Fin dai tardi anni novanta vediamo il logo multicolor di Google praticamente ogni giorno, che campeggia sulla pagina del noto motore di ricerca. Dai tempi in cui eravamo abituati al lilla di Yahoo! ha finito per prevalere il logo essenziale ma vivace con cui la grande G è ora conosciuta in tutto il mondo, con un imprinting immediato e quasi genetico. La semplicità del logo “storico” è uno dei vessilli dell’azienda, basti pensare che la prima versione fu creata sul software di grafica GIMP da Sergey Brin, co-fondatore di Google insieme a Larry Page. Nel 2013, andando incontro alle nuove esigenze di minimal design e prefigurando la successiva linea del material design, il logo ha abbandonato il suo vecchio effetto “rilievo” e l’ombreggiatura, che lo rendevano così anni novanta, preferendo una versione piana, quasi da carta stampata, in cui i colori possono esplodere con molta più vivacità. Uno stile che senz’altro è congeniale all’uso dei dispositivi mobile. Negli anni, l’onnipresente logo di Google approfitta di alcune importanti ricorrenze per reinventarsi graficamente, cambiando per una sola giornata o, più raramente, per un breve arco di tempo (com’è stato per i mondiali): si tratta dei famosi Google Doodle, che oggi abbiamo più chiari che mai per la larga varietà cui la compagnia di Mountain View ci ha abituati. Uno degli ultimi Doodle di straordinaria importanza è quello legato alla discesa della sonda Philae sulla cometa 67P, un evento storico che Google ha celebrato alla sua maniera.
Un po' di storia
Il primissimo Doodle ad esordire fu quello del Burning Man il 30 agosto 1998, in occasione dell’omonimo festival di Black Rock City, Nevada. Un festival non casuale: Google deve aver studiato attentamente a quale evento legarsi per primo, poiché si tratta di un festival ‘atipico’, una grande esibizione democratica in cui ogni partecipante può proporre uno show o un allestimento. Il simbolo grafico sul Doodle celebra il fantoccio che viene tradizionalmente bruciato durante il festival - non è un riferimento alla casata Bolton di Game of Thrones! Nel ’98 sono stati promossi altri Doodle più tradizionali, dedicati al Thanksgiving Day e alla nuova versione Beta del motore di ricerca. Il celebre designer Dennis Hwang è incaricato di disegnare i Doodle delle occasioni speciali, e la prima collaborazione è stata all’inizio del nuovo millennio, il 14 luglio 2000, nell'anniversario della Presa della Bastiglia. Rivedere i primi Doodle oggi fa sorridere: sono semplici e privi di quella ricchezza dei loghi più recenti, mostrando un periodo (poco più di dieci anni fa) in cui il web design seguiva una moda più asciutta ed elementare. Il Doodle del 14 luglio 2000 alterna fuochi d’artificio di colore rosso e blu, che vanno a formare il tricolore francese col bianco della pagina di sfondo. La bandiera transalpina campeggia sulla “l” di Google, come se l’azienda di Mountain View si facesse portatrice degli ideali della rivoluzione francese. Così come per il Burning Man, le scelte della grande G non sono mai casuali.
Il salto
Il salto grafico avviene già nei primi anni del nuovo millennio: nel 2002 il logo di Hwang per commemorare la nascita di Piet Mondrian è più solido, corposo e moderno. E soprattutto rimarca la fantasia di Google: non festeggiare solo le ricorrenze classiche, ma anche personaggi più o meno famosi e, come si vedrà in seguito, festival e breaking news di tutti i tipi. Uno dei capolavori che cominciano a sancire un interesse crescente verso l’arte dei Doodle è il logo pubblicato nel 2005 in onore del 553° anniversario della nascita di Leonardo Da Vinci, con un graphic design in stile sketchbook, che riprende le caratteristiche delle bozze vinciane, inserendo i simboli più noti a livello internazionale: Gioconda, Uomo Vitruviano e lo studio del volo. Perfetta per la natura “googleiana” è la scelta dedicata al 50° dei Lego, con mattoncini colorati a formare le lettere. Dai primi, pochi Doodle lanciati a cavallo fra anni ’90 e primi anni 2000, si raggiungono oggi diverse centinaia di loghi all’anno. Alcuni sono diffusi internazionalmente, come quelli dedicati ad Audrey Hepburn e il venticinquesimo della caduta del Muro di Berlino (con un video istruttivo dedicato a muri e barriere di ogni luogo, cadute o ancora esistenti). Ma ci rendiamo conto solo in parte dei numerosi Doodle prodotti: in Italia ne compare un buon numero, ma ogni nazione ha i suoi Doodle specifici, in aggiunta a quelli internazionali. L’avvincente Doodle dedicato alla festa d’indipendenza del Libano, nel 2011, era disponibile solo nell’omonimo paese. Ogni paese ha dunque una serie di Doodle specifici decisi dalla divisione nazionale dell’azienda: spiccano quindi alcuni loghi che non avevamo mai visto ma che brillano per bellezza ed efficacia, dal compleanno della metropolitana di Londra (con le linee colorate che vanno a formare le lettere di Google) al bellissimo Doodle dedicato al poeta egiziano Ahmed Shawqi (disponibile solo per Algeria, Egitto, Arabia Saudita e Oman), dal primo giorno di scuola in Israele nel 2013 al 50° di Dr Who, visualizzato in mezzo mondo. Proprio quest’ultimo caso ci introduce nel regno dei Doodle animati.
Animazione ed interattività
In principio era il logo plain and simple. Poi venne il logo più ricco di dettagli. In seguito, il logo con brevi riproduzioni gif. E infine... loghi animati ed interattivi. Il 50° di Dr Who è un esempio che sa trovare picchi di assoluta bellezza, anche se il primo Doodle interattivo lo si è visto nel maggio 2010, legato al 30° anniversario di Pac-Man. Chiunque quel giorno abbia aperto il browser ricorderà il proprio stupore e la meraviglia nel trovare, al posto del tradizionale logo, una tipica riproduzione dei labirinti Namco (naturalmente con alcuni muri che andavano a formare le lettere del motore di ricerca), con la possibilità di controllare Pac-Man grazie alle frecce direzionali della tastiera e rivivere l’emozione di provare un gioco-cardine per la storia dei videogames. Il tradizionale pulsante “Mi sento fortunato” fu sostituito in quell’occasione da “Insert coin”, per cominciare un’altra partita. Una scelta geniale e perfetta, che sottolinea la skills bag di Google, non solo inseguitore di loghi tradizionali (feste nazionali e personaggi canonici), ma anche di avvenimenti meno consacrati, che ricevono in questi anni una loro nobilitazione artistica. In altre parole, coi propri Doodle, Google si fa portatore di forme culturali e artistiche che fino a non molti anni fa nessuno avrebbe mai considerato tali. Per chi volesse giocare una partita al Pac-Man in stile Google, è presente nell’archivio dell’azienda.
Un anno dopo Pac-Man, un nuovo Doodle destinato alla top five dei loghi di G. campeggia nel motore di ricerca: una chitarra elettrica “suonabile” con il cursore del mouse, dedicata al liutaio Les Paul. Se vi state chiedendo quanto può essere debordante la potenza di un Doodle azzeccato, sappiate che in base ad alcune statistiche il giorno del doodle con l’electric guitar ha visto il tempo di permanenza medio in homepage salire di (ulteriori) 26 secondi. Il Daily Mail ha persino calcolato che il tempo perso è costato circa 166 milioni di sterline in termini di produttività globali - un calcolo discutibile ma che offre un’idea della forza ipnotica che può avere un doodle così ben realizzato. Se avete nostalgia, potete suonare la chitarra elettrica di Google nell’archivio. Il Doodle è stato realizzato combinando stringhe di HTML5 Canvas, JavaScript, CSS, Flash per i suoni, Google Font API e App Engine (un buon modo per pubblicizzare anche la ricca suite di strumenti Google). Altri esempi di Doodle animati non sono da meno: il logo particellare che segue il cursore, andato in scena il 6 settembre 2010, o il logo in versione steam punk che ricorda Jules Verne, che permette l’esplorazione dei fondali marini. I “Doodle games” tornano con simboli internazionali come il cubo di Rubik e il game sopra citato di Dr Who, e con giochi sportivi (basket, canottaggio e calcio su tutti) per le Olimpiadi di Londra del 2012. L’interattività è forza veicolante anche per ricordare i maggiori talenti artistici, con Doodle dedicati a brani musicali storici, da Imagine di John Lennon a Don’t stop me now con la voce di Freddie Mercury, senza dimenticare il fimino b/w che ricostruisce una tipica scena slapstick in memoria di Chaplin, e persino la macchina di Turing (calcolatore che vedremo a breve al cinema con The Imitation Game).
Italia e non solo!
Concludiamo la carrellata di doodle con alcuni dei migliori loghi esclusivamente nazionali. Alcuni sono dei piccoli capolavori, ad esempio il fumettistico e allegro logo dedicato all’anniversario della Repubblica nel 2012. D’altra parte, ogni anno per la Festa della Repubblica viene esibito un Doodle diverso, talvolta animato. Il 30 settembre 2011 sul Google italiano viene scelto il Doodle della Scuola Elementare Borgo Rosselli (periodicamente l’azienda californiana organizza i Doodle 4 Google, gare per disegnare un logo da esporre in homepage). Il più famoso Doodle nostrano è però senza dubbio dedicato al 150° dell’Unità d’Italia, con lettere composte da panna montata tricolore, festoni che piovono dal cielo e una torta con i numeri 1 5 0 in verde, bianco, rosso, sormontati da candeline. Tra i preferiti in redazione anche il logo del 100° Giro d’Italia del 2009, mentre al 2011 risale il vessillo grafico dedicato alla Settimana della cultura. Del 2014 ricordiamo il Doodle animato (stile soccer game) in occasione di Inghilterra-Italia ai mondiali in Brasile e il logo dedicato all’architetto Anna Castelli Ferrieri, tra gli altri. Il numero di Doodle si rimpingua ogni giorno di più e si trovano non solo piccoli capolavori grafici, ma soprattutto omaggi a feste, usanze e personalità internazionali che in Italia possono essere misconosciute o del tutto ignote. Consultando l’archivio dei Doodle rispolvererete un cineasta storico giapponese come Ozu o l’eroina canadese Laura Secord, potrete scoprire festività meno note come la festa di San Giorgio o la nipponica giornata di rispetto per gli anziani e il Tanabata. Oppure farsi un’idea dello spirito con cui si festeggia in Indonesia una festa in comune con noi, la festa del papà. Ce n’è sempre una da scoprire, quindi date retta a noi: un bel giro nell’archivio dei Doodle vi riempirà di gioia!
Speciale Google Doodle: 1001 loghi
I migliori doodle della storia di Google (finora).
Fin dai tardi anni novanta vediamo il logo multicolor di Google praticamente ogni giorno, che campeggia sulla pagina del noto motore di ricerca. Dai tempi in cui eravamo abituati al lilla di Yahoo! ha finito per prevalere il logo essenziale ma vivace con cui la grande G è ora conosciuta in tutto il mondo, con un imprinting immediato e quasi genetico. La semplicità del logo “storico” è uno dei vessilli dell’azienda, basti pensare che la prima versione fu creata sul software di grafica GIMP da Sergey Brin, co-fondatore di Google insieme a Larry Page. Nel 2013, andando incontro alle nuove esigenze di minimal design e prefigurando la successiva linea del material design, il logo ha abbandonato il suo vecchio effetto “rilievo” e l’ombreggiatura, che lo rendevano così anni novanta, preferendo una versione piana, quasi da carta stampata, in cui i colori possono esplodere con molta più vivacità. Uno stile che senz’altro è congeniale all’uso dei dispositivi mobile. Negli anni, l’onnipresente logo di Google approfitta di alcune importanti ricorrenze per reinventarsi graficamente, cambiando per una sola giornata o, più raramente, per un breve arco di tempo (com’è stato per i mondiali): si tratta dei famosi Google Doodle, che oggi abbiamo più chiari che mai per la larga varietà cui la compagnia di Mountain View ci ha abituati. Uno degli ultimi Doodle di straordinaria importanza è quello legato alla discesa della sonda Philae sulla cometa 67P, un evento storico che Google ha celebrato alla sua maniera.
Un po' di storia
Il primissimo Doodle ad esordire fu quello del Burning Man il 30 agosto 1998, in occasione dell’omonimo festival di Black Rock City, Nevada. Un festival non casuale: Google deve aver studiato attentamente a quale evento legarsi per primo, poiché si tratta di un festival ‘atipico’, una grande esibizione democratica in cui ogni partecipante può proporre uno show o un allestimento. Il simbolo grafico sul Doodle celebra il fantoccio che viene tradizionalmente bruciato durante il festival - non è un riferimento alla casata Bolton di Game of Thrones! Nel ’98 sono stati promossi altri Doodle più tradizionali, dedicati al Thanksgiving Day e alla nuova versione Beta del motore di ricerca. Il celebre designer Dennis Hwang è incaricato di disegnare i Doodle delle occasioni speciali, e la prima collaborazione è stata all’inizio del nuovo millennio, il 14 luglio 2000, nell'anniversario della Presa della Bastiglia. Rivedere i primi Doodle oggi fa sorridere: sono semplici e privi di quella ricchezza dei loghi più recenti, mostrando un periodo (poco più di dieci anni fa) in cui il web design seguiva una moda più asciutta ed elementare. Il Doodle del 14 luglio 2000 alterna fuochi d’artificio di colore rosso e blu, che vanno a formare il tricolore francese col bianco della pagina di sfondo. La bandiera transalpina campeggia sulla “l” di Google, come se l’azienda di Mountain View si facesse portatrice degli ideali della rivoluzione francese. Così come per il Burning Man, le scelte della grande G non sono mai casuali.
Il salto
Il salto grafico avviene già nei primi anni del nuovo millennio: nel 2002 il logo di Hwang per commemorare la nascita di Piet Mondrian è più solido, corposo e moderno. E soprattutto rimarca la fantasia di Google: non festeggiare solo le ricorrenze classiche, ma anche personaggi più o meno famosi e, come si vedrà in seguito, festival e breaking news di tutti i tipi. Uno dei capolavori che cominciano a sancire un interesse crescente verso l’arte dei Doodle è il logo pubblicato nel 2005 in onore del 553° anniversario della nascita di Leonardo Da Vinci, con un graphic design in stile sketchbook, che riprende le caratteristiche delle bozze vinciane, inserendo i simboli più noti a livello internazionale: Gioconda, Uomo Vitruviano e lo studio del volo. Perfetta per la natura “googleiana” è la scelta dedicata al 50° dei Lego, con mattoncini colorati a formare le lettere. Dai primi, pochi Doodle lanciati a cavallo fra anni ’90 e primi anni 2000, si raggiungono oggi diverse centinaia di loghi all’anno. Alcuni sono diffusi internazionalmente, come quelli dedicati ad Audrey Hepburn e il venticinquesimo della caduta del Muro di Berlino (con un video istruttivo dedicato a muri e barriere di ogni luogo, cadute o ancora esistenti). Ma ci rendiamo conto solo in parte dei numerosi Doodle prodotti: in Italia ne compare un buon numero, ma ogni nazione ha i suoi Doodle specifici, in aggiunta a quelli internazionali. L’avvincente Doodle dedicato alla festa d’indipendenza del Libano, nel 2011, era disponibile solo nell’omonimo paese. Ogni paese ha dunque una serie di Doodle specifici decisi dalla divisione nazionale dell’azienda: spiccano quindi alcuni loghi che non avevamo mai visto ma che brillano per bellezza ed efficacia, dal compleanno della metropolitana di Londra (con le linee colorate che vanno a formare le lettere di Google) al bellissimo Doodle dedicato al poeta egiziano Ahmed Shawqi (disponibile solo per Algeria, Egitto, Arabia Saudita e Oman), dal primo giorno di scuola in Israele nel 2013 al 50° di Dr Who, visualizzato in mezzo mondo. Proprio quest’ultimo caso ci introduce nel regno dei Doodle animati.
Animazione ed interattività
In principio era il logo plain and simple. Poi venne il logo più ricco di dettagli. In seguito, il logo con brevi riproduzioni gif. E infine... loghi animati ed interattivi. Il 50° di Dr Who è un esempio che sa trovare picchi di assoluta bellezza, anche se il primo Doodle interattivo lo si è visto nel maggio 2010, legato al 30° anniversario di Pac-Man. Chiunque quel giorno abbia aperto il browser ricorderà il proprio stupore e la meraviglia nel trovare, al posto del tradizionale logo, una tipica riproduzione dei labirinti Namco (naturalmente con alcuni muri che andavano a formare le lettere del motore di ricerca), con la possibilità di controllare Pac-Man grazie alle frecce direzionali della tastiera e rivivere l’emozione di provare un gioco-cardine per la storia dei videogames. Il tradizionale pulsante “Mi sento fortunato” fu sostituito in quell’occasione da “Insert coin”, per cominciare un’altra partita. Una scelta geniale e perfetta, che sottolinea la skills bag di Google, non solo inseguitore di loghi tradizionali (feste nazionali e personaggi canonici), ma anche di avvenimenti meno consacrati, che ricevono in questi anni una loro nobilitazione artistica. In altre parole, coi propri Doodle, Google si fa portatore di forme culturali e artistiche che fino a non molti anni fa nessuno avrebbe mai considerato tali. Per chi volesse giocare una partita al Pac-Man in stile Google, è presente nell’archivio dell’azienda.
Un anno dopo Pac-Man, un nuovo Doodle destinato alla top five dei loghi di G. campeggia nel motore di ricerca: una chitarra elettrica “suonabile” con il cursore del mouse, dedicata al liutaio Les Paul. Se vi state chiedendo quanto può essere debordante la potenza di un Doodle azzeccato, sappiate che in base ad alcune statistiche il giorno del doodle con l’electric guitar ha visto il tempo di permanenza medio in homepage salire di (ulteriori) 26 secondi. Il Daily Mail ha persino calcolato che il tempo perso è costato circa 166 milioni di sterline in termini di produttività globali - un calcolo discutibile ma che offre un’idea della forza ipnotica che può avere un doodle così ben realizzato. Se avete nostalgia, potete suonare la chitarra elettrica di Google nell’archivio. Il Doodle è stato realizzato combinando stringhe di HTML5 Canvas, JavaScript, CSS, Flash per i suoni, Google Font API e App Engine (un buon modo per pubblicizzare anche la ricca suite di strumenti Google). Altri esempi di Doodle animati non sono da meno: il logo particellare che segue il cursore, andato in scena il 6 settembre 2010, o il logo in versione steam punk che ricorda Jules Verne, che permette l’esplorazione dei fondali marini. I “Doodle games” tornano con simboli internazionali come il cubo di Rubik e il game sopra citato di Dr Who, e con giochi sportivi (basket, canottaggio e calcio su tutti) per le Olimpiadi di Londra del 2012. L’interattività è forza veicolante anche per ricordare i maggiori talenti artistici, con Doodle dedicati a brani musicali storici, da Imagine di John Lennon a Don’t stop me now con la voce di Freddie Mercury, senza dimenticare il fimino b/w che ricostruisce una tipica scena slapstick in memoria di Chaplin, e persino la macchina di Turing (calcolatore che vedremo a breve al cinema con The Imitation Game).
Italia e non solo!
Concludiamo la carrellata di doodle con alcuni dei migliori loghi esclusivamente nazionali. Alcuni sono dei piccoli capolavori, ad esempio il fumettistico e allegro logo dedicato all’anniversario della Repubblica nel 2012. D’altra parte, ogni anno per la Festa della Repubblica viene esibito un Doodle diverso, talvolta animato. Il 30 settembre 2011 sul Google italiano viene scelto il Doodle della Scuola Elementare Borgo Rosselli (periodicamente l’azienda californiana organizza i Doodle 4 Google, gare per disegnare un logo da esporre in homepage). Il più famoso Doodle nostrano è però senza dubbio dedicato al 150° dell’Unità d’Italia, con lettere composte da panna montata tricolore, festoni che piovono dal cielo e una torta con i numeri 1 5 0 in verde, bianco, rosso, sormontati da candeline. Tra i preferiti in redazione anche il logo del 100° Giro d’Italia del 2009, mentre al 2011 risale il vessillo grafico dedicato alla Settimana della cultura. Del 2014 ricordiamo il Doodle animato (stile soccer game) in occasione di Inghilterra-Italia ai mondiali in Brasile e il logo dedicato all’architetto Anna Castelli Ferrieri, tra gli altri.
Il numero di Doodle si rimpingua ogni giorno di più e si trovano non solo piccoli capolavori grafici, ma soprattutto omaggi a feste, usanze e personalità internazionali che in Italia possono essere misconosciute o del tutto ignote. Consultando l’archivio dei Doodle rispolvererete un cineasta storico giapponese come Ozu o l’eroina canadese Laura Secord, potrete scoprire festività meno note come la festa di San Giorgio o la nipponica giornata di rispetto per gli anziani e il Tanabata. Oppure farsi un’idea dello spirito con cui si festeggia in Indonesia una festa in comune con noi, la festa del papà. Ce n’è sempre una da scoprire, quindi date retta a noi: un bel giro nell’archivio dei Doodle vi riempirà di gioia!
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