Speciale Apple annuncia iPhone 6 e il nuovo iWatch

Tim Cook presenta iPhone 6, Watch e il servizio Pay: inizia una nuova era per Apple?

Speciale Apple annuncia iPhone 6 e il nuovo iWatch
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Era il 22 ottobre 2013 quando Tim Cook salì sul palco dello Yerba Buena Center di San Francisco per presentare una serie di nuovi prodotti: iPad Air, iPad mini con display Retina e Mac Pro. Da quel momento i fan della Mela hanno dovuto vivere di rumor e immagini leaked che quasi ogni giorno venivano pubblicate dai media di settore. Un anno intero in cui la dirigenza di Cupertino ha preferito non svelare alcun dispositivo, lasciando campo libero alla concorrenza e lavorando alacremente su quella che veniva definita da Eddy Cue, "la migliore line-up di prodotti Apple in 25 anni di storia". A tutto ciò aggiungiamoci la certezza del lancio di nuove categorie di prodotto e otteniamo un keynote, organizzato al già noto Flint Center di Cupertino (Steve Jobs vi presentò il primo Mac nel 1984) definito da molti come "storico".
iPhone di maggiori dimensioni, piattaforma per i pagamenti mobili e uno smartwatch. Apple ha finalmente fatto diventare realtà tre delle sue "promesse" di lunga data circa il futuro del suo business mobile. L'iPhone 6 da 4.7 pollici è accompagnato da una versione da 5.5 pollici, il 6 Plus, ed entrambi i modelli sono dotati di chip NFC per dare vita al sistema di pagamento "Apple Pay". Stessa feature presente anche nel primo dispositivo indossabile della compagnia californiana, l'Apple Watch, disponibile con una gamma di modelli personalizzabili e una nuova interfaccia software con cui Apple si dimostra pronta a competere con Android Wear della rivale di sempre, Google.

iPhone 6 e 6 Plus: le dimensioni contano

Alle ore 10 Tim Cook entra in scena e va diritto al sodo: "Oggi presentiamo la più grande innovazione della storia di iPhone". Come largamente anticipato a partire da marzo in poi, vengono quindi svelati due nuovi smartphone, l'iPhone 6 e l'iPhone 6 Plus, entrambi caratterizzati da display di maggiori dimensioni rispetto al passato: 4.7 pollici e 5.5 pollici. A fronte di questa decisione "obbligata" dal mercato, John Ive ha dovuto variare, ancora una volta, il design generale. Nel corso degli anni abbiamo visto varie trasformazioni: dal retro bombato del modello originale al design piatto del 5s la strada è stata lunga ma questa volta è stato tutto rivisto e riprogettato. Frontalmente i nuovi melafonini sono ancora riconducibili al "vecchio disegno" ma ora il display si fonde senza soluzione di continuità con le parti curve laterali e il retro. Lo spessore, inoltre, è stato ulteriormente ridotto rispetto al passato, soprattutto per quel che riguarda l'iPhone 6, che misura solo 6.9 millimetri, 2 millimetri in meno rispetto al Plus. Ci pensa il solito Phil Schiller a parlarci degli aspetti tecnici, partendo dal display. L'iPhone 6 ne monta uno di tipo IPS con risoluzione pari a 1334 x 750 pixel, il che lascia invariata la densità di pixel rispetto al 5s, ossia 326 PPI. Discorso totalmente diverso per il 6 Plus. Il Retina Display diventa HD grazie alla risoluzione di 1920 x 1980 pixel, che garantisce un valore di PPI pari a 400. Tuttavia la risoluzione non è tutto in uno schermo. Il Retina Display HD può contare su un pannello di retro-illuminazione ultra sottile che ha permesso una riduzione delle dimensioni notevoli e, in più, è stata migliorata la visibilità generale alla luce del sole, l'accuratezza dei colori e l'angolo di visione. Assente la protezione in vetro di zaffiro di cui si era fatta menzione a lungo nei mesi antecedenti l'evento.

Sotto il display Apple ha provveduto, ancora una volta, a fornire l'iPhone di un sistema hardware di tutto rispetto. Anche con iPhone 6 e iPhone 6 Plus la Mela ha deciso di progettare in casa la CPU con il nuovo SoC quad-core A8 a 64 bit. Il nuovo processore è il 25% più veloce del suo predecessore, l'A7, sebbene di dimensioni minori, e grazie ad una nuova GPU le prestazioni grafiche sono state migliorate del 50%. Schiller ci tiene a sottolineare che tutta questa potenza non surriscalderà il telefono e per darci un assaggio delle capacità del nuovo SoC chiama sul palco il CEO di Super Evil Megacorp, che mostra il gioco "Vain Glory". Tra le altre software house al lavoro sulla nuova piattaforma vengono citate anche Disney, EA, Gameloft, Epic e 505. Presente anche quest'anno il co-processore a supporto delle attività sportive, il quale fa un passo in avanti e diventa M8. La nuova generazione riesce a distinguere tra attività fatte a piedi e in bicicletta, ad esempio, o calcola distanza e altitudine grazie al barometro che misura la pressione dell'aria.
Sul fronte connettività l'Apple A8 supporta 20 nuove bande LTE, più di ogni altro chip esistente in questo momento e, in più, permette di usufruire di servizi come l'LTE roaming, il VoLTE, ossia il Voice Over LTE e le chiamate via Wi-Fi. Per questo motivo Apple assicura l'adesione allo standard WiFi 802.11ac, il quale garantisce una velocità tre volte maggiore rispetto al passato quando si è connessi ad un network wireless.
Molta enfasi è stata posta sulla fotocamera, uno dei pezzi forti dei nuovi modelli sebbene il sensore iSight sia rimasto "fedele" agli 8 megapixel. Tuttavia l'apertura focale da 2.2, i pixel da 1.5 micron e il True Tone flash, affiancati al nuovo sistema "focus pixel" e allo stabilizzatore d'immagine ottico, presente solo sul Plus, garantiscono maggiore nitidezza e riduzione del rumore nelle foto nonché un sistema di riconoscimento dei volti più accurato. Le foto panoramiche arrivano ora a 43 megapixel mentre per la ripresa video ci troviamo a che fare con 1080p (niente 4K) a 30 o 60 fotogrammi al secondo e slow motion a 240 fps. Grazie al nuovo sistema i video saranno l'81% più luminosi e il fuoco si sposterà automaticamente mentre riprendiamo. Niente male.

Discorso batteria. Phil Schiller sa fare bene il suo mestiere e sa che si tratta di un aspetto molto delicato. Mostrando una tabella comparativa sulle ore di autonomia, il responsabile del marketing della Mela dice: "E' uguale e talvolta migliore di quella del 5s". Ed è vero se guardiamo, ad esempio, alla semplice navigazione in 3G: si passa dalle 8 ore del 5s alle 10 e 12 ore del 6 e 6 Plus. Non che non ci fidiamo, ma la prova sul campo è d'obbligo in questi casi.
Apple ha pensato anche a delle scorciatoie software per facilitare l'uso dell'iPhone 6 Plus con una sola mano. iOS 8 (che arriverà il 17 settembre) consentirà di ruotare le app in orizzontale come su iPad e iPad Mini, di vedere più app contemporaneamente sullo schermo e introduce nuovi tasti sulla tastiera per tagliare, copiare e incollare rapidamente i testi.
iPhone 6 e 6 Plus saranno disponibili negli Stati Uniti e in altri pochi paesi, tra gli altri Francia, Germania e UK, a partire dal 19 settembre. Per l'Italia la commercializzazione inizierà il 26 settembre negli Apple Store; i prezzi saranno, per il modello da 4.7", di 729€ per quello da 16 Gb, 839€ per quello da 64 Gb e 949€ per la variante da 128 Gb. iPhone 6 Plus invece partirà da 839€ per la versione da 16 Gb, 949€ per quella da 64 Gb e 1059€ per quella da 128 Gb. Entrambi i modelli saranno disponibili nella colorazione oro, argento e grigio siderale.

Apple Pay, il nostro portafoglio diventa digitale

Dopo l'ufficializzazione dell'iPhone 6 e dell'iPhone 6 Plus Tim Cook annuncia una delle due novità più importanti della giornata: Apple Pay, ossia la nuova piattaforma di pagamento mobile pensata da Cupertino per sostituire il portafoglio fisico con uno elettronico. Come lo stesso Cook ha fatto notare, l'utilizzo delle carte di credito è diventato poco sicuro e poco comodo da mettere in pratica. Apple Pay, previo caricamento dei dati della propria carta di credito sull'app Passbook, consente di effettuare qualunque tipo di pagamento, fisico o online, con la massima convenienza e praticità, grazie alla connettività NFC. Basterà avvicinare l'iPhone o l'Apple Watch all'apposito sensore messo a disposizione dal negozio e in pochi secondi il pagamento verrà effettuato, senza che nessuno venga a contatto con la propria carta di credito. A spiegare il meccanismo è Eddy Cue, responsabile dei servizi internet di Apple. Ciò su cui Cue si sofferma particolarmente è il trattamento dei dati sensibili, sia quelli relativi alla carta che quelli personali. I dati della carta di credito saranno conservati all'interno di un chip dedicato presente sull'iPhone 6, il quale provvederà a criptare il tutto. Nel caso di smarrimento o furto del proprio dispositivo basterà disattivarlo con "Trova il mio iPhone" per dormire sonni tranquilli. Per quel che riguarda i dati personali e dei pagamenti, Cue ha promesso che Apple non li cederà ad altre società per finalità di marketing o demografiche. Essi saranno noti solo al negoziante, all'utente e all'istituto di credito. Apple Pay appare un sistema di pagamento semplice e ben strutturato, poggiato su basi solide. Cupertino infatti ha lavorato alacremente per raggiungere l'accordo con le tre principali società di carte di credito al mondo: American Express, Visa e Mastercard. Negli USA inoltre, godrà dell'appoggio delle cinque principali banche emittenti. Al momento Apple Pay è attivo solo negli Stati Uniti d'America, in oltre 220 mila negozi oltre che su numerosi altri esercenti online, ma lo stesso Cue ha dichiarato che Pay verrà diffuso in molti altri paesi il prima possibile.

One More Thing: Apple Watch

Tim Cook ha presentato diversi prodotti nel corso dei suoi tre anni da CEO di Apple ma dopo ogni lancio si è sempre parlato di dispositivi nati "dagli appunti di Steve Jobs". Tuttavia Cook ha amministrato con grande sicurezza e decisione una delle più grandi società al mondo, ha fatto delle scelte precise nella creazione di un nuovo team di lavoro intorno a sé e ha atteso il momento giusto per svelare al mondo la sua prima "creatura": l'Apple Watch. Introdotto dallo slogan che rendeva indimenticabili i keynote di Jobs, "There is one more thing", lo smartwatch di cui tanto si è parlato ma di cui nulla si sapeva fino a ieri, ha generato un'ondata di entusiasmo senza pari all'interno del Flint Center. Nei giorni scorsi John Ive aveva dichiarato che tale prodotto avrebbe mandato in crisi il mercato degli orologi, ma solo il tempo dimostrerà se ne sarà in grado. Togliamoci subito il dente. L'Apple Watch (e non iWatch come si credeva) avrà bisogno di un iPhone (dal 5 in su) per funzionare pienamente. Sarà disponibile in due diverse dimensioni ed in tre modelli: Watch, Watch Sport e Watch Edition. In base al modello cambieranno i materiali della cassa: acciao inox, alluminio e oro 18k. Sarà poi possibile personalizzare ulteriormente il proprio Watch con cinturini in silicone, metallo, pelle e maglia e ai quadranti software messi a disposizione da Apple.

Il design scelto da Ive dona all'Apple Watch un aspetto bombato, molto simile a quello del primo iPhone a nostro avviso, ovviamente in miniatura. A saltare subito all'occhio è, però, la corona laterale, posta sul lato destro ma che può essere usata anche dai mancini: è infatti possibile ruotare lo smartphone di 180 gradi in modo da avere la corona in basso sul lato sinistro e fissare così l'Apple Watch al polso destro. La rotazione della corona permette di impartire comandi: uno zoom in-out sulla schermata Home, lo scorrimento tra le varie opzioni selezionabili all'interno dei vari menù e molto altro. Come nei veri orologi, la corona può essere premuta per dare l'"OK" per una determinata operazione. Altri comandi possono essere impartiti da un pulsante fisico posto sempre lateralmente, dal display touch (che non supporta le gesture multitouch) e dai comandi vocali (presente l'assistente vocale Siri). Il display è protetto da vetro di zaffiro, è flessibile e sensibile alla pressione delle dita. In questo modo l'utente può attivare varie funzionalità e dare diversi comandi a seconda della pressione. Il retro dell'orologio è composto da ossido di zirconio ed è caratterizzato dalla presenza di un sensore protetto da lenti in vetro di zaffiro. Tale sensore è in grado di rilevare il battito cardiaco e grazie all'accelerometro, al GPS e al Wi-Fi dell'iPhone è possibile monitorare al meglio l'attività fitness dell'utente. Su questa parte posteriore infine, viene agganciato magneticamente un particolare MagSafe che permette la ricarica induttiva del dispositivo.
L'Apple Watch viene gestito da un SoC di nuova concezione, l'S1, interamente sviluppato "in casa" e di cui ancora non sono disponibili dati specifici. Le uniche informazioni comunicate da Apple parlano di un modulo compatto che integra "molti sottosistemi", una sorta di intero computer su un unico chip. Nota è la presenza di un motore per i segnali tattili, il Taptic Engine. Esso consente di capire istantaneamente, via feedback tattili, il tipo di notifiche in arrivo sul nostro orologio o il tipo di operazione che stiamo effettuando su di esso.

Watch supporterà le applicazioni di terze parti e gli sviluppatori potranno dare vita ad app anche abbastanza complesse grazie alle API del WatchKit. Tramite lo stesso sistema Continuity, mostrato alla recente WWDC, che rende possibile la comunicazione tra Mac e iPhone, il display Retina del Watch mostrerà le notifiche dell'iPhone e altri dati provenienti dal melafonino. Inoltre, come spiegato a proposito di Apple Pay, grazie al supporto NFC, Watch sarà abilitato al nuovo sistema di pagamento. Apple Watch rimane comunque un orologio e in virtù della sua funzione primaria, ossia la visualizzazione dell'orario, Apple ha spiegato che esso non dovrà essere impostato in quanto il tutto avverrà automaticamente tramite comunicazione con i satelliti GPS che lo sincronizzeranno in un istante. Mistero sulla durata della batteria. I dirigenti di Cupertino non ne hanno fatto menzione, probabilmente il dispositivo è ancora in fase di ultimazione e dati certi ancora non sono disponibili. Il dispositivo è resistente all'acqua ma non è impermeabile. Può essere utilizzato sotto la pioggia o durante una corsa, ma non mentre si nuota o si fanno immersioni. L'Apple Watch sarà disponibile a partire da un generico "inizio 2015" al costo base di 349 dollari.

Apple Keynote 2014 Apple ha dato un taglio al passato e si è buttata a capofitto nel futuro. L’eliminazione dal catalogo dell’iPod Classic vale più di ogni altro segnale. I due iPhone con schermi di grandi dimensioni le permettono di allinearsi al resto della concorrenza e l’irruzione in tre nuovi settori, quello dei phablet, degli smartwatch con l’Apple Watch e dei pagamenti mobili con Apple Pay, consentono ora di allargare in maniera indefinita il proprio ecosistema. Tim Cook ha impiegato tre anni per mettere su una strategia propria, senza più vincoli con il passato e il keynote di ieri ne ha sancito l’inizio. Tuttavia da qui in avanti emergeranno problematiche molto complesse. I due nuovi iPhone rappresentano una rivoluzione per Apple ma non per la concorrenza. Il mercato è pieno di smartphone con grandi schermi e chip NFC. Per la prima volta la Mela si trova ad inseguire e non a dettar legge. Il discorso cambia con l’Apple Watch. La concorrenza è presente, questo è vero, ma nonostante i numerosi orologi tech fino ad oggi presentati da Samsung, LG, Asus e altri, nessuno ha convinto l’utenza dell’indispensabilità di uno smartwatch. L’Apple Watch ha mostrato cose interessanti: la gestione dell’interfaccia, il software, il design, la ricarica per induzione e il tipo di sensori sono delle novità in questo campo, ma basteranno? Sarà il mercato a darci una risposta.