Speciale Facciamo suonare l'impianto

Consigli pratici sul posizionamento e la configurazione di un impianto HT

Speciale Facciamo suonare l'impianto
Articolo a cura di
Disponibile per

In questa guida non tratteremo di nozioni teoriche utili all'acquisto di tutto o parte dell'impianto home theatre, ma si parte dal presupposto che il "danno" sia già stato fatto, per cui avete a casa il vostro bell'impianto che non chiede altro se non di essere messo in funzione. Però per poter sfruttare al meglio le potenzialità di questo, ci sono alcuni accorgimenti che bisognerà adottare: non abbiate paura, questa guida è incentrata proprio su questi!

Descriviamo i Componenti

Facciamo subito un veloce elenco di quello che ci serve.
All'inizio abbiamo le sorgenti, gli apparecchi che "producono" il suono e le immaginiche; sarebbero i lettori CD/DVD, le console, i PC/HTPC, i giradischi (sic!), le radio, ecc...
Quindi ci sono i preamplificatori/processori, a loro è destinato preparare i segnali delle sorgenti per i finali di potenza audio e per i televisori/proiettori.
Alla fine abbiamo i diffusori che suonano fisicamente, e i televisori/proiettori che ci fanno vedere le immagini.
In mezzo, tra ciascun componente, c'è la solita quantità di cavi.

Ognuno di questi componenti deve innanzitutto essere posizionato correttamente nell'ambiente, e qui si consuma il primo dramma.

Posizioniamo i componenti nell'ambiente

Purtroppo la maggior parte delle persone non ha un ambiente "dedicato" per la sua passione, ma deve condividere lo spazio adibito ad altre mansioni tipo: camera da letto, salotto, sala da pranzo. Questo è già un bel problema, in quanto per alcuni componenti la posizione ambientale è fondamentale: sto parlando dei diffusori.
Spesso si vedono delle sistemazioni "arrangiate" nel poco spazio che si ha a disposizione, per cui ogni tanto si assiste a cose tipo: tutte e 5 le cassettine sopra il TV, una cassa frontale dentro la libreria e l'altra sopra l'armadio, i frontali agli angoli opposti in diagonale (tipo "grande cuffia")...
Bè, per queste sistemazioni arrabattate non c'è speranza. E' già tanto sperare in una coerenza timbrica sommaria. Se la vostra situazione è una di queste allora potete anche lasciar perdere la lettura, oppure potete rimboccarvi le maniche, alzare gli scudi contro gli urli delle mamme/mogli/sorelle, leggere per bene tutta la dispensa e darvi da fare.

Il primo componente da posizionare... siete voi, tutto ruota intorno al posto che occupate quando ascoltate/vedete/giocate. Chiameremo questa posizione "punto d'ascolto".
La prima cosa da sapere è che il punto d'ascolto NON deve essere a ridosso di una parete, ma deve trovarsi relativamente distante da esse. Se la vicinanza con i muri è troppo marcata tutti i parametri acustici risulteranno sballati e addio a tutte quelle cose come l'immagine e la profondità di scena. Vicino alle pareti le basse frequenze entrano più facilmente in risonanza rendendo molto difficile la messa a punto.
Il punto migliore è proprio quello che si conquista con più difficoltà: più o meno al centro dell'asse orizzontale e un po' indietro rispetto al fronte anteriore, diciamo a tre quarti dell'asse verticale.
Mi rendo conto che in molti casi tocca stare proprio a ridosso del centro della parete posteriore, perché è proprio in quel punto che nelle case del mondo ha posto il divano.
In tal caso è bene fare in modo che la parete posteriore sia ben provvista di "smorzatori", quali tende, arazzi o tutto ciò che potrebbe riuscire a "spaccare" il riflesso piatto del suono.

Adesso che abbiamo deciso dove sederci bisogna decidere l'altro punto fondamentale: posizionare i diffusori frontali. E qui la prima sconvolgente rivelazione: il posizionamento ottimale di questi due diffusori è diverso tra l'ambito HIFI e l'ambito HT.
Dovrete "scegliere" quale delle due impostazioni desiderate utilizzare.
In HIFI quello che conta è l'immagine, il palco, la "scena sonora"... in HT invece conta di più il fatto che il suono sia coerente con la posizione delle immagini.
Immaginate un impianto HT con i frontali avanti e ben distanti tra loro; se in una scena una macchina passasse da destra verso sinistra vedreste l'immagine scorrere sullo schermo, e il suono dei frontali proporre un'immagine acustica molto più larga.
Non è una bella sensazione, in quanto ci si trova disorientati.
Il peggio è che non si riesce ad ottenere una "via di mezzo". La cosa più importante quindi è scegliere l'impostazione che si preferisce, ben sapendo che non può essere ottimale per tutto.
Poi, ovviamente, potete anche tentare la "via di mezzo", ma come ho già detto è difficile ottenere buoni risultati. Personalmente ho risolto in modo semplice: sto per installare due impianti separati, uno per l'HIFI e uno per l'HT.

I frontali in HIFI
Questi vanno piazzati di fronte al punto d'ascolto, ad un'altezza tale che il gruppo dei medio-alti sia in linea con le orecchie dell'ascoltatore seduto nel punto d'ascolto.
La distanza dei diffusori con l'ascoltatore deve essere la maggiore possibile purché:

a- non siano appoggiati alla parete anteriore; almeno 50/60 cm di distanza
b- non siano appoggiati alle pareti laterali; anche qui almeno 50/60 cm di aria
c- siano ben distanti tra loro;
d- siano posizionati in modo simmetrico rispetto al punto d'ascolto;
e- se da pavimento siano appoggiati direttamente sul pavimento;
f- se da scaffale, nonostante il nome, non siano appoggiati dentro la libreria, ma su appositi piedistalli e piazzati dove mettereste diffusori... da pavimento, a meno di modelli e soluzioni particolari m asono rari.

I punti A e B possono essere ignorati solo se si dispone di diffusori progettati appositamente per essere appoggiati alle pareti (come ad esempio le Klipschorn che costano 15.000 euro la coppia, ehm...).
La distanza dalle pareti deve essere "sensibile": mettere un diffusore a 10 cm dal muro è una stupidaggine. Minimo ci vogliono 45-50 cm, di più è meglio.

I frontali in HT
Ovviamente, in caso di un impianto HT il televisore, o lo schermo del proiettore, deve stare tra i due diffusori, con questi ultimi più vicini possibili ai lati dello schermo.
Lo so, lo so... è molto diversa dall'impostazione HIFI, ma tant'è. Dopotutto i frontali nell'HT fanno ascoltare la colonna sonora e alcuni effetti. La "scena" difficilmente si ottiene. Se è per questo non c'è nemmeno al cinema...
Chiaramente sia lo schermo che i frontali vanno posizionati di fronte al punto d'ascolto, il più possibile distanti.

Il centrale in HT
Il canale centrale va posizionato in prossimità del centro dello schermo. La cosa migliore sarebbe come al cinema, cioè dietro allo schermo, ma ovviamente si posiziona sotto o sopra. Possibilmente cercate di "orientare" il diffusore mettendo degli spessori per inclinarlo: fate in modo che gli altoparlanti siano orientati direttamente verso il punto d'ascolto.

I posteriori in HT
I canali posteriori sono un pelo più complicati da sistemare.
Questi diffusori hanno il compito di creare l'effetto d'ambiente. E' quindi importante che all'ascolto la loro posizione non deve essere immediatamente identificabile, altrimenti l'effetto di ambienza sparisce. Per questo motivo spesso si usano i cosiddetti "diffusori dipolari" che hanno gli altoparlanti orientati su più lati, in modo che il suono venga "sparso" nelle varie direzioni. In questo caso è sufficiente posizionarli il più possibile dietro il punto d'ascolto, come al solito ben distanziati tra loro.
Ma se invece i posteriori sono dei diffusori normali?
Una soluzione è quella di orientarli verso le pareti o il soffitto. In questo modo il suono viene riflesso diverse volte prima di raggiungere il punto d'ascolto, aumentando così l'effetto d'ambienza.
Ovviamente nulla vieta di posizionare i posteriori in modo più "tradizionale"; alla fine è sempre la stessa questione dei gusti. Il modo migliore è provare, provare e ancora provare.

Il sub in HT
Il sub è un componente delicato. Subito mettiamo in chiaro: non deve essere messo dentro uno scaffale o nel ripiano basso della libreria. Di solito deve essere posizionato sul pavimento e deve avere abbastanza aria a disposizione, esattamente come i frontali.
Dico "di solito" perché a volte può essere necessario posizionarlo a ridosso di una parete. Le basse frequenze sono sempre le più difficili da gestire in un ambiente, e spesso seguono delle regole e delle vie per svilupparsi che sfuggono al nostro controllo.

Ecco fatto. Ora abbiamo posizionato i diffusori e l'ascoltatore nell'ambiente. Adesso è ora di mettere a punto il tutto.

Messa a punto del sistema HIFI

Nell'HIFI ci sono alcune regole che vanno rispettate. Una di queste è: per avere una buona riproduzione bisogna cercare di ottenere il massimo della fedeltà da tutti componenti della catena.
Tanto per fare un esempio: se ho un lettore cd che mi suona un pelo con le alte frequenze in evidenza non devo intervenire sull'amplificatore abbassando gli acuti, ma devo cambiare lettore cd.
E' come dire: se devo raggiungere un posto in macchina è meglio che la strada sia dritta, piuttosto che piena di curve. Arriverei ugualmente, ma avrei consumato molto di più.
Quindi mettetevi in testa una cosa: non cercate di adattare il suono dell'impianto agendo sui controlli di tono, o usando cavi a mo' di equalizzatore! Cercate di avere componenti più trasparenti possibile, e poi sistemateli in modo corretto!
L'ambiente è uno dei tanti componenti della catena, lo diciamo da sempre. E guarda un po' è quello più importante di tutti. Ovviamente è anche quello più ignorato di tutti.
Spesso e volentieri gli amici mi chiedono se non è il caso di cambiare il finale di potenza, o i diffusori, perché il suono è così o il suono è cosà... E poi magari in cinque minuti faccio loro vedere che allontanare i diffusori dal muro risolve il problema...
Insomma: posizionare i diffusori in modo corretto è fondamentale. A volte bastano pochi centimetri di differenza, o un tappeto nel posto giusto, per ottenere risultati incredibili.
Vediamo quindi le regole di base della corretta messa a punto dell'impianto.

Finora ho parlato solo del posizionamento dei diffusori e del punto d'ascolto. Quello che non ho detto è che il trattamento dell'ambiente deve andare di pari passo.
Quello che si vuole ottenere è che l'impianto, oltre ad avere un buon equilibrio timbrico, sia in grado di creare la tanto agognata "scena"; insomma, in un impianto bel sistemato il suono deve sembrar provenire da "dietro" i diffusori, e non da essi. E' una sensazione favolosa, in gradi di tenervi incollati ore ed ore all'ascolto della musica.

Ma come si fa?
Sono due le cose da fare: tenere sotto controllo le riflessioni ed evitare gli accumuli energetici locali.

Controllare le Riflessioni
C'è una regola, abbastanza semplice in teoria ma piuttosto difficoltosa in pratica, da seguire: bisogna evitare di ascoltare il suono di "prima riflessione" e gli echi. Ma cosa si intende per "prima riflessione" e per "eco"?
Quando il suono esce dai diffusori raggiunge le nostre orecchie seguendo strade diverse: in modo diretto, quindi diritto dagli altoparlanti a noi, oppure riflettendosi sulle pareti. Orbene, bisogna fare in modo che il suono che si riflette una volta sola prima di arrivare a noi venga in qualche modo fermato, o per lo meno smorzato. E ancora: il suono che si riflette molte volte prima di raggiungere l'ascoltatore acquistando così tanto ritardo da essere considerato un eco, va fermato anch'esso. Riassumendo:

1) il suono diretto va bene;
2) il suono riflesso una sola volta NON va bene.
3) il suono riflesso più di una volta va bene;
4) il suono riflesso troppe volte (eco o rimbombo) NON va bene;

Per stoppare o smorzare il suono di prima riflessione fate così: mettetevi a sedere nel punto d'ascolto e piazzate uno specchio sul pavimento in modo da vedere su di esso il riflesso degli altoparlanti delle casse (magari fatevi aiutare da qualcuno). Quando vedete gli altoparlanti avete trovato un punto di prima riflessione. Togliete lo specchio e piazzateci un bel tappeto alto e morbido... magari con la base in caucciù, così non vi viene l'allergia.
Ripetete la stessa operazione per le pareti laterali e piazzate un qualcosa di rifrangente/assorbente: un bel pezzo di tenda, un attaccapanni sempre pieno... E chiaramente dovete fare lo stesso per il soffitto! Ma per decidere come fare e cosa mettere nei punti di prima riflessione lascio spazio alla vostra fantasia.
Ovviamente fare prove spostando, aumentando e diminuendo le aree di assorbimento può aiutare in una corretta messa a punto.

Se frenare le prime riflessioni è difficile, controllare gli echi è quasi impossibile...
La via più semplice consiste di mettere una bella tenda che copra tutta la parete posteriore, quella dietro il punto d'ascolto.
Ovviamente anche in questo caso fare qualche prova aiuta in una corretta messa a punto.

Accumuli energetici locali
La musica è energia meccanica, questo lo sappiamo tutti. L'aria vibra grazie al movimento degli altoparlanti.
Purtroppo però l'ambiente d'ascolto è per forza chiuso; quindi spesso si possono creare dei punti dove queste vibrazioni vanno "in risonanza". Potete verificare queste risonanze di persona, semplicemente camminando per la stanza mentre l'impianto suona. Sentirete così che in alcuni punti il basso rimbomba e in altri si assottiglia, così come accade anche per i medi e gli acuti. Di solito questi punti sono in prossimità degli angoli, o lungo le pareti.
Quando una serie di frequenze "rimbomba" significa che in quel punto c'è un accumulo di energia meccanica. Questo accumulo toglie energia agli altri punti dell'ambiente, compreso il punto d'ascolto. Bisogna quindi evitare tutto questo... Ma come?
Piazzando dei risonatori o degli assorbitori (chiamati anche "trappole acustiche") proprio in questi punti. Esistono prodotti commerciali anche molto costosi, ma per iniziare provate semplicemente a mettere dei cuscini negli angoli... Poi, se l'effetto vi convince, potete provare a costruire qualche trappola artigianale seguendo le indicazioni sul sito TNT.
Ho diversi articoli (scritti da altri) dedicati al trattamento acustico della stereofonia. Se vi interessa l'argomento chiedetemelo e vi spedirò tutto via email.

Benefici
Se il vostro impianto è messo a punto l'effetto risultante e bellissimo: il suono sembra non provenire affatto dai diffusori, ma da dietro di essi. Le voci e gli strumenti acquistano una precisa collocazione nello spazio e rimangono "incollati" in quel punto.
In impianti particolarmente ben assemblati capita anche di ascoltare suoni provenienti dai lati ben oltre i diffusori... Per non parlare delle volte che sembrano venire da DIETRO!
Il suono diventa solido e nitido, lasciando sparire il senso di confusione tipico degli impianti mal regolati.

Messa a punto del sistema HT

Per l'HT le priorità sono del tutto diverse. Qui non conta la "scena", ma la coerenza posizionale con le immagini che si vedono sullo schermo.
Per questo motivo il modo migliore di posizionare i frontali è ai lati dello schermo.
Dopotutto pensate a come si ascolta la cinema: nelle sale non esiste la differenza tra frontali e centrale! Il suono arriva "massiccio" da dietro lo schermo. Per non parlare poi dei canali surround, che mentre a casa sono dietro l'ascoltatore al cinema sono di fianco.
Sistemato il posizionamento dei diffusori, molto più semplice che in HIFI veniamo a parlare di messa a punto.
Quello che ci preme nella messa a punto dell''HT è l'abbondanza di dinamica, la coerenza timbrica tra i vari diffusori e la messa in fase del sub.

L'abbondanza di dinamica
Un impianto HT deve "pompare" a più non posso. Niente a che vedere con la delicatezza di un quartetto d'archi... qui si devono sentire delle esplosioni capaci di far tremare il soffitto!
Per questo motivo esiste il subwoofer: difficilmente un diffusore tradizionale, per quanto buono, riesce a generare abbastanza pressione sonora alle basse frequenze.
E' quindi molto importante che i vari diffusori, che invece sono pilotati dal sintoampli, abbiano il massimo della dinamica a loro disposizione per le frequenze che gli competono.
Agevolare il sintoampli nell'erogazione della corrente necessaria è quindi una gran bella idea. Ecco alcuni sistemi che "aiutano" il sintoampli ad avere sempre delle cartucce in più da sparare:

a- Usare cavi di potenza di buona sezione;
b- Usare un cavo di alimentazione di ENORME sezione;
c- Regolare nel modo ottimale le impostazioni "Small-Large";
d- Evitare gli accumuli energetici locali (proprio come in HIFI).

Il punto A è abbastanza ovvio: se i cavi dei diffusori sono di buona sezione avranno meno problemi con la resistenza residua. Il punto B è altrettanto ovvio, ma sempre poco considerato: tutta la corrente che il sintoampli eroga verso i diffusori deve comunque passare tramite il cavo di alimentazione. E se insistiamo con la sezione dei cavi delle casse perché non insistere anche con quella del cavo di alimentazione?
In realtà scoprirete che sostituire il cavo di alimentazione del sintoampli con uno "bello ciccio" può anche apportare enormi benefici.
Se il cavo è di quelli che possono essere cambiati allora il gioco è facile: costruite un cavo con conduttori di sezione intorno ai 4-5 mmq contro gli 1,5 di quelli tradizionali; se invece il cavo non può essere sostituito allora aprite l'ampli, dissaldate quello vecchio e saldateci quello nuovo. Ovviamente se non siete pratici fatevi aiutare da qualcuno più esperto.
Ricordate che:

1) La 220 può uccidere, quindi fate le cose per bene e senza azzardi;
2) aprire un apparecchio invalida la garanzia.

Chiaramente anche il sub beneficia di un cavo di alimentazione "sostenuto".

Il punto C è più subdolo. Nei sintoampli il settaggio "Large" manda ai diffusori tutte le frequenze, anche quelle basse che sono mandate al sub; il settaggio "Small" invece non manda ai diffusori le frequenze che invece sono destinate al sub.
Bisogna ricordare che amplificare delle frequenze basse richiede un gran dispendio di energia. Se i vostri diffusori non sono in grado di suonare correttamente i bassi è inutile chiedere all'ampli di amplificarli! Voi sentireste male questi bassi e l'ampli non avrebbe abbondante corrente a disposizione per i medi e gli acuti.
Quindi è importante regolare a dovere questa impostazione a secondo delle reali capacità di risposta in frequenza dei diffusori.
In genere i kit e i minidiffusori non sanno riprodurre le frequenze basse, per cui meglio metterli subito in "Small". Se invece avete dei diffusori grandicelli allora potete tenerli in "Large"... ma alla fin fine potete comunque mettere in "Small" i posteriori, in quanto per loro i bassi sono quasi sempre irrilevanti.

Il punto D è molto simile a quello relativo alla messa a punto dell'HIFI. Se nel vostro ambiente d'ascolto ci sono delle risonanze locali queste toglieranno energia al punto d'ascolto, rendendo il suono sterile.
Andate quindi a leggere come evitare questi accumuli nella parte dell'HIFI, tanto le regole e i modi sono esattamente gli stessi.

La coerenza timbrica
Prendendo per buono il fatto che usiate tutti diffusori della stessa serie, la coerenza timbrica è assicurata se il punto D appena discusso è stato correttamente sbrogliato. Se invece avete dei diffusori di marche diverse... bè allora pazienza, prendete quello che arriva...

La prima cosa molto importante è che quando l'impianto HT suona, questo deve essere l'unico a suonare. Mi spiego meglio: se vedete un film con l'impianto acceso dovete abbassare a zero il volume del televisore, o qualsiasi altro altoparlante che non sia parte integrante dell'impianto.
Perché? Per evitare il cosiddetto "effetto pettine". Questo effetto si verifica quando due diffusori posti in posizioni diverse suonano le stesse frequenze, ad esempio il caso di un TV con un canale centrale sopra o sotto. Il risultato è che alcune frequenze suonate dall'altoparlante "A" del TV entrano in battimento con quelle suonate dall'altoparlante "B" del centrale e quindi vengono esaltate, mentre altre vengono smorzate. Questo effetto è particolarmente forte con i centrali proprio sul parlato e in alcuni casi molto fastidioso.

L'altro punto importante è una corretta regolazione del taglio delle frequenze del sub.
Per prima cosa ricordate che è meglio se il taglio lo fate sul sintoampli, lasciando che il sub esegua meno elaborazioni possibili sul segnale che riceve. Quindi "aprite" il sub in modo che possa suonare tutto oppure, dove possibile, escludete completamente il circuito del taglio.
Se invece il taglio lo potete fare solo sul sub... pazienza, fatelo da li.
Il sub va tagliato in modo che risulti come la naturale estensione dei diffusori frontali, cioè deve suonare le frequenze che i diffusori non suonano. Non solo, ma anche il volume deve essere adeguato (se proprio non riuscite a fare a meno del classico "pugno nello stomaco" chiamate un vostro amico muscoloso e fatevi prendere a botte)!
Questa regolazione la potete fare usando i famosi test THX presenti nei dischi di StarWars. Uno di questi test presenta una rampa discendente delle frequenze, dall'alto verso il basso.
Fate così: spegnete il sub e fate suonare il test. Sentirete i diffusori suonare e scendere verso il basso fino a che, ad un certo punto, il suono cesserà. Ora riaccendete il sub e ripetete il test. Ascolterete di nuovo i diffusori suonare, ma nel momento che smetteranno di suonare entrerà in azione il sub. Questo "passaggio" deve essere più naturale e lineare possibile, cioè il sub NON deve suonare mentre suonano i diffusori e cominciare a suonare NELLO STESSO ISTANTE in cui questi smettono. Per prima cosa regolate il volume, in modo che il suono emesso dal sub sia allo stesso livello di quello dei diffusori; poi regolate il taglio in modo che il passaggio capiti nel momento giusto.

La messa in fase
La messa in fase si deve fare tra i diffusori frontali e il sub. Si dovrebbe fare anche con i posteriori, ma quasi nessuno se ne preoccupa.
Cosa si intende con "messa in fase"?
Se potessimo vedere al rallentatore i woofer dei frontali e del sub osserveremmo le membrane che fanno avanti-indietro. Questo movimento fa vibrare l'aria nell'ambiente di ascolto. Nel momento in cui il suono passa di frontali al sub è importante che le membrane si muovano in modo da non annullare l'effetto vibratorio dell'aria le une con le altre.
Se un sistema non è messo bene in fase, quando fate la regolazione del taglio si ha un drastico abbassamento del volume proprio nel momento di transizione dai frontali al sub. Se invece la fase è corretta il passaggio avviene senza che ci siano oscillazioni di volume.
Per regolare la fase dovete accedere ai comandi sul sub oppure, se questo non li possiede, dovete spostarlo di qualche centimetro in avanti o indietro rispetto al punto d'ascolto. Per aiutarvi nella regolazione potete temporaneamente regolare il taglio del sub in modo che suoni sovrapposto ai frontali.
Fate diversi tentativi, al fine di trovare la regolazione ottimale.
La fase sarà regolata correttamente quando, mentre il sub e i frontali suonando sovrapposti, il volume sarà più alto possibile.

Benefici
Un impianto HT ben regolato offre un suono molto "reale". Non si deve percepire la differenza tra il sub e gli altri diffusori. Il suono sembra uscire davvero dalla bocca degli attori, e la stereofonia dei frontali è perfettamente allineata con il movimento delle immagini sullo schermo.

Guida Home Theatre Ecco fatto. Adesso il vostro impianto è bello che perfetto. Ovviamente ci sono tantissime altre cosette che si possono fare per migliorare il tutto, ma quelle che vi ho raccontato sono di sicuro le più importanti, che non possono mancare.