Speciale Google Project Fi

Negli Stati Uniti Google entra nel mercato degli operatori telefonici virtuali, grazie al nuovo servizio sviluppato espressamente per Nexus 6. Riuscirà ad infastidire colossi come Verizon o AT&T?

Speciale Google Project Fi
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Dare una definizione di Google, cos'è e cosa offre agli utenti, è un'operazione quanto mai complessa. Sappiamo benissimo che il colosso di Mountain View non gestisce solo il motore di ricerca più utilizzato e noto al mondo, ma si occupa anche di servizi software di vario genere, da desktop a mobile, di prodotti hardware (non della produzione vera e propria, ma nella progettazione è comunque immischiata) come smartphone, tablet, indossabili e tanto altro, e di progetti speciali che puntano a creare nuove aree di mercato e possibilità di investimento. Uno di questi è stato ufficializzato da poche settimane e si tratta di Project Fi, che trasforma Google in un vero e proprio operatore mobile virtuale anche se, inizialmente, il servizio sarà disponibile solo negli Stati Uniti d'America. In realtà Project Fi era stato già annunciato durante il Mobile World Congress 2015 di Barcellona da Sundar Pichai, senior VP di Mountain View, che non aveva rivelato nulla di più che il nome e poche altre informazioni su questo nuovo servizio.

Project Fi: si paga solo ciò che si consuma

Project Fi permette ai futuri clienti di usufruire dei classici servizi offerti dagli altri operatori in tutto il mondo: telefonate, invio di SMS e navigazione online. Google non ha costruito una rete di telecomunicazioni propria, bensì ha affittato quelle esistenti dei carrier Sprint e T-Mobile, ecco perché parliamo di "operatore virtuale". Inizialmente il servizio è aperto a chi possiede un invito. Questo perché Google sta ancora testando la tecnologia e un afflusso ingente di richieste potrebbe causare un calo della qualità non di poco conto. Inoltre, cosa molto importante, gli unici che possono al momento (e pare anche in futuro) utilizzare Project Fi sono i possessori del Nexus 6, lo smartphone top di gamma Android di Google sviluppato in collaborazione con Motorola. I motivi sono sicuramente tecnici, ma anche il lato commerciale avrà influito su questa decisione. Il Nexus 6, secondo le informazioni rilasciate da Google stessa, è l'unico ad avere (parliamo della linea Nexus) un determinato tipo di tecnologia (in questo caso antenne radio) che gli permette di passare automaticamente, e senza particolari disservizi, da un operatore all'altro o da rete GSM a Wi-Fi. A livello commerciale è inutile dire che con l'esclusiva di Project Fi sul Nexus 6, Google punta a spingere le vendite di questo prodotto, non tanto apprezzato dagli utenti di tutto il mondo a causa del costo al pubblico, considerato sin troppo alto per un terminale della gamma Nexus (non bisogna abituare bene i propri utenti, cara Google).
I prezzi per usufruire del nuovo servizio sembrano essere all'incirca in linea con quelli offerti dagli altri operatori. Si parte, infatti, dal pacchetto Fi basic con un costo mensile da 20 dollari, ai quali si aggiungono 10 dollari per ogni gigabyte di traffico dati. La peculiarità di Google Project Fi, il cui traffico via Wi-Fi è completamente gratuito, è costituita dal fatto che questi prezzi (in particolare i 10 dollari per il traffico dati) sono dinamici; nel caso in cui, per esempio, in un dato mese un utente dovesse consumare 400 MB invece dei 1000 MB offerti dal piano tariffario, il surplus di 600 MB, pari a 6 dollari, verrà ridato indietro al cliente.

Questa forma di contrattazione in cui "paghi quello che consumi", potrebbe essere uno dei motivi per cui alcuni utenti potrebbero scegliere Project Fi piuttosto che un qualunque altro piano tariffario con gli altri operatori telefonici statunitensi, poiché Google è l'unica al momento ad offrire questa formula di rimborso. Se il progetto prendesse piede, gli altri operatori potrebbero trarre spunto da questa modalità e necessariamente implementarla nei loro piani tariffari, con vantaggi evidenti per noi, poveri clienti, alla mercé di quei pochi operatori che offrono servizi telefonici (in particolar modo in Italia). Gli altri operatori presenti negli USA possono quindi seguire due strade: concedere anch'esse le proprie reti in affitto a Google oppure, come anticipato, rimodellare i propri piani tariffari rendendoli più competitivi agli occhi e alle tasche degli utenti, come accaduto tempo fa con l'introduzione di Google Fiber. Un altro motivo per cui Project Fi sembra avere una marcia in più rispetto ai servizi di telefonia degli altri operatori riguarda il traffico dati al di fuori dei confini nazionali. Chi viaggia spesso sa bene quanto sia "pericoloso" in termini economici navigare online in paesi esteri senza aver attivato alcun piano tariffario ad-hoc. Ebbene, Project Fi prevede, già con il piano base da 20 dollari, chiamate, messaggi, internet 3G a 256kbps anche all'estero (il servizio è testato per funzionare in più di 120 paesi). L'altro aspetto positivo di questo nuovo servizio offerto da Google consiste nell'assenza di penali dal momento in cui un utente decidesse di rescindere il contratto prima della sua scadenza naturale.
A questo punto ci chiediamo (e vi chiederete): Google Project Fi arriverà mai in Italia? No, o almeno non ci speriamo nel breve periodo. Project Fi è ancora nella fase iniziale di lancio e, come spesso accade per i progetti di Google allo stato embrionale, ci vorranno diversi anni prima che diventi un prodotto "per tutti". Aldilà delle tempistiche, siamo sicuri che un servizio del genere causerebbe troppi problemi e conflitti d'interessi tra i vari operatori esistenti sul suolo nostrano, che non vedrebbero di buon occhio l'arrivo di un contendente come Google.