The Screening Room: la morte del cinema? Non proprio

Sean Parker, fondatore di Napster, porterà nelle case i film in contemporanea con i cinema, per un servizio destinato a suscitare molte polemiche, ma che difficilmente causerà problemi alle sale cinematografiche tradizionali.

The Screening Room: la morte del cinema? Non proprio
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Il fascino della sala cinematografica è ancora oggi indiscutibile. Quando le luci si spengono, la magia del cinema riprende vita, tra l'odore di popcorn e il brusio degli altri spettatori. "Magia" è il termine giusto per descrivere quanto avviene nelle sale di proiezione di tutto il mondo, visto che oggi i mezzi per vedere un film in alta qualità sono tanti e disponibili potenzialmente in tutte le case. Non è la stessa cosa, questo è vero, ma le apparecchiature a disposizione degli appassionati hanno raggiunto livelli d'eccellenza nel campo audio/video, ovviamente se si è disposti a spendere cifre considerevoli. Nonostante questo, le sale cinematografiche sono ancora lì, anche se date per spacciate più volte nel corso del tempo, prima dall'arrivo delle VHS e poi di DVD e Blu-Ray, per non parlare della pirateria, che permette oggi, in tutta semplicità, di vedere pellicole appena arrivate nelle sale comodamente da casa, poco dopo l'uscita. Fortunatamente, la qualità dei file diffusi dai pirati è talmente bassa che nessun vero appassionato guarderebbe un film in questo modo, preservando così uno degli elementi fondamentali per la sopravvivenza dei cinema, l'esclusiva temporale. Le cose però potrebbero cambiare, visto che Sean Parker, fondatore di Napster, ha creato The Screening Room, una Start-Up che intende portare nella case i film in contemporanea con le sale cinematografiche.

Una vera novità?

Prima di parlare delle informazioni trapelate fino a questo momento sul servizio, molto sommarie per altro, è bene precisare che l'idea di Parker, per quanto dirompente sulla carta, non è una novità. Prima Cinema infatti offre già da qualche anno la possibilità di vedere da casa le pellicole che escono sul grande schermo in contemporanea, offrendo tutto quello che serve per la visione. Il sistema prevede l'utilizzo di un equipaggiamento di alto livello, composto da un set-top box di dimensioni generose, da montare all'interno di un armadio dedicato, e da un ulteriore componente dedicato alla scansione delle impronte digitali. Già a questo punto si capisce che un servizio di questo tipo deve essere assolutamente sicuro e non deve permettere in alcun modo la copia del contenuto video. La sicurezza è fondamentale e Prima Cinema, il primo vero servizio di noleggio in contemporanea con le sale cinematografiche, lo ha capito subito, pena il mancato supporto da parte delle major di Hollywood. Basti pensare che l'installazione dell'apparato viene fatta solo da rivenditori autorizzati e da tecnici formati ad hoc, che certificano poi il tutto attraverso rigidi standard di qualità e sicurezza, offrendo un'esperienza audio/video di alto livello. Il sito ufficiale del servizio parla di una qualità video doppia rispetto a quella dei Blu-Ray standard, il che significa bitrate molto elevati, che necessitano di una connessione a internet veloce per scaricare i file in tempi umani. Il servizio è "buffering free", per cui i contenuti vengono scaricati interamente nell'apparato prima di essere disponibili. I video sono visualizzati con una risoluzione di 1080p24 a 10 bit, con la capacità di riprodurre oltre 1 milioni di colori, un aspect ratio identico a quello delle sale cinematografiche e audio Digital Master Theatrical Surrond, ovviamente non compresso. All'interno di questo rack si possono salvare oltre 50 film, gestiti da un sistema di dischi RAID 5, mentre le connessioni comprendono una HDMI deputata a gestire l'audio/video e un'ulteriore HDMI solo per veicolare l'audio, oltre a una presa ethernet per la connessione a internet. L'acquisto e la visione di un film può essere approvato solo dal legittimo proprietario dell'impianto, grazie al lettore di impronte digitali, incassato all'interno di un case in alluminio, dotato di sensori che precludono qualsiasi tentativo di accedere all'hardware interno, per cui aprire il case per manometterlo non è un'opzione percorribile. Insomma, già con questi primi dati si capisce che si tratta di un servizio per pochi, e i prezzi (riferiti al 2015) non sono da meno: si parla infatti di 35.000 dollari per l'installazione e per l'hardware, mentre per il noleggio di un film servono 500 dollari, che consentono 24 ore di visione, con qualche piccolo sconto per le pellicole di minor interesse. A questi vanno aggiunti i costi per la creazione di una saletta dedicata, l'unica in grado di sfruttare al massimo le sorgenti audio/video messe a disposizione da Prima Cinema.

Stessa servizio, ma prezzo minore

Appurato che l'idea di Sean Parker non è nuova, va detto che The Screening Room ha destato molto più interesse nel pubblico e nella stampa, merito anche del background di Parker. Quello che però ha fatto scalpore sono i prezzi del servizio, trapelati in questa prima fase. Di ufficiale non c'è nulla e lo sviluppo di The Screening Room sembra ancora in fase embrionale, ma 150 dollari per il set-top box e 50 dollari per il noleggio di un film per 48 ore sono cifre ben diverse rispetto a quelle proposte da Prima Cinema. Anche se 50 dollari sono molti rispetto al costo di un biglietto del cinema, la spesa potrebbe essere ripartita tra più persone, risultando così molto più abbordabile. Il noleggio include anche due biglietti gratuiti per vedere un film in una sala cinematografica, un piccolo rimborso per i proprietari di cinema, che come vedremo avranno anche altri incentivi.
Allo stato attuale le informazioni sono ancora scarse e nulla è trapelato sul sistema di sicurezza impiegato per la protezione di contenuti. Anche il set-top box è avvolto nel mistero, ma il costo contenuto pone seri dubbi sul fatto che la qualità possa raggiungere i livelli del concorrente Prima Cinema. A prescindere da questo, la cosa veramente importante è il modello di business che Parker e soci sembrano voler portare avanti. Le cifre non sono ancora confermate, ma dei 50 dollari del noleggio solo una piccola parte andrebbe a Screening Room. Alle major di Hollywood spettano infatti 20 dollari per ogni noleggio, mentre ai proprietari dei cinema, come compensazione per la mancata vendita di biglietti, spettano altri 20 dollari, con i restanti 10 dollari a rappresentare l'unico incasso per Parker e soci. Se queste cifre dovessero essere confermate, sia le case di distribuzione, sia i cinema americani, avrebbero meno da perdere di quanto si possa credere, tanto che registi del calibro di Steven Spielberg, J.J. Abrams e Peter Jackson hanno mostrato il loro interesse per The Screening Room.

The Screening Room Anche se la notizia ha fatto scalpore tra gli appassionati, con molte alzate di scudi preventive in difesa della sala cinematografica tradizionale, The Screening Room è e rimarrà un’opzione percorribile solo da un ristretto numero di appassionati. Anche dividendo la tariffa di noleggio tra più persone, serve un ambiente adatto alla visione per godere appieno del servizio, con un impianto audio/video adeguato, senza dimenticare che il set-top box potrebbe essere più grande di quanto si possa pensare, come nel caso di Prima Cinema. Le sale cinematografiche hanno ben poco da temere dall’idea di Sean Parker, che anzi potrebbe rappresentare un ottimo modo per ottenere profitti a costo zero, anche se i numeri che questa start-up sembra destinata a muovere non saranno enormi, almeno nel primo periodo. Il cinema, come lo conosciamo oggi, è destinato vivere ancora a lungo, nonostante a ogni progresso tecnologico lo si dia per morto. La verità è che l’ambiente domestico non potrà mai offrire la stessa esperienza, sensoriale ed emotiva, di una sala cinematografica, un luogo dove i sogni, anche solo per poche ore, riescono ancora a prendere vita.