Recensione Razer Sabertooth

Il controller professionale di Razer in grado di memorizzare fino a tre diversi profili.

Recensione Razer Sabertooth
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Razer, azienda californiana leader nella produzione di accessori per il gaming, ha ormai da qualche anno iniziato a rivolgere il suo sguardo anche verso il mercato delle console, non per questo rinnegando le sue origini insite nel pc gaming. Testimonianza di questo nuovo interesse è proprio il Razer Sabertooth, un controller wired ad altissime prestazioni pensato proprio per il panorama competitivo e per quei giocatori tecnicamente "impegnati" nella ricerca di precisione e personalizzazione. Analizziamo insieme in questa recensione le caratteristiche e gli impieghi del Sabertooh: riuscirà Razer ancora una volta a riconfermare l'altissimo standard dei suoi prodotti?

Un controller d'elite

Il Sabertooh nasce come controller per Xbox 360, ma non possiamo negare come riesca ad eccellere nelle sue prestazioni anche una volta collegato via USB ad un PC di ultima generazione. Nel creare un prodotto che potesse "competere" attivamente nel mercato dell'eSport attuale, Razer ha fin da subito palesato le sue intenzioni: il Sabertooh è un controller d'elite, dedicato esclusivamente ai giocatori più esigenti, a partire dal suo design ergonomico e polifunzionale, fino alla personalizzazione estrema offerta dal software incorporato nella periferica stessa.
Anche il prezzo di listino del Sabertooh, cioè 79,99 euro, dimostra immediatamente come Razer abbia rivolto il suo prodotto ad un pubblico ristretto: il Sabertooh costa quasi il doppio di un controller wireless in dotazione standard per Xbox 360, ma per un giocatore competitivo, alla ricerca della personalizzazione e sempre sul piede di guerra contro l'input lag, le caratteristiche offerte dal Sabertooth potrebbero giustificare il suo prezzo esagerato. Dopotutto per chi è in cerca di un oggetto esclusivo il prezzo è spesso e volentieri un fattore del tutto secondario.

Una custodia esclusiva e portatile

A rimarcare la natura "esclusiva" del Razer Sabertooth è anche la prestigiosa custodia nel quale la periferica è alloggiata. A discapito della solita confezione in plastica pressofusa, una volta aperto il prodotto ci troveremo dinanzi ad un'elegante custodia nera con chiusura lampo, al cui interno è presente un alloggiamento gommato a forma di controller, nel quale è adagiato il Sabertooth, ed uno scompartimento a retina superiore nel quale sono presenti istruzioni ed accessori, il tutto organizzato con cura a dir poco maniacale. La scelta di questo tipo di custodia, molto simile ad una "valigetta", è dovuta all'esigenza che molti giocatori competitivi potrebbero avere nello spostarsi con le proprie periferiche, Razer ha voluto dunque garantire la massima comodità e protezione agli utenti finali del Sabertooh, senza disdegnare tuttavia anche un valore di tipo estetico donato all'alloggiamento del proprio controller.

Oltre ad il controller Sabertooth, nella confezione sono presenti degli importanti accessori che ora analizzeremo insieme. Oltre ad i consueti adesivi di casa Razer, troveremo due cappellini in gomma morbida verde per i thumbstick, pensati per tutti coloro che ricerchino un grip estremo sui pollici, e due tappini da utilizzare qualora volessimo smontare, per inutilizzo o semplice scomodità, le mezzelune inferiori. La procedura per rimuovere queste componenti del Sabertooth risulta comunque semplice ed immediata, portandoci via davvero pochi minuti.

Un mosaico di funzioni

La composizione del Razer Sabertooth sembra essere stata ideata appositamente per soddisfare qualsiasi esigenza del pubblico inerente al pro-gaming. Sulla parte frontale appare subito evidente il D-Pad non più a forma di disco ma, richiamando al DualShock di casa Sony, consta ora di quattro direzioni separate alloggiate su pulsanti indipendenti l'uno dall'altro. In posizione centrale è stato invece collocato un display, di tipo OLED, e due pulsanti di selezione che ci permetteranno di personalizzare il mapping dei pulsanti aggiuntivi del Sabertooth. Tutti i mapping che andremo a personalizzare potranno essere memorizzati in due diversi profili.
Altre importanti innovazioni possono essere notate analizzando la parte dorsale del Sabertooth: ai pulsanti e grilletti standard sono infatti stati aggiunti altri due pulsanti, rispettivamente uno per ogni parte, rivolti verso l'interno, ma di facile utilizzo tramite l'impiego degli indici.

Vi sono infine, sulla parte inferiore del controller, due grilletti a forma di mezzaluna, attivabili in ambedue le direzioni. Per quanto possa invece concernere i dorsali, i grilletti, la pulsantiera anteriore ed il jack per l'headset, la configurazione appare essere la medesima dei controller standard visti su Xbox 360.
La scelta di optare per un controller cablato, anziché un più "moderno" controller wireless, ha garantito a Razer delle prestazioni ed un tempo di risposta sensazionali: l'elegante cavo lungo 3 metri e completamente rivestito di tessuto, si collega al Sabertooth tramite un connettore con aggancio a vite, rimarcando per l'ennesima volta la "mobilità" di questa periferica.
Unico difetto funzionale di questa periferica, è forse la mancanza di un apparato predisposto all'utilizzo delle macro, sistema sul quale molti giocatori di fascia media avrebbero sicuramente voluto poter contare. Tuttavia, ad una più sostanziale analisi, appare evidente come la natura prettamente "competitiva" del Sabertooth abbia tagliato fuori questa feature proprio per affacciarsi in modo più serio, e quindi anche limitato in termini di pubblico al quale è rivolto il prodotto, al panorama dell'eSport, dove l'uso delle macro è ampiamente limitato od addirittura bandito.
Sebbene le caratteristiche tecniche del Sabertooth si sposino adeguatamente con la sua comodità e l'alta qualità dei materiali, nel complesso ci sentiamo di ribadire come i vantaggi offerti da questo prodotto siano eccessivamente indirizzati ad una schiera ristretta di giocatori professionisti. In fin dei conti l'obiettivo di Razer era proprio rivolgersi a questa fascia di interessati, tagliando parzialmente fuori dalla propria strategia di mercato tutta quella porzione di giocatori casual, che ancora oggi dovrebbero probabilmente optare per controller più funzionali alle loro esigenze.

Razer Sabertooth Se il Sabertooth è il risultato che Razer vuole offrire al proprio pubblico di giocatori professionisti, allora siamo discretamente soddisfatti del prodotto analizzato. Il Razer Sabertooth è un controller wired che opera ad alte prestazioni, presentandosi con un design e delle caratteristiche esclusive. Parliamo senza dubbio di una periferica di "Elite", studiata e creata appositamente per quei giocatori che operano in campo competitivo o che sono comunque sempre alla ricerca dei massimi livelli di personalizzazione. La domanda che ci sorge spontanea, una volta analizzato il prodotto, è se il Sabertooth sia davvero in grado di giustificare il suo alto prezzo di listino (79,99 euro) pari al doppio di un controller standard microsoft. Un prezzo forse eccessivo se paragonato alle poche features sostanziali che il prodotto offre in più rispetto ad un controller classico: è dunque legittimo chiedersi se questo livello di personalizzazione sia sufficiente a legittimare il suo acquisto in favore di altre periferiche. La risposta che ci siamo dati noi di Everyeye, è che le qualità del Sabertooth hanno tutte le potenzialità per essere sfruttate adeguatamente da chi vede nel gaming la sua professione, all'interno di un panorama competitivo; tuttavia per tutti coloro che si approcciano ai videogiochi in maniera amatoriale, o per semplice passione, l'acquisto di una periferica quale il Sabertooh è sconsigliata, per non dire quasi priva di fondamento ed utilità, dal momento che rischierebbe di tradursi in un puro "orpello" per la scrivania. Dopotutto è risaputo che gli approcci al gaming siano molti e diversificati, e quest'oggi Razer ha voluto proporci una delle sue soluzioni per provare a soddisfare uno di questi approcci, lasciando però a bocca asciutta la porzione più consistente di videogiocatori.