Huawei: la storia del colosso del mercato smartphone

Sconosciuta fino a qualche anno fa, Huawei ha conquistato il mercato degli smartphone a livello globale. Ma cosa c'è dietro questa grande azienda?

Huawei: la storia del colosso del mercato smartphone
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In Italia nessuno sapeva chi fossero, fino a che i loro smartphone non hanno fatto breccia nel mercato e conquistato il cuore degli italiani. Stiamo parlando di Huawei, l'azienda cinese di telecomunicazioni ormai sulla bocca di tutti, dominatrice assoluta del mercato degli ultimi anni e protagonista di un clamoroso sorpasso nelle vendite globali ai danni di Apple. Nei mesi di giugno e luglio Huawei è infatti riuscita a sopravanzare l'azienda americana e a piazzarsi, seppur di poco, alle spalle di Samsung. Una svolta epocale nel mondo tecnologico, un dato destinato a cambiare (probabilmente) dopo l'uscita dei nuovi iPhone, ma comunque testimonianza diretta della crescita esponenziale del colosso cinese e della sempre più alta qualità dei suoi smartphone.

Una storia radicata nelle telecomunicazioni

Le radici dell'azienda si sono sviluppate sin dall'inizio nel settore delle comunicazioni e negli apparecchi di trasmissione dati a distanza. Huawei ha sempre investito tutto il suo potenziale sulle reti e i sistemi di comunicazione, fondando il suo business su un interesse costante per le novità e le nuove tecnologie. La nascita ufficiale dell'azienda è datata 1987 ed è opera dell'ex ufficiale dell'esercito popolare cinese Zen Zhengfei. La società era nata per gestire le vendite di un produttore di centrali telefoniche per uso privato ad Hong Kong. La raccolta di dati e informazioni su questi prodotti permise molto presto ai vertici di iniziare a produrre delle centrali proprie: questi apparecchi ottennero un grande successo nei piccoli villaggi e nei centri urbani cinesi di periferia. Presto la produzione si spostò anche su apparecchi appositamente studiati per hotel e piccole industrie. In poco tempo, durante i primi anni '90, queste apparecchiature ottennero sempre più successo, spingendo Huawei verso la creazione del suo primo centralino digitale, uno dei più importanti e potenti di sempre sul mercato cinese. L'azienda divenne presto una delle realtà più in vista del settore e la crescita portò i vertici verso l'immancabile quanto inevitabile espansione internazionale.

Una crescita esponenziale

La "conquista" di Hong Kong fu il primo passo verso un successo che, dal 1997 in poi, è stato vertiginoso e non si è più fermato. Huawei riuscì a realizzare prima una rete di telefonia fissa e poi iniziò a produrre i suoi primi apparati appositamente studiati per la telefonia mobile, allora in pieno sviluppo. Il primo centro di ricerca all'estero fu aperto in India, nel 2000 l'azienda sbarcò in Europa, in Svezia e poi negli Stati Uniti. Nel 2002 la società aumentò i suoi affari del 500% in poco più di due anni, superando il mezzo miliardo di dollari: un'esplosione tra le più clamorose mai viste. Il core business rimase per parecchio tempo quello delle reti di telecomunicazioni; ancora oggi molte delle infrastrutture per le telecomunicazioni del mondo sono marcate Huawei. Nel 2005 l'azienda si occupò di gestire la parte tecnologica della rete telefonica fissa e mobile di British Telecom; nel 2008 costruì la rete mobile su larga scala più grande del Nord America; nel 2009 diede vita ad una delle prime infrastrutture 4G del mondo in Norvegia. Così, molto prima che i suoi smartphone iniziassero a far breccia sul mercato globale, l'azienda aveva già una posizione più che consolidata nel settore delle infrastrutture comunicative. Il passo per la nascita di dispositivi propri è stato talmente breve da risultare quasi naturale.

L'arrivo in Italia

Ancor prima che i loro smartphone entrassero nelle nostre case, Huawei aveva già ampiamente costruito il suo apparato nel nostro Paese. L'inizio della sua attività risale infatti al 2004 e oggi l'azienda conta due sedi principali, dieci uffici in altrettante città, quattro centri di ricerca e sviluppo e un centro di innovazione. Anche in Italia i primi passi sono stati fatti nel settore delle telecomunicazioni, con la realizzazione di reti ad alta velocità per conto di Telecom in Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia. Proprio grazie alle tecnologie cinesi sono in studio due tra le novità più attese nel settore della fibra ottica, tra cui quella che nei prossimi anni porterà il collegamento direttamente a casa dell'utente finale (Fiber to the Home). Tutto questo mentre sono state sviluppate alcune reti mobili a tecnologia EDGE e sono al vaglio i primi test per portare anche da noi il 5G. Ma è nel 2013 e con la nascita dell'Ascend P6 che l'azienda ha iniziato a far conoscere i suoi dispositivi nel nostro Paese nella fascia medio-alta, grazie anche alla sponsorizzazione per il Milan.

Punti di forza e debolezze...

Le mosse fatte da Huawei in Italia sono il segno inequivocabile di un colosso che ha sempre avuto le idee chiare e che ha fatto della sua naturale evoluzione un marchio di forza. Dalle telecomunicazioni agli smartphone l'azienda è sempre alla ricerca di nuove e innovative soluzioni. Ogni anno vengono presentati più di 4000 brevetti e il reparto ricerca e sviluppo è sempre tra i più attivi a livello globale. Imbattibile nel settore connessioni, il colosso cinese è stato capace di trarre ispirazione dai competitor per percorrere la sua strada. Come tutte le più grandi aziende cinesi ha fatto della sua "interiorità" la sua forza. I suoi smartphone hanno sempre avuto prezzi più contenuti perché l'azienda produce personalmente ogni componente dei suoi prodotti, dallo schermo sino al più piccolo dei componenti. Una scelta che permette un controllo totale sui prezzi, sulle evoluzioni e sugli sviluppi. Tutto si muove sempre in maniera coordinata e ogni settore è diretto verso un unico obiettivo. Merito di una struttura aziendale che non ha la classica divisione tra vertici e dipendenti; la società è infatti più o meno equamente divisa in azioni tutte di proprietà dei dipendenti. Il proprietario detiene l'1.4% del pacchetto azionario, mentre il resto è spartito tra i quasi 80 mila lavoratori.
Nel corso degli anni non sono comunque mancate le critiche dal punto di vista lavorativo, a causa di ritmi di lavoro troppo elevati negli stabilimenti produttivi. Importanti anche quelle riguardanti la scarsa sicurezza delle sue reti. Ma le critiche e le accuse fanno parte del business e questo Huawei lo sa bene, ecco perchè sta continuando diritta per la sua strada, in attesa di battere un nuovo record.