BlackBerry Mercury e Nokia 8: la seconda chance arriva dalla Cina

I due storici marchi delle telefonia torneranno quest'anno grazie all'arrivo di capitali cinesi, ma riusciranno a imporsi in un settore già stagnante?

BlackBerry Mercury e Nokia 8: la seconda chance arriva dalla Cina
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Osservando i cambiamenti del mercato telefonico nel corso degli anni ci si rende conto di una cosa: la sicurezza non esiste in questo settore. Basta tornare al 2009, non certo decadi fa, per scoprire una situazione molto diversa rispetto a quella attuale. In quell'anno a dominare le classifiche di vendita c'erano BlackBerry e Nokia, che insieme possedevano quasi il 60% del mercato, un po' come se oggi parlassimo di Apple e Samsung. Il tornado iPhone le avrebbe spazzate via in pochi anni, insieme all'arrivo di Android, che ha posto le basi per il dominio di Samsung nelle classifiche di vendita mondiali. Questo fa capire come le innovazioni, quelle vere, paghino, e possono modificare gli equilibri in modo molto repentino. Oggi BlackBerry e Nokia sono praticamente scomparse dal mercato telefonico, ma grazie a TCL e a HDM le due aziende torneranno quest'anno con nuovi device e tanti buoni propositi, ma basteranno i capitali cinesi per riportale in vita?

Un nuovo inizio

BlackBerry e Nokia lanceranno la loro personale rinascita tra circa un mese, al Mobile World Congress di Barcellona. Anche se Nokia ha già mostrato un dispositivo di fascia media durante il recente CES di Las Vegas, il Nokia 6, solo alla kermesse spagnola toglierà i veli al suo nuovo top di gamma. Stessa cosa per BlackBerry, che al MWC svelerà invece il Mercury, in una conferenza stampa fissata per il 25 febbraio. Le aspettative dei fan sono elevate, un po' meno quelle degli utenti che si sono approcciati alla telefonia solo nell'era post iPhone, ma resta il fatto che questa è definitivamente l'ultima possibilità per i due brand di uscire dall'incubo dell'oblio tecnologico, che le vedrebbe scomparire per sempre. Ultima chance che, come sempre più spesso capita ai marchi di successo caduti in disgrazia, arriva grazie a capitali cinesi. Nokia è un caso del tutto particolare, visto che la casa madre continua il suo business nel settore delle reti e in generale delle telecomunicazioni, lasciando ad HDM tutti i profitti, ma anche i rischi, del ritorno nel mercato telefonico. HDM che tuttavia non opera da sola ma in partnership con FIH Mobile LTD, un nome che non dice molto ma dietro al quale c'è un colosso di nome Foxconn. Dietro a BlackBerry invece troviamo TCL Corporation, fondata nel 1981 e già proprietaria del brand Alcatel, un gigante che nel 2015 è diventato il terzo produttore al mondo di schermi LCD e che opera in tanti settori tecnologici, dai TV fino agli elettrodomestici.

Il market share di BlackBerry dal 2007 al 2016

Il market share di Nokia dal 2007 al 2013

Insomma, capitali per riformare Nokia e BlackBerry non mancano, ma basteranno per dare la scossa che serve ai due brand per tornare sulla strada giusta? Nel primo caso qualche piccolo riscontro lo abbiamo già. Nokia 6, venduto per ora in esclusiva in Cina da JD.com, ha fatto segnare 1 milione di registrazioni per l'acquisto nel giro di un solo minuto. Un numero enorme, reso possibile dal mercato cinese, uno dei pochi da cui arrivano segnali di crescita, ma che nasconde però qualche incertezza. Non si tratta di vendite effettive, quanto più di intenzioni di acquisto, che possono essere annullate in qualsiasi momento. Non è la prima volta che dalla Cina arrivano notizie su vendite flash dello stesso tipo, con tanto di statistiche e numeri da capogiro, ma spesso questi dati non vengono poi aggiornati con gli acquisti effettivi. Operazioni come questa servono a farsi pubblicità, ma trarre conclusioni sull'effettivo successo di un prodotto è praticamente impossibile.

Nokia 8 e BlackBerry Mercury

Lasciando da parte per un attimo il mercato cinese, per tornare grande Nokia dovrà conquistare anche il mercato europeo e americano, tutta un'altra storia rispetto a quello asiatico. Per farlo al Mobile World Congress sarà presentato il nuovo top di gamma Nokia 8, un dispositivo di cui si sa davvero poco, soprattutto dopo la certezza che lo Snapdragon 835 rimarrà per un bel po' esclusiva di Samsung. Resta comunque il fatto che, per quanto Nokia 8 possa montare il miglior hardware attualmente disponibile, le differenze rispetto agli altri top di gamma Android saranno minime, per cui la strada del ritorno al successo sarà certamente in salita.
Diverso il discorso per BlackBerry e TCL, che vogliono invece continuare a puntare su una feature che ha reso grande la casa canadese: la tastiera fisica. BlackBerry Mercury sarà il primo device partorito dal sodalizio tra le due realtà e si presenta come il naturale erede del Priv, uscito alla fine del 2015. Le caratteristiche tecniche sono ignote, ma il design è già stato svelato, mostrando uno smartphone molto particolare. La linea scelta è originale ma a spiccare su tutto è la tastiera fisica nella parte inferiore del device, che sarà certamente apprezzata da chi vuole liberare il touch dal compito che, in fin dei conti, gli riesce peggio, ovvero la scrittura. Il feedback dei pulsanti è unico e viene ancora oggi rimpianto da molti dei vecchi fan BlackBerry, che potranno tra poco contare su un'alternativa fatta alla vecchia maniera, ma comunque dotata di Android e Touch Screen. Della produzione se ne occuperà TCL, mentre la parte software, particolarmente indirizzata al business e alla sicurezza, sarà ad opera della casa canadese, che da sempre cura particolarmente questi aspetti dei suoi dispositivi. Le vendite del Priv, dispositivo simile a livello di concept di prodotto, sono andare male, ma speriamo che la partnership con TCL riesca ad abbassare il prezzo di lancio di questo dispositivo, che potrebbe così ricavarsi una nicchia di utenti interessati a uno smartphone di questo tipo.

Il Mondo della Tecnologia L’approccio delle due aziende al ritorno sul mercato sembra simile, ma in realtà è piuttosto diverso. Entrambe arrivano da anni bui ed entrambe tenteranno la sorte grazie all’arrivo di capitali cinesi. Ma se Nokia ha deciso di puntare su dispositivi interessanti ma che non centrano nulla con il passato del brand, BlackBerry e TCL hanno voluto dare un segno di continuità con il passato, grazie alla tastiera fisica e alle personalizzazioni software realizzate in Canada. Il Mercury inoltre risponde a un’esigenza ancora molto sentita nell’utenza più di vecchia data, quella tastiera fisica che tanto spopolava anni fa e che è andata perduta in favore degli schermi touch. Anche se possono sembrare simili dunque, la nuova Nokia e la nuova BlackBerry partono con basi e con obbiettivi molto diversi, vedremo quali delle due riuscirà meglio a imporsi sul mercato. La cosa certa tuttavia è che questa sarà la loro ultima chance: fallire ancora significherebbe uscire per sempre dal mercato.