Speciale Apple WWDC 2013

Un'analisi delle novità Apple nel campo dei sistemi operativi Os X e iOs 7

Speciale Apple WWDC 2013
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La Worldwide Developers Conference di Apple è da anni un appuntamento immancabile sia per gli sviluppatori, che per gli appassionati di tecnologia, in particolare quelli dell'azienda di Cupertino. Quest'anno l'evento era particolarmente interessante: tutti volevano vedere i risultati derivanti del cambio di regia ingegneristica di iOs, ora in mano a Craig Federighi (già responsabile di Mac Os X) coniugati alla prevedibile rivoluzione del look dell'interfaccia grafica voluto da Jonathan Ive. Anziché aggiornarci solamente sul nuovo hardware in arrivo, come l'agognato refresh di Mac Book Air e del Mac Pro, i grandi annunci si sono infatti concentrati sui sistemi operativi, elemento di rilievo per l'annata tecnologica e motivo di successo del consorzio di Cupertino nel corso degli anni. "Come potrebbe chiunque perfezionare qualunque cosa?" è stata la frase di benvenuto. Tim Cook entrato sul palco suggerisce che la prossima mossa spetterà a noi. Tra convenevoli, felicitazioni sui dati del market share e l'ironia squisita di Federighi, sono soprattutto OS X Maverick e iOS 7 ad aver coinvolto la platea, che dopo la citazione di Mac OS X Sea Lion come ultima e improbabile deriva felina del famoso sistema operativo, si è per davvero sbottonata.

Californication

Il nuovo OS X si chiama Mavericks per celebrare l'origine californiana del sistema operativo. Mavericks, è un luogo molto famoso per fare Surf, sulla costa californiana. Probabilmente, le prossime release del sistema operativo, prenderanno il nome de altre località geografiche.Ma quali sono le più importanti novità apportate al Mac Os X?  Sono state apportate radicali modifiche al sistema di navigazione e ricerca nell'interfaccia, fino a includere i Tag per segnalare e raggruppare i file, i tab multipli per il Finder (come fosse un browser) ed un supporto più professionale al multischermo, conle possibilità di richiamare finalmente menù e dockbar tutti i display connessi, anche quelli tramite Air Play su Apple TV. Segnaliamo inoltre un potenziamento del centro notifiche, divenuto finalmente più interattivo e versatile, e che ci permette, ad esempio, di rispondere ad un messaggio da imessage direttamente dalla notifica.Risparmio energetico.Il nuovo OS X vanta nuove tecnologia di risparmio energetico che riducono a tratti l'attività della CPU fino al 72%, servendo sicuramente un altro grande vantaggio anche all'ultimo Mac Book Air, che insieme alle nuove caratteristiche della CPU dual-core Haswell di Intel, riesce a raggiungere incredibilmente le 12 ore di autonomia. Questo update però, pur migliorando le prestazioni della GPU interna, lascia pochissimo margine all'aumento di potenza della CPU, stimabile intorno al 10% per modelli della stessa frequenza, rispetto alla generazione precedente.iBook, Mappe, Calendario e SafariMolto è stato dedicato anche alle nuove e vecchie applicazioni integrate in OS X, ora corredato da iBooks, Mappe, di un rinnovato Calendario e un di browser, Safari, definito ora, "il browser più veloce di sempre", anche rispetto al "triste" Firefox, relativamente alle prestazioni dell'engine java e della velocità di rendering delle pagine.Safari d'ora in avanti disporrà di una nuova Sidebar che visualizza i nostri siti preferiti, archivi di lettura, ed una lista di link condivisi dai nostri contatti su Twitter e Linked In, senza coinvolgere al momento ancora il più popolare Facebook. Un'ulteriore implementazione in Safari è l'iCloud Keychain, un archivio personale di password, numeri di carte di credito, estremi per login, capace anche di offrire suggerimenti per la creazione di password nuove.Il Calendario appare molto più chiaro e ordinato a prima vista, grazie anche al continous scroll tra mesi e settimane, e può contare sull'appoggio dell'applicazione Mappe e del meteo per aiutarci nella creazione di eventi e nella ricerca d'informazioni, mostrando l'esatta locazione e calcolandone il percorso, allegandovi anche le presunte condizioni climatiche.L'applicazione Mappe giunge quindi sui computer Mac direttamente da iOs, conservando la piena compatibilità e interazione con i dispositivi mobile. In particolar modo la modalità Flyover sfrutta la grande potenza grafica dei Mac per guadagnare fluidità e capacità di risposta: esemplare è stata la dimostrazione di Federighi mentre sorvolava la Torre Eiffel in 3D per recuperare indicazioni da inviare inseguito al proprio iPhone. Ennesima app entrante in ambiente Mac è iBooks, purificata nel look per meglio aderire ai nuovi canoni estetici di Apple. Dallo sfondo è stato rimosso il legno che dava di stantio rispetto al resto; eppure anche qui come per calendario o safari ci è sembrato d'assistere a uno strano déjà vu stilistico, che ci rammenda il saper fare di un certo colosso in Montain View.A quanto pare, ultimamente, Apple decide di partire con le novità più importanti sui suoi dispositivi mobili, per poi integrarle sui Mac. Quindi grosse modifiche alla restante interfaccia di OS X non sono state compiute, ma risulta molto apprezzabile la nuova interazione che sottende l'intera suite Apple, sempre collegata, più veloce e immediata. Un'ulteriore conferma della nuova strategia è il potenziamento della piattaforma iCloud, adesso capace di rielaborare documenti office tramite Pages e Numbers direttamente da Web Browser, senza quindi dover uscire e rientrare da un'app all'altra.

Il futuro dei Mac

Sul futuro dei Mac si potrebbero avanzare molteplici ipotesi, visto che in ambito desktop e laptop essi continuano a dettar legge negli USA ma anche nel resto del mondo, ponendosi in testa alle classifiche di vendita e di soddisfazione dei clienti, come modello da seguire per gli altri competitor, almeno finché questi non potranno contare su sistemi operativi più innovativi che infrangano con prezzi molto più contenuti, le attrattive cardine dell'ecosistema Apple: Stabilità e sicurezza con virtuale assenza di malware, velocità, qualità ed ottimizzazione del software base venduto in boundle con il sistema operativo.
Del resto in quanto ad hardware gli ultimi Ultrabook sanno il fatto loro, ed inoltre, qualcuno d'insospettabile prima d'ora è già riuscito in America a superare nelle vendite Mac Book Air, e ci riferiamo al modesto ma indovinato Chromebook di Samsung, un laptop con processore ARM dual-core Exynos 5, trackpad multi-touch e Chrome OS, venduto a soli $249. Sono categorie differenti, ma l'Air in fondo è indirizzato anche a quella fascia di utenza, a chi insomma si è accontenta di programmi ben congeniati, affidabili e veloci, senza necessariamente desiderare il computer più bello sul mercato.

Se si esigono però prestazioni a più ampio spettro, un investimento proteso al business evoluto o una multimedialità solida e capace, il Mac Book Air è sempre un must, e questo lo sanno sia Apple che gli acquirenti di mezzo mondo. Il refresh più atteso tra i notebook è dunque approdato in questa WWDC, insieme alla novità più eclatante per un prodotto del genere, ossia la nuova durata della batteria ampliata a 9 ore per il modello da 11" e alle 12 ore per il 13". C'è da restare alquanto soddisfatti dalla nuova caratteristica, dovuta sia all'ottimizzazione del processore intel Haswell, che al nuovo sistema operativo Maverick eppure qualcosa è venuto a mancare nella conta dei soliti rumor. Puntare tutto sull'autonomia è stata sicuramente una strategia di contrattacco più che condivisibile per il modello in questione, e con un hardware che impiega una finalmente una GPU integrata più potente anche del MacBook Pro 13" Retina, la HD 5000 di Intel fino al 40% più veloce dell'HD 4000, e un display che schiera ancora 1440x900 pixel, le performance saranno indubbiamente al top. Tuttavia i più attenti alle specifiche avranno sicuramente notato il soltanto lieve incremento prestazionale dei processori, ora configurabili con un Intel i5/i7 dual-core da 1,3GHz 
a 1,7Ghz (e Turbo Boost fino a 3.3Ghz), e più di tutto, avranno risentito della mancanza del Retina Display, che con la retroilluminazione LED IPS avrebbe certamente garantito un migliore angolo di visuale.A conti fatti, il modello base di quest'anno è, a livello di CPU, leggermente meno performanete in termini di calcolo puro rispetto al modello dello scorso anno (dati GeekBench alla mano): il tutto dovuto alla differenza di circa 400Mhz in meno rispetto alla versione del processore montato di base nel 2012. Insomma, per ottenere quella durata della batteria, si è dovuto rinunciare ad un poco di potenza.Se le esigenze di un acquirente dovessero quindi andare un po' oltre le canoniche applicazioni consumer, e vagheggiare i computer più potenti, MacBook Air dovrà essere necessariamente scalzato da MacBook Pro (se si vuole restare in casa Apple), come è ovvio che sia d'altronde, a patto che la casa di Cupertino, aggiorni al più presto opportunamente anche l'hardware del MacBook Pro 13" Retina, un degno superiore che ha ora bisogno più che mai di una marcia in più.

Per ciò che concerne lo spazio su disco, c'è anche l'importante novità dei 128GB di serie per il modello da 11", fino al massimo di 512GB, che si abbina all'incremento di velocità delle memorie Flash pari al 45%.

Mac Pro - MADE IN U.S.A. E' assai interessante notare come anche sul ramo più trascurato della famiglia Apple, il Mac Pro, sia stata fatta finalmente luce. A giudicare dal teaser proiettato in sala, non è stata una gran bella idea mostrare un hardware così atteso e ampiamente in bilico (a causa dei prezzi non proprio popolari) così fugacemente. Il nuovo hardware è fino a 2 volte più veloce della generazione precedente, con doppia GPU come standard e 7 teraflops come picco di potenza, un transfer rate teorico fino a 1250MB/s per la memora di archivazione Flash, nuovo sistema di raffreddamento unificato e connessioni Thunderbolt e HDMI 1.4 di ultima generazione collegabili a 3 display 4K, il tutto racchiuso in un cilindro nero che occupa 1/8 del volume del precedente case.
E' un taglio netto col passato e rappresenta un coraggioso esercizio di stile che su due piedi potrebbe sconcertare, ma con un design che sta bene anche su una scrivania probabilmente Apple mira al segmento professionale pur non dimenticandosi di lanciare un insidioso monito ai potenti HTPC. Il Mac Pro sarà assembato negli Stati Uniti.

IO7: il nuovo design e le nuove funzioni

Se è vero che gli utenti di iOS utilizzano il proprio iPhone il 50% in più di un utente Android, allora bisogna rendere l'interfaccia di iPhone più confortevole, meno invadente o semplicemente più bella. La nuova UI ideata da John Ive ripulisce completamente il look di iPhone dagli scheumorfismi ai quali Jobs aveva pensato per abituarci al touchscreen: i riferimenti agli oggetti reali, come trame di tessuto, scaffali di legno, vecchi amplificatori e microfoni, sono stati dismessi e ciò che rimane sono filtri di trasparenza e angoli di parallasse che suggeriscono profondità, lasciando l'utente immergersi nei propri contenuti, tramite una visuale edge-to-edge per singola applicazione. Le icone sono state ridisegnate, semplificate, appiattite ma ripareggiate con nuovi colori e forme che vogliono nuovamente fare tendenza, o almeno è quel che ci si aspetterebbe.La nuova interfaccia a prima vista sa molto di estate e si sposa perfettamente con la versione bianca del melafonino, in un tutt'uno che piace moltissimo, anche se rievoca fortemente lo stile iPod, che alcuni professionisti mal vedono. Persino i caratteri tipografici sono stati assottigliati e snelliti, avvicinandosi allo stile Helvetica Neue Thin e la tastiera o la messaggeria, giocano ora di più sui contrasti bianco nero che sulle variazioni di gradiente.Le animazioni di composizione dei messaggi sono molto curate e sfruttano l'effetto trasparenza della tastiera. Il meteo animato è qualcosa di già visto in casa HTC, dove per altro c'è ancora molta più carne al fuoco sotto la voce personalizzazione. Ma il look minimale dell'iPhone fa davvero un altro iPhone, almeno per chi non era abituato a compiere il jailbreak del proprio dispositivo. Le possibilità d'interazione, infatti, sono state finalmente ampliate, a partire dalla lockscreen che adesso può visualizzare il centro notifiche suddiviso per giorno, totale e mancate. E' stato introdotto alla buonora un Control Center, ossia un menu a tendina estraibile dal basso contenente ogni shortcut necessaria a gestire al meglio il proprio iPhone, inclusi luminosità e multimediali in stile Android, senza dover costantemente tenere aperte le impostazioni principali. Il multitasking ha una nuova visuale ad anteprima, un po' Windows Phone un po' Google, e aggiorna in automatico le applicazioni che si usano più spesso. Le interfacce delle applicazioni Camera e Safari occupano sempre meno spazio sullo schermo, che viene di conseguenza riservato alle immagini e alla navigazione Web, ora in Full Screen.Nella FotoCamera si possono cambiare le modalità di scatto e i filtri semplicemente scorrendo il dito dai bordi, così come in Safari si possono tenere a vista tutte le pagine aperte come se si consultasse un vero schedario, anche se l'effetto scenico appare sin troppo simile al lontano parente Google Chrome. L'applicazione Foto suddivide automaticamente le fotografie in base a posizione e data; si possono visualizzare grandi gruppi d'immagini anche sfruttando il pinch to zoom, proprio come avviene sugli ultimi smartphone coreani. La condivisione è tanto più rapida con Air Drop che collega i vari iPhone 5 nelle immediate vicinanze tramite Wi-Fi e Bluetooth con il comodo tasto Share, applicabile da qualsiasi applicazione attraverso l'apposita API; ma anche in questo caso chi è pratico di Android ricorderà bene quanto facile sia sempre stato trasferire un documento o file multimediale a un altro smartphone senza dover ricorrere all'applicazione appropriata. Siri ha imparato nuove frasi, come "spegni il Bluetooth" e "aumenta la luminosità", possiede nuove voci, una maschile e una femminile, più realistiche e si configura come il più evoluto assistente di guida in auto, ma speriamo, riesca a riconvertire esattamente il nostro parlato quando questo non corrisponda esattamente alle frasi "indottrinate", un difetto evidentissimo nella sua incarnazione italiana.Viene presentato il servizio gratuito di streaming musicale iTunes Radio per sintonizzarsi da subito su musica di ogni genere da ogni dispositivo iOS in nostro possesso, con suggerimenti d'ascolto personalizzati sulle proprie preferenze musicali, e potersi orientare tra le emittenti in maniera intelligente, scegliendo se preferite le Hits del momento o scoprire le new entry. Il servizio, sarà gratuito e sostenuto dalla pubblicità e dovrebbe essere un serio contente per Spotify, almeno negli Stati Uniti, dove verrà lanciato in esclusiva per i primi mesi.Il nuovo App Store, infine, è stato ridisegnato per lasciar balzare più efficacemente le applicazioni in primo piano, anche se riguardo all'originalità non vorremmo certo ripeterci; è diventato più semplice ricercare le app in base alla propria regione con la funzione "Apps Near Me", proprio come visto sugli smartphone Nokia e la tecnologia Windows Phone.

Futuro, presente o passato?

Abbiamo apprezzato molto il nuovo look assunto dall'ultima versione di iOS 7 e le implementazioni di OS X Mavericks. Certamente il panorama attuale offre sempre nuovi spaccati per il confronto e altri metri di paragone. Tirando le somme la nuova prospettiva di iOS 7 si è rivelata un grande svecchiamento e revisione, rivoluzionaria nel look per i vecchi utenti, ma non troppo per chi ha conosciuto Android o Windows Phone.Il nuovo sistema operativo mobile sembra finalmente aver ricevuto quelle evoluzioni necessarie per competere ad armi pari con le nuove leve di sistemi operativi mobili, spesso criticabili sul fronte dell'ottimizzazione, vastità del parco applicativi o frammentazione, ma in anticipo su molte delle funzioni che l'OS di Apple si è limitato a recuperare solo con questa settima revisione.  I dispositivi mobili e desktop stanno ridefinendo i propri limiti, o meglio, ne stanno completamente facendo a meno. iPhone rappresenta per Apple il modo d'intendere la tecnologia, che oggi effettivamente fonde il concetto di stile con quello dell'innovazione. Le parole di Jonathan Ive e i discorsi sulla semplicità, la purezza, l'immediatezza, sono altamente condivisibili per la sfera mobile e tech, ma forse, nostro malgrado, non sono esattamente in avanti. Quello individuato e interpretato alla WWDC di quest'anno potrebbe essere invece lo status odierno, dove i canoni della human experience sono già stati sapientemente carpiti da altri esponenti, Microsoft e Google in primis, per rivoluzionare a loro modo l'intero concetto di tecnologia. Se in Apple si sente davvero il bisogno di riconfermare la propria inventiva, perché allora non riaprirsi al così esasperato ma anche tanto "vivace" rischio famelico dello sbaglio?