Google I/O 2016: tutte le novità del keynote di apertura

Sundar Pichai apre un keynote caratterizzato da annunci importanti soprattuto per quanto riguarda i servizi e la parte software, con in primo piano le IA e gli assistenti virtuali, sempre più centrali nell'universo di Google.

Google I/O 2016: tutte le novità del keynote di apertura
Articolo a cura di

Anche quest'anno si rinnova l'appuntamento con il Google I/O, evento che mette in mostra tutte le novità che vedremo nell'ecosistema di Big G nei prossimi mesi. Ecosistema che è diventato ormai immenso e racchiude al suo interno i prodotti e i servizi più disparati. Si passa dal motore di ricerca, dove tutto è cominciato, all'Internet of Things e agli assistenti virtuali, con relative intelligenze artificiali. Come vedremo, le tecnologie di riconoscimento vocale sembrano ormai mature per offrire un servizio soddisfacente all'utente, ben al di la dei bot visti ultimamente su Facebook, e sono destinate a diventare sempre più importanti con il passare del tempo. Non poteva mancare nemmeno la realtà virtuale, vero leitmotiv di questo 2016, con la piattaforma Daydream e un nuovo controller dedicato alla VR. Insomma, la carne al fuoco è tanta, meglio dunque passare direttamente alle novità mostrate da Google nel corso del keynote di apertura dell'I/O 2016.

Google Assistant

È Sundar Pichai ad aprire il Google I/O 2016. Il CEO di Google ha iniziato subito con il tema principale, ovvero il mondo mobile, che da solo assorbe ormai il 50% delle ricerche su Google. Il dato è importante, perché segna il dominio di questi dispositivi rispetto agli altri, più complessi da utilizzare e sempre meno diffusi. Ma sono i servizi al centro del business di Big G, dalle traduzioni ai comandi vocali, tutti basati sulle più evolute intelligente artificiali. A tal proposito, Pichai ha annunciato Google Assistant, un assistente digitale in grado di comprendere meglio rispetto al passato il linguaggio naturale. Sarà questa una delle sfide che Google dovrà affrontare nei prossimi anni, la creazione di un assistente che sia davvero in grado di comprendere ciò che gli si dice, in modo naturale e senza sforzi da parte dell'utente per farsi capire, in tutte le lingue. Il video mostrato nel corso dell'evento è piuttosto esplicativo e mostra una tecnologia molto avanzata di riconoscimento vocale, anche se il meglio lo si ottiene parlando in lingua inglese. In questo caso, Google Assistant promette davvero bene, essendo in grado di comprendere in modo naturale le richieste dell'utente, contestualizzandole nel modo corretto. Pichai ha assicurato che ogni conversazione con l'assistente virtuale è unica e non replicabile, aprendo scenari davvero interessanti per il futuro.

Google Home

Google Home è un dispositivo che riprende molto da Amazon Echo. Entrambi sono infatti delle casse, ma con delle funzionalità decisamente avanzate. Anche quella prodotta da Google offre un design ricercato, ed è in grado di gestire diversi aspetti della vita digitale domestica. Partendo dalla musica, Google Home è in grado di riprodurla in modo autonomo, ma una volta associato a un Chromecast è possibile inviare i brani in tutte le stanze della casa, semplicemente con la voce. Ma la musica è solo uno dei compiti che Google Home può portare a termine. Dagli impianti di allarme alla domotica, Google Home può davvero essere connesso a tantissimi dispositivi, comandabili con la voce, influenzando così il mondo reale, ad esempio accendendo o spegnendo le luci di un ambiente. Le domande a cui Google Home, grazie Google Assistant, è in grado di rispondere sembrano infinite, merito del sistema di riconoscimento vocale avanzato. Il dispositivo sarà lanciato nel corso dell'anno, anche se non si conosce ancora una data precisa.

Google Allo e Google Duo

Google ha presentato due app dedicate alla comunicazione durante l'evento. La prima si chiama Allo, un'applicazione di messaggistica istantanea che punta molto sulla semplicità della sua interfaccia, che nasconde comunque una complessità di fondo notevole. Ad esempio, è possibile scegliere la dimensione del testo che si sta inviando, oppure disegnare sulle immagini prima di inviarle. Ma la cosa più importante è certamente l'utilizzo dell'IA nelle conversazioni, che comprende i messaggi e fornisce in automatico risposte brevi contestualizzate. In pratica si tratta di un bot integrato nell'applicazione, che riesce suggerire risposte in base alle domande o ai messaggi che si ricevono. I suggerimenti arrivano anche quando il messaggio non è testuale ma è una foto: durante l'evento il sistema ha funzionato molto bene, mostrando le potenzialità del'IA di Google. Non bastasse questo, Allo offre la massima privacy e sicurezza grazie alla crittografia, divenuta ormai lo standard per competere in questo settore. La seconda app dedicata alla comunicazione si chiama Duo e permette di effettuare videochiamate tra due dispositivi. La particolarità qui sta nel fatto che il ricevente può vedere chi effettua una chiamata prima ancora di rispondere, grazie alla preview video. Anche qui troviamo una connessione criptata per il video, grazie a un nuovo protocollo di trasmissione creato appositamente.
Entrambe le applicazioni sfruttano uno stile grafico semplice e minimale, come dettato dall'attuale design di riferimento scelto da Big G, e si integrano alla perfezione con Android, ma saranno disponibili anche per iOS entro l'estate. Dopo l'insuccesso di Hangouts tuttavia rimangono dei dubbi sul futuro di queste applicazioni, che dovranno vedersela con servizi quali WhatsApp e Telegram, decisamente più diffusi e popolari.

Android

Tra IA e assistenti vocali, passando per app di messaggistica, il keynote si è sviluppato in modo esponenziale, arrivando infine a uno degli argomenti più attesi, ovvero le novità per Android. L'OS mobile di Big G è il più diffuso al mondo e lo scorso anno ha generato 65 miliardi di app installate. Le novità sono partite dal nome, che per la prima volta sarà scelto dagli utenti: potete proporre il vostro a questo link. Passando a cose più serie, una delle novità più importanti, già annunciata, è il supporto per le API Vulkan, che permetteranno performance maggiori nel gaming, portando la qualità a livelli decisamente più alti. Asphalt 8, titolo scelto per mostrare le capacità delle nuove API, era davvero impressionante rispetto alla versione normale, ma tutto dipenderà dal supporto dato dagli sviluppatori. Dalle performance si è passati alla sicurezza, che sarà aumentata ancora di più con questa release di Android, niente di realmente nuovo, dato che queste caratteristiche sono state annunciate da diverso tempo, come il Safe Browsing migliorato e un controllo maggiore sulle app dello store. Non manca nemmeno la nuova modalità multitasking, anche questa già annunciata, che permette di sfruttare meglio gli schermi di grandi dimensioni dei moderni smartphone, dando la possibilità di utilizzare due applicazioni contemporaneamente, mentre su Android TV arriverà la modalità Picture in Picture.
Novità anche per le notifiche, che possono ora contare su una funzione che permette di rispondere a un messaggio direttamente dalla notifica stessa, come accade su iOS. In arrivo anche nuove Emoji, sempre più utilizzate nei programmi di messaggistica. Android N sarà disponibile ufficialmente questa estate, anche se i possessori di device Nexus potranno provarlo fin da subito nella sua nuova versione Beta.
Android Wear vedrà invece il più importante aggiornamento dalla sua prima release, che prevede una nuova interfaccia grafica e sistemi di input, merito dell'IA creata da Google, che trasformerà lo smartwatch in un vero e proprio allenatore virtuale, senza che ci sia bisogno di uno smartphone a fare da base. Altro annuncio riguarda l'arrivo della versione 2.2 di Android Studio, tema che riguarda esclusivamente gli sviluppatori ma molto importante per l'intero ecosistema Android, promettendo una maggiore semplicità nella creazione delle app, maggiore velocità e tanti altri miglioramenti.

Realtà Virtuale

La realtà virtuale è supportata in modo nativo da Android N. Il visore Google Cardboard ha aperto la strada alla VR in ambito mobile e Google ha lavorato molto per creare un'esperienza migliore con la realtà virtuale. Ecco perché ha creato Daydream, una piattaforma che permette di creare esperienze virtuali di alta qualità, prive di ogni tipo di latenza, compatibili con la maggior parte degli smartphone in commercio (tra cui Samsung, HTC, LG, Xiaomi, Huawei, ZTE, Asus e Alcatel), almeno quelli di fascia alta. Google non ha realizzato un nuovo visore, come si credeva, ma bensì un nuovo sistema di controllo per la realtà virtuale, all'apparenza molto semplice ma che nasconde diverse peculiarità. I dettagli non sono ancora noti, ma il sistema sembra funzionare piuttosto bene con i giochi casual usati per dimostrarne le funzionalità. Molto dipenderà anche dall'utilizzo che ne faranno gli sviluppatori, che potranno ora dare sfogo alla loro fantasia. Tutte le app per la VR partiranno da un unico hub, il Daydream Home, da cui iniziare le proprie esperienze virtuali, che tra poco comprenderanno anche StreetView, oltre a YouTube, con partner di terze parti che includono nomi come Netflix, EA e Ubisoft.

Google I/O 2016 Il keynote di apertura del Google I/O ha mostrato alcune delle novità che vedremo nell'ecosistema di Big G nel corso dell'anno. Dalle intelligenze artificiali alla realtà virtuale Google è attiva in tanti campi differenti, mostrandosi molto avanti nella realizzazione di un assistente virtuale. Purtroppo, molte delle funzioni viste arriveranno da noi in netto ritardo, complice il differente idioma, ma alla fine il sistema realizzato da Google sembra funzionare piuttosto bene. Interessanti le novità sulla realtà virtuale, in primo luogo sul controller, che andrà provato sul campo per saggiarne le vere potenzialità. Non è finita qui comunque, perchè il Google I/O è solo all'inizio, e molte novità arriveranno anche nei prossimi giorni.