Chroma

Le Razer Kraken 7.1 Chroma sono parenti strettissime delle Kraken 7.1 USB, visto che non ci sono differenze nella scheda tecnica. Ovviamente, con la versione Chroma è possibile cambiare il colore dei LED del padiglione auricolare, in modo da creare un continuum luminoso tra i vari prodotti della gamma. Anche in questo caso abbiamo scelto il blu scuro, in modo da rendere omogenea l'illuminazione.
Per quanto riguarda il pack, impeccabile per quanto riguarda la protezione del prodotto, va segnalato che manca la lingua italiana nella descrizione. Aprendo la confezione, siamo accolti da un messaggio scritto da Min-Liang Tan, uno dei fondatori di Razer, mentre su un cartoncino posto sotto alle cuffie campeggia la scritta "Welcome to the cult of Razer". All'interno sono presenti i tipici libretti di presentazione del prodotto realizzati dall'azienda americana, un manuale d'istruzione e gli stikers della gamma Chroma.

Cuffie alla mano, ci si accorge subito che i materiali sono di buona qualità, anche se non eccelsa come nei modelli più lussuosi ma anche più cari. L'archetto è ricoperto di una simil pelle nella parte superiore, mentre a contatto col capo è stato posto un tessuto morbido, per aumentare il comfort. La struttura interna, che permette di regolare l'altezza delle cuffie, è realizzata in plastica, come del resto in molte altre soluzioni della stessa fascia di prezzo. Passando ai padiglioni auricolari, la parte esterna è realizzata con un griglia metallica, mentre i cuscinetti sono abbastanza morbidi e utilizzano anch'essi un materiale simile alla pelle. Il cavo di collegamento al PC non è molto lungo (2m), ma anche in questo caso è stata utilizzata una copertura telata per proteggerlo meglio da eventuali danni, mentre la parte terminale del connettore USB utilizzato per il collegamento al PC è placcata oro.
Una volta indossate, l'isolamento acustico offerto è molto buono, anche se la pressione nella zona delle orecchie si fa sentire, soprattutto se utilizzate con gli occhiali. Dopo qualche ora di utilizzo abbiamo dovuto fare una pausa, anche per il peso(340g), non certo dei più contenuti.
Per quanto riguarda il funzionamento, va precisato che queste cuffie non offrono un vero 7.1, visto che il tutto viene emulato attraverso il software Razer Surround, che possiede già un profilo per questo specifico modello. La compatibilità è inoltre garantita anche con Playstation 4, ma in questo caso si perderanno i benefici dell'audio 7.1.


Una volte collegate le cuffie alla presa USB, la prima cosa da fare è la calibrazione dell'audio posizionale attraverso Razer Synapse. Questa parte è fondamentale per tirare fuori il massimo dal 7.1 virtuale. La prima volta infatti non abbiamo effettuato la procedura nel modo migliore e i risultati non sono stati entusiasmanti. Una volta rifatta però le cose sono cambiate e il potenziale di queste cuffie è venuto fuori. La prova è stata effettuata con Alien: Isolation, che fa dell'audio un ottimo mezzo con cui incutere terrore. Effettivamente, i passi dello xenomorfo, intento a camminare nelle condutture dell'aria, sembravano provenire da ogni direzione, indicando con una certa precisione la sua posizione. L'audio posizionale viene dunque ben simulato, a patto di configurare bene il software. Per quanto riguarda la qualità del suono, queste cuffie non sono adatte all'ascolto musicale, visto la vocazione per i bassi estremi e per gli alti, che tagliano fuori le frequenze medie. Giocando un po' con il mixer la situazione migliora, ma non si raggiungono picchi d'eccellenza. Anche se molti potrebbero vedere questa cosa come un difetto, bisogna dire che il prodotto è stato sviluppato appositamente per il gaming, per cui non si può pretendere molto dal lato musicale. Tornando alla nostra prova con Alien: Isolation, i passi dell'alieno creato da H.R. Giger (scomparso purtroppo da poco) sono pesanti come macigni grazie ai bassi poderosi di queste Kraken. Nel corso della nostra esperienza, terrificante è stato il momento in cui, una volta distratto lo xenomorfo con un bengala, abbiamo iniziato a correre dalla parte opposta, cercando di seminarlo. Il risultato non è però stato quello previsto: i passi pesanti dell'alien si sono fatti sempre più forti e si percepiva chiaramente un incedere impetuoso alle nostre spalle, culminato con la morte del personaggio sullo schermo. Nelle sessioni di gioco in single player e con il titolo giusto, si può raggiungere un ottimo livello d'immersione con queste cuffie. Per quanto riguarda il multiplayer, le Kraken 7.1 Chroma forniscono in dotazione un microfono retrattile, che può essere quindi nascosto all'interno del padiglione sinistro quando non utilizzato. Il microfono è dotato di un piccolo LED nella parte finale, a cui non si può stranamente cambiare colore. Dal software è possibile attivare delle ottimizzazioni che permettono di enfatizzare la voce dei compagni, perdendo ovviamente parte del restante spettro sonoro. Nelle partite online tuttavia la comunicazione è più importante della qualità audio, per cui la funzione consente di sentire meglio i propri compagni.
Un punto a sfavore infine per la mancanza di un controllo per il volume integrato nelle cuffie, che obbliga sempre a stare in orbita PC per gestire questo aspetto.

Razer Chroma La nuova linea di prodotti Razer Chroma riesce a fornire una soluzione a 360 gradi per il gaming su PC, grazie alla qualità dei prodotti proposti, soprattutto nel caso della tastiera Blackwidow Chroma. La qualità costruttiva della periferica creata dall'azienda americana è indiscutibile, mentre le funzioni Chroma trovano un campo di utilizzo in cui il colore non è solamente un orpello estetico, ma è utile a sfruttare al massimo questa tastiera. La differenza qualitativa con gli altri prodotti della gamma è palese e si rispecchia anche nel prezzo, che purtroppo è al di sopra delle possibilità della maggior parte dell'utenza. Non sono in molti quelli che possono spendere 169.99€ per una tastiera, ma l'esclusività del marchio Razer e del suo prodotto, unite alla qualità dai materiali utilizzati, fanno alzare decisamente il prezzo. Diverso invece il discorso per il mouse Deathadder Chroma, che viene proposto a 69.99€, una cifra in linea con molti altri mouse da gioco. Il comfort di utilizzo è ottimo, come anche i materiali, mentre il nuovo sensore da 10000 dpi aumenta ulteriormente la precisione rispetto al precedente modello, già ottimo senza le attuali migliorie. Gli inserti laterali in gomma regalano un buona presa un'ottima sensazione al tatto, mentre il logo Razer sembra quasi proiettato sulla scocca del mouse, andando a formare un ottimo insieme anche dal punto di vista visivo. Per quanto riguarda le Kraken 7.1 Chroma, se configurate a dovere regalano delle belle sensazioni durante il gaming, anche se il comfort non è assoluto, vista la pressione applicata sulla faccia, che però viene compensata con un buon isolamento passivo dall'ambiente circostante. Poderosi i bassi, che regalano performance sopra la media, mentre sono davvero buone le prestazioni in multiplayer, grazie al microfono integrato. Peccato solo per la mancanza di un controllo del volume dedicato. Le Kraken 7.1 Chroma sono proposte a 99.99€, una cifra che le colloca leggermente sopra alla media del segmento.