Android O: tutte le novità della prossima versione di Android

Già oggi è possibile scaricare la preview della nuova versione di Android sui device Nexus, per un update che si preannuncia molto importante.

Android O: tutte le novità della prossima versione di Android
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Anno nuovo, nuova versione di Android. Google non smette mai di portare nuove funzioni al proprio OS mobile, migliorando di volta in volta l'esperienza d'uso e aumentando il numero di opzioni disponibili. Se il 2016 è stato l'anno di Nougat, il 2017 è quello di Android O, nome provvisorio, visto che il significato della "O" non è ancora stato chiarito. Come di consueto, Big G è partita con largo anticipo a diffondere l'OS agli sviluppatori e agli appassionati, che possono scaricarlo da questo indirizzo. La compatibilità è garantita solo con una manciata di device; abbiamo Nexus 5X, 6P e Nexus Player, oltre ai più recenti Pixel C, Pixel e Pixel XL. I possessori di questi dispositivi possono già toccare con mano le novità presenti nel nuovo sistema operativo, che seppur in fase ancora non definitiva mostra già molte potenzialità.

Addio Battery Drain e audio migliorato

Le ROM disponibili oggi fanno parte della prima parte del programma di test pensato da Google, che vedrà nei prossimi mesi l'arrivo di altri tre aggiornamenti, fino alla release definitiva, prevista per il Q3 2017, per i device Nexus e Pixel. Tutti gli altri dovranno aspettare, da Samsung a Huawei, non sappiamo dunque quando Android O sarà disponibile al di fuori dei device Google.
Una delle novità più importanti è la modalità Energy Saving, che potrebbe mettere finalmente fine al battery drain su Android. Oggi, un'app funzionante in background ha pieno accesso all'hardware dello smartphone, ma con Android O non sarà più così: l'accesso alle risorse sarà limitato per le applicazioni non direttamente utilizzate, che potranno comunque inviare notifiche ma con un impatto minimo sui consumi e sulle prestazioni. In pratica, il nuovo OS mette le app in background in una modalità che potremmo definire di semi-ibernazione, in cui possono accedere alle risorse di sistema ma solo in modo parziale, facendo così risparmiare preziosa batteria e lasciando libera potenza computazionale per le app effettivamente in uso. Una bella novità, che per essere sfruttata però necessita di un aggiornamento delle attuali applicazioni, per cui il suo utilizzo resta nelle mani degli sviluppatori.
Grazie a Sony e alla sua esperienza nel campo, Google è riuscita anche a migliorare la qualità audio nel proprio OS, correggendo decine di bug e introducendo la compatibilità con lo standard di trasmissione audio LDAC, capace di trasferire via Bluetooth audio Hi-Res fino a 990 kbps, contro i 328 kbps ottenuti con le trasmissioni tradizionali, per una qualità audio decisamente migliorata rispetto al passato.
Fa il suo debutto ufficiale in Andoird O anche la modalità Picture in Picture, un aggiornamento forse marginale ma che permette di vedere un video mentre si sta facendo altro. Ad esempio, al sopraggiungere di una chiamata, il video viene ridotto per consentire di rispondere, senza mai uscire da YouTube. Interessante anche l'introduzione del Wi-Fi Aware, uno standard di trasmissione dati che permette di scambiare file, anche di grandi dimensioni, in modo diretto tra due dispositivi vicini. In pratica, anche senza connessione a internet o a un hotspot, due utenti possono inviare dati di vario tipo tra due smartphone, in modo veloce e sicuro. Introdotto finalmente anche il supporto a standard di colore diversi dal sRGB, un passo essenziale per consentire il miglior utilizzo degli schermi HDR, da poco arrivati su smartphone, come nel caso di LG G6.

Novità importanti arrivano dalle notifiche, sempre più difficili da gestire vista la quantità di app che le utilizzano. Con Android O assisteremo all'introduzione dei Notification Channel, con cui gli sviluppatori potranno rendere uniche le proprie notifiche attraverso colori, suoni e altre personalizzazioni. Questo permette una migliore distinzione all'interno del centro notifiche, aiutando l'utente a catalogarle e a gestirle al meglio. Ultimo ma importante aggiornamento riguarda le icone presenti nella Home e nell'App Drawer, la cui modifica diventerà più semplice per gli sviluppatori. Cosa significa? Che ad esempio i produttori di terze parti potranno utilizzare il launcher standard di Android modificando semplicemente lo stile e le animazioni delle icone, senza dover ricorrere a una personalizzazione più spinta del software.