Sparco Grip Recensione: la sedia gaming del brand italiano

Con i suoi 299 euro, la Gaming Grip si colloca in una fascia di mercato molto competitiva, mostrando molte qualità e qualche piccola sbavatura.

Sparco Grip Recensione: la sedia gaming del brand italiano
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L'ingresso di Sparco nel settore delle sedute da gaming non deve stupire. L'azienda italiana ha un background eccezionale quando si parla di sedili, un background portato ora anche nelle case dei giocatori, che possono così contare sui quarant'anni di esperienza che Sparco ha nel settore. Durante la nostra visita allo stabilimento torinese di questa gloriosa realtà dell'imprenditoria italiana abbiamo potuto vedere diversi modelli in anteprima, ma oggi andiamo a provare l'entry level della nuova gamma, la Gaming Grip, una sedia dal costo in linea con quanto offerto e che non deluderà chi è in cerca di una seduta comoda e duratura.

La sedia Entry Level che sfida le Top di Gamma

Il pacco in cui viene consegnata la sedia da gaming Grip, proposta entry level con cui Sparco si affaccia in questo settore, è un massiccio monolito di dimensioni più che abbondanti. Assieme al prezzo di questo convincente prodotto, rappresenta probabilmente un'esplicita dichiarazione d'intenti: l'azienda italiana, al momento di esordire nel nostro ambiente, ha deciso di fare le cose in grande, con una presenza decisa e visibile, ed una filosofia produttiva che non scende a compromessi sulla qualità. Con i suoi 299 euro, del resto, la Gaming Grip si posiziona nella stessa fascia che altre aziende considerano adatta ai propri top di gamma, che Sparco identifica invece nelle sue Comp-V e Comp-C (due sedute che poco devono faticare per dimostrare un'assoluta supremazia in termini di design, stile e qualità dei materiali). La Grip, insomma, è la dimostrazione che la società di Volpiano non è disposta a rinunciare al valore insindacabile della propria offerta. All'interno della confezione trova spazio la struttura basculante in metallo che sorregge il pistone centrale (certificato SGS / BIFMAX5.1 / EN1335), e le due componenti (seduta e schienale) che compongono la parte superiore. La procedura di montaggio è generalmente molto rapida nonostante le istruzioni siano parecchio stringate. Qualche passaggio, come ad esempio il posizionamento della base, potrebbe essere più agevole se operato con il supporto di una seconda persona, ed il suggerimento è quello di munirvi di un paio di attrezzi specifici più funzionali rispetto a quello comunque fornito nella confezione.

Design ed ergonomia

Una volta "assemblata", la Grip mette in mostra un design graffiante, grazie alle forme che recuperano quelle del sedile sportivo R100: è soprattutto la parte superiore dello schienale, con il logo della casa produttrice cucito a mano e la forma molto riconoscibile del poggiatesta, a rappresentare il tratto distintivo del prodotto, che spicca anche per l'accattivante bicromia e la grande qualità dei materiali. Per quanto la pelle sintetica con cui il sedile è foderato (la stessa dei prodotti automotive) non sia proprio il massimo per ridurre la sudorazione in ambienti molto caldi o durante le sessioni di gioco estive, la traspirazione non eccezionale viene abbondantemente bilanciata dalla ottima resistenza e dall'eleganza del colpo d'occhio. A livello di ergonomia la Grip risulta decisamente ottima, anche se la larghezza della seduta non è eccezionale, e le fasce laterali potrebbero risultare fastidiose per certi tipi di corporatura. Nel caso in cui la vostra stazza sia compatibile con il design della sedia, queste due "ali" tendono a posizionarsi, durante le lunghe sezioni di gioco, fra le braccia ed il busto, fungendo da sostegno e stimolando anche l'assunzione di una postura corretta. Grazie alla regolazione micrometrica della zona lombare è piuttosto semplice trovare una posizione comoda, che permetta di giocare senza affaticarsi.

Una sedia 4D

La leva laterale permette poi di regolare l'inclinazione dello schienale, mentre le due posizionate ai lati del pistone servono per attivare/bloccare il meccanismo basculante, e regolare l'altezza. Nonostante la qualità dei materiali plastici dei braccioli sembri un po' stonare nel contesto di un oggetto così pregiato, il sistema denominato "4D" permette di regolarli in altezza, larghezza, distanza dallo schienale, e persino di ruotarli lungo l'asse verticale, in modo da trovare senza problemi l'appoggio più corretto.

Nel caso in cui si giochi davanti al PC, utilizzando mouse e tastiera, sfruttare i braccioli come superficie d'appoggio per gli avambracci diventa invece un po' più complesso, ed è consigliabile lasciarli scivolare sotto la scrivania ed affidarsi eventualmente ad altri supporti. Nel complesso, dopo diverse prove e qualche settimana di utilizzo, la Sparco Grip ci è sembrata una proposta più che convincente: oltre al fatto che è molto facile "innamorarsi" delle sue linee, delle forme e dei materiali, la seduta si è rivelata molto comoda, e persino capace di aiutarci a combattere le cattive abitudini che a livello di postura è fin troppo facile assumere. Se dovessimo identificare una mancanza, diremmo che sarebbe stato piacevole avere un cuscinetto poggiatesta da agganciare alle due fessure dello schienale, come quello che si trova in dotazione in altre proposte della concorrenza, anche dal costo inferiore.

Sparco Il punto debole della Grip è rappresentato dalle cinque ruote, non molto scorrevoli e non dotate di un fermo, e dal sistema di fissaggio dei battitacchi in TPU, che vanno attaccati ai supporti con del biadesivo fornito in dotazione, che ha una tenuta non proprio eccezionale (meglio trovare un nastro alternativo, se non si vuole rischiare che i supporti si stacchino frequentemente). Al netto di queste considerazioni, possiamo comunque promuovere l'esordio di Sparco nel mondo del gaming. Questa proposta "entry level" riesce infatti a tener testa ai prodotti di altre aziende che gravitano nel settore già da un po', dimostrando una volta di più quali sono i pilastri della filosofia di Sparco: qualità e carattere.

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