Razer Deathadder Elite Recensione: velocità e precisione in un mouse per eSport

Il Deathadder Elite è l'ultima versione del famoso mouse di Razer, che per la prima volta possiede degli esclusivi switch meccanici.

Razer Deathadder Elite Recensione: velocità e precisione in un mouse per eSport
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Il Razer Deathadder è un mouse da gioco che la società americana rinnova di generazione in generazione, migliorando prestazioni e caratteristiche, per una periferica molto apprezzata dagli appassionati, merito del design senza fronzoli e della forma ergonomica. Deathadder Elite è l'ultima incarnazione del suddetto mouse, che porta per la prima volta sul prodotto degli switch meccanici ideati da Razer e progettati in collaborazione con Omron, il leader mondiale nella fornitura degli switch per mouse. È chiaro che al centro di tutto c'è la competizione, ovvero gli eSports, per i quali questo Deathadder Elite è concepito. "Il mouse da gioco migliore al mondo ora si è perfino superato", afferma Min-Liang Tan, co-fondatore e CEO di Razer. "Abbiamo praticamente migliorato tutto nel Razer DeathAdder Elite".

Package, bundle e design

Il pack di vendita del Razer Deathadder Elite si intona perfettamente con lo stile Razer, caratterizzato dalla combinazione del verde acceso e del nero. Sul frontale c'è l'immagine del top del mouse, il logo di Razer e una sigla che indica il nome commerciale del prodotto. Niente di interessante sui laterali (emblema della società a parte), mentre sul retro c'è una disamina delle feature della periferica. All'interno della confezione, assieme al mouse, troviamo esclusivamente un foglietto che ringrazia per l'acquisto, con la classica guida d'uso e le informazioni sulla garanzia.
Il Razer Deathadder Elite punta tutto sull'ergonomia e sul minimalismo del design, con una periferica priva di troppi tasti e favorendo delle linee tondeggianti piuttosto che spigolose. La periferica è davvero molto leggera e maneggevole, con un peso di circa 105 g. Per le dimensioni abbiamo quasi 13 cm in lunghezza, 4 cm in larghezza e 3 cm di altezza. La tradizione del Deathadder è quindi rispettata, con i classici tasto destro e tasto sinistro, assieme ad altri due bottoni che consentono all'utente di cambiare DPI on the fly.

Il lato superiore, quello su cui si appoggia la mano, possiede - a livello del palmo - il logo della società americana, dotato di illuminazione Razer Chroma, assieme alla rotellina, i cui contorni sono anch'essi dotati di LED configurabili. La rotellina stessa è particolare e si distingue dalla massa, in quanto possiede una texture dotata di una copertura in gomma ma costellata di alcuni dentini, che favoriscono effettivamente la presa. Il lato sinistro presenta solo una copertura in gomma ruvida, mentre quello destro ospita due bottoni piuttosto grandi e facilmente raggiungibili tramite il pollice. Anche questi sono personalizzabili, ma di default fungono da tasto indietro e tasto avanti per la navigazione. Al di sotto troviamo una gommatura che aumenta il grip quando il pollice è nella posizione di riposo. La forma del mouse è quindi chiaramente rivolta ai destrorsi, e mette fuori gioco i mancini. Il cavo è intrecciato e non staccabile, ma è abbastanza resistente da non allentarsi troppo nel tempo. Il connettore USB è placcato in oro, ed il filo è lungo poco più di 2 m.

Il lato inferiore esibisce due larghi piedini in teflon piazzati rispettivamente sulla parte alta sulla parte bassa del fondo, assieme ad un altro aggiuntivo che circonda il sensore ottico centrale.
Ottimi i materiali, che dovrebbero resistere alle ore di gioco grazie alla loro qualità. Lo stesso giudizio vale per l'ergonomia, che fa del Razer Deathadder Elite un mouse comodo da tenere nella mano e non stancante da impiegare, grazie anche alla sua leggerezza. Si tratta di un prodotto adatto soprattutto ai giocatori palm grip, che - per merito delle sue dimensioni nella media - può adattarsi a tutte le tipologie di mani.

Specifiche tecniche, esperienza d'uso e Razer Synapse

Il Razer Deathadder Elite possiede un sensore ottico da 16.000 DPI, con accelerazione sino a 50 G. Il polling rate arriva invece sino a 1000 Hz, con una latenza di 1 ms.
La periferica arriva con la piena compatibilità con Razer Synapse 2.0, il software della società americana che consente di gestire le funzionalità dei propri prodotti. La grafica dell'applicazione non poteva non essere dominata dal nero e dal verde acceso, che sono i colori iconici di Razer. L'home page presenta un'immagine del mouse con i tasti numerati, i quali sono completamente personalizzabili e legabili ad una qualsiasi funzionalità. Nella scheda "performance" si può invece decidere il polling rate e l'accelerazione del Deathadder Elite, mentre dalla scheda successiva, denominata "Lightning", è possibile decidere l'illuminazione della periferica, sia per il logo di Razer sia per i LED attorno alla rotellina. La scheda "macro" è auto-esplicativa: la gestione di queste funziona bene e basta premere il tasto "record" per cominciare a registrare la macro desiderata. Una volta impostato il mouse come si desidera è possibile salvare il profilo e legarlo al proprio account: Razer provvede a salvare la configurazione nel cloud e a richiamarla ogni qual volta si effettua il login con lo stesso account, una feature comoda quando si ha la necessità di utilizzare il mouse con un altro computer, o semplicemente di resettare il proprio.

Il test del mouse è stato effettuato con un tappetino Razer Gigantus, un mouse pad di dimensioni davvero generose, con una larghezza/lunghezza di 45 cm, ed uno spessore di 5 mm. L'interno è riempito con una schiuma ad alta densità e possiede una base in gomma, che consente al prodotto di adattarsi anche a superfici poco regolari e di rimanere saldo al proprio posto. Effettivamente il tappetino non scivola via, ed è rimasto perfettamente ancorato alla nostra scrivania. La tela del Razer Gigantus ben si è sposata con il sensore ottico del Razer Deathadder Elite, esaltando la sua precisione. Il mouse è infatti davvero molto accurato e non sbaglia un colpo, dimostrandosi come uno dei più precisi sul mercato, e testimoniando tra l'altro come i sensori ottici possano offrire un'esperienza davvero di alto livello.

I tasti destro/sinistro, seppur progettati direttamente dal Razer e quindi dotati di una certa unicità, non restituiscono un feedback particolare, e quando premuti appaiono simili agli switch Omron classici, che comunque risultano essere il top sulla piazza. In definitiva, viste le sue caratteristiche, il Deathadder Elite è perfetto per gli FPS, per i MOBA e per i titoli che non richiedono un gran numero di tasti, ma esclusivamente precisione del sensore e maneggevolezza.

Razer Deathadder Elite Il Razer Deathadder Elite si conferma, ancora una volta, uno dei mouse più performanti sul mercato, continuando la tradizione cominciata dalla società svariati anni fa. Il prodotto è comodo, senza fronzoli e dedica la sua progettazione ai giocatori che hanno bisogno di reattività e precisione ai massimi livelli, senza una quantità di tasti esagerata che può essere poco utile nella maggioranza delle applicazioni. Di contro, però, non vi consigliamo questo prodotto se dovete giocare a un MMORPG, in quanto poco adatto. Per tutti gli altri generi questo mouse se la cava molto bene, mostrando gli artigli quando necessario. Accoppiato al Razer Gigantus, il Deathadder Elite dà il meglio di sé: tramite il software Razer Synapse 2.0 si può calibrare il sensore alla superficie che stiamo utilizzando e per il Razer Gigantus c’è già il preset apposito. L’applicativo fornito dall’azienda americana è stato per molto tempo il riferimento per i rivali, e ancora oggi rappresenta una delle suite meglio riuscite di tutta l’industria. La qualità di questo prodotto e del software annesso si fa comunque pagare, con un prezzo pari a € 79,99. Se avete il modello dello scorso anno non conviene aggiornare, in quanto i cambiamenti sono marginali. Il Razer Gigantus, tappetino che vi consigliamo se state acquistando il Razer Deathadder Elite, costa invece € 29,99, ma prima di farlo vostro assicuratevi di avere abbastanza spazio sulla scrivania.

8.6