Combattimenti tra robot giganti: una grande farsa mal confezionata

La scorsa settimana hanno avuto luogo i primi scontri competitivi tra robot giganti, che si sono rivelati una completa delusione.

Combattimenti tra robot giganti: una grande farsa mal confezionata
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I robot da combattimento giganti sono entrati nell'immaginario di una folta schiera di appassionati di gaming, tecnologia, anime, manga e fantascienza. I campi in cui questi robot hanno lasciato il segno sono molteplici, stimolando la fantasia di milioni di persone. La scorsa settimana è avvenuto quello che sembrava essere lo scontro del secolo, la prima competizione che metteva gli uni contro gli altri dei robot giganti pronti a distruggersi fino all'ultimo bullone o circuito stampato. Come potete immaginare, un evento di questo tipo ha attirato l'interesse della stampa mondiale, facendo sognare milioni di spettatori. Ma quanto è andato in onda ha messo in mostra tutti i limiti delle attuali tecnologie, per uno spettacolo non degno di questo nome, lento, prevedibile e impostato su binari chiari fin da subito.

Il festival dello script

Su queste pagine stiamo seguendo lo sviluppo di questi robot da combattimento da diverso tempo, a cominciare da uno dei primi esempi di cui abbiamo sentito parlare, il robot Kuratas. Abbiamo seguito con molto interesse l'organizzazione della sfida tra Stati Uniti e Giappone, di cui si vociferava già da tempo e che si è svolta pochi giorni fa. L'hype creato attorno all'evento era notevole, seppure ristretto a una folta schiera di appassionati che non vedevano l'ora di poter vedere per la prima volta uno spettacolo simile. Spettacolo che si è poi rivelato una vera farsa. Basta osservare il primo combattimento per capire come, allo stato attuale, busti puntare un robot e spingerlo con decisione per terminare uno sconto. La delusione degli spettatori non ha tardato ad arrivare, tanto che dubitiamo che iniziative simili saranno riproposte a breve. Il video ha fatto in pochi giorni oltre tre milioni di visualizzazioni su YouTube, un numero enorme e che conferma l'interesse del pubblico nei confronti di questi duelli (del resto stiamo parlando di un robot giganti che combattono), che è cresciuto di pari passo con le critiche. I commenti al video sono infatti spietati, concentrandosi sulla poca dinamicità degli scontri e sul fatto che essi sembrino scriptati.

In effetti, osservando lo svolgimenti dei match, non si può che essere d'accordo, per un evento che ha lasciato molto più di un semplice amaro in bocca. Queste sfide infatti avevano fatto sognare milioni di appassionati, che almeno per un attimo hanno creduto che le loro fantasie si potessero avverare. Quanto mostrato invece ha portato tutti con i piedi per terra. Probabilmente anche la voglia di veder realizzato un sogno infantile ha portato tutti noi a sovrastimare le capacità attuali dei robot, portandoci via un po' di raziocinio, ma resta il fatto che sfruttare, e poi deludere, le speranze del pubblico non porta mai buoni risultati. Purtroppo dobbiamo farcene una ragione: i robot giganti non sono ancora tra noi e, forse, non lo saranno mai.