Speciale Il 2014 di Apple

Tiriamo le somme sul 2014 di Apple.

Speciale Il 2014 di Apple
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Il 2014 è stato un anno di fondamentale importanza per la nuova Apple di Tim Cook. Ancora una volta la società di Cupertino ha dimostrato che da quelle parti non amano cullarsi sugli allori e che tutti quelli che ne preannunciavano crisi profonde o cali dei dati di vendita si sbagliavano di grosso. Tim Cook è ormai il leader indiscusso della Mela e a distanza di quattro anni dalla scomparsa del suo mentore Steve Jobs ha confermato le sue eccezionali doti di uomo d'affari. Tuttavia è nel 2014 che Apple ha pigiato sull'acceleratore, entrando in un nuovo mercato, quello degli indossabili, con l'Apple Watch, stabilendo nuovi record di vendita con iPhone 6 e 6 Plus, effettuando la più grande acquisizione della sua storia con Beats Electronics, facendo nuovamente volare il prezzo delle proprie azioni e seminando interessanti idee da sviluppare pienamente nel 2015, come Apple Pay, Apple Sim, HomeKit e HealthKit. Naturalmente sono stati commessi anche alcuni passi falsi, ma tutto sommato è inevitabile quando si parla di una delle compagnie più importanti del globo.

La rivoluzione inizia dal software

Il 2 giugno 2014 Apple ha organizzato il consueto keynote d'apertura della WorldWide Developers Conference a San Francisco. Dopo sei mesi e mezzo di assoluto silenzio Tim Cook è tornato su un palco per presentare nuovi prodotti e i rumor antecedenti la manifestazione parlavano di nuovi sensazionali dispositivi hardware, che Cupertino avrebbe svelato a sorpresa in quell'occasione. Niente di tutto ciò. Questa volta il keynote, animato dall'ironia di Craig Federighi, è dedicato al software, con le novità iOS 8 e OS X Yosemite e l'annuncio di piattaforme fondamentali per i prodotti futuri: HealthKit e HomeKit. Star della giornata anche il nuovo linguaggio di programmazione Swift, nato per rendere più semplice lo sviluppo delle applicazioni e facilitare il lavoro dei poveri developer alle prime armi. Su queste basi Apple ha costruito l'impalcatura su cui basare il proprio futuro, futuro che si è concretizzato solo tre mesi dopo, il 9 settembre.
Il keynote che tutti aspettavano è uno show di prim'ordine, con l'annuncio di iPhone 6 e 6 Plus, Apple Pay, Apple Sim e della prima "One More Thing" dell'era Cook, Apple Watch. L'ingresso di Cupertino nel mondo degli indossabili e della moda ha fatto colpo. Vogue Cina dedica la copertina al nuovo prodotto, a Parigi e Londra s'intravede l'orologio in alcune sfilate o vetrine di grandi firme, ma solo per promozione, poiché l'Apple Watch arriverà non prima della primavera del 2015. Apple ha centellinato le informazioni durante la presentazione e sta rilasciando pochissimi dettagli su sito web ufficiale o via comunicati stampa e interviste. L'obiettivo principale è far aumentare l'hype, come avvenuto con iPhone e iPad rispettivamente nel 2007 e nel 2010, prima del lancio. Si tratta del prodotto più "intimo e personale, nonché diverso da tutti gli altri che Apple abbia mai creato". Innovativo? Forse non del tutto, visti i limiti imposti da Apple (compatibilità esclusiva con dispositivi iOS e dipendenza quasi totale dall'iPhone), ma siamo sicuri che le cose miglioreranno con il passare dei mesi e con le nuove versioni che verranno rilasciate in futuro.

Gli altri due protagonisti dello show settembrino, iPhone 6 e iPhone 6 Plus, si sono mostrati identici a quanto fatto vedere per mesi dai rumor, ma nonostante ciò l'appeal che hanno generato tra gli utenti è stato senza precedenti. Il nuovo design, basato su bordi arrotondati e spessore sottilissimo, ha accompagnato dolcemente i melafonini nel mondo degli smartphone di grandi dimensioni, 4.7 pollici e 5.5 pollici. Naturalmente Apple ha provveduto a potenziare tutte le componenti hardware rispetto al modello precedente, con una leggera differenza tra la versione classica e quella Plus, a vantaggio di quest'ultima.
I risultati dell'arduo lavoro degli ingegneri e designer di Cupertino non si sono fatti attendere. Con i nuovi prodotti le percentuali di vendita sono migliorate in quasi tutti i mercati e come al solito ad impressionare la concorrenza è stata la prima settimana dopo il lancio: 10 milioni di dispositivi venduti nei 10 paesi in cui era prevista la disponibilità iniziale. Il successo strepitoso non è stato frenato neppure dalle superficiali analisi della scocca da parte di stampa o youtuber occasionali, specie dell'iPhone 6 Plus, ritenuta troppo debole per resistere nelle tasche degli utenti e soggetta a piegamenti involontari (il cosiddetto "Bendgate").


Mitigato l'entusiasmo per lo show del 9 settembre, cui hanno preso parte anche gli U2 con il loro nuovo album, regalato a suon di milioni di dollari ricevuti da Apple agli utenti di tutto il mondo, ecco che a Cupertino si preparano per un altro keynote, tenutosi il 16 di ottobre e avente come protagonisti i nuovi iPad e iMac con Retina display. Il settore dei tablet è nel pieno di una seria crisi e Apple lo sa. Cook decide di puntare forte sull'iPad con schermo da 9.7 pollici e annuncia l'Air 2, più sottile e potente dell'Air di prima generazione. Presentato anche l'iPad Mini 3, ma l'unica novità è il Touch ID, segno che Apple preferisce, nel settore degli ibridi, puntare sul phablet mostrato un mese prima. Rinnovato anche il computer desktop, l'iMac. Il nuovo display Retina ha una risoluzione di 5120×2880 e visto che non esistevano tecnologie in grado di lavorare con schermi di questo tipo, Apple ha dovuto creare da zero un chip per gestire da solo 14,7 milioni di pixel. Il risultato è stato davvero sorprendente. Una macchina dall'appeal incredibile ma, a causa del prezzo elevato, riservata a pochi eletti.

Il futuro a suon di accordi

Non solo nuovi prodotti. Il 2014 è stato per Apple un anno fondamentale dal punto di vista delle acquisizioni e dei nuovi accordi. Due nomi su tutti: Beats Electronics e la nemica numero uno della Apple anni Ottanta di Steve Jobs, IBM. Beats è stata interamente acquisita al prezzo record, il più alto della storia di Cupertino, di 3 miliardi di dollari. Si è trattato di una grande mossa di marketing e necessaria allo stesso tempo, vista la nuova direzione "streaming" che il mondo della musica digitale ha intrapreso da diversi mesi e la parziale incapacità di Apple di rinnovarsi su questo fronte. Jimmy Iovine, guru della musica a livello internazionale e vecchio amico di Jobs, fa parte del pacchetto Beats, insieme al servizio di musica in streaming Beats Music. Insieme faranno fare ad iTunes quel salto di qualità di cui ha bisogno da tempo.
Con IBM Apple ha invece siglato un accordo storico per quel che riguarda lo sviluppo di applicazioni aziendali compatibili con i dispositivi iOS. Le nuove soluzioni IBM MobileFirst per iOS, create da una collaborazione esclusiva mirata a cogliere i punti di forza distintivi di ciascuna azienda, nascono dall'unione delle eccellenti capacità in ambito Analytics e Big data di IBM, supportate da oltre 100.000 consulenti di settore e sviluppatori software, e dalla straordinaria esperienza utente, dalla perfetta integrazione fra hardware e software e dalla strepitosa piattaforma di sviluppo offerta da Apple. Si parla di app capaci di trasformare il modo in cui aziende e dipendenti lavorano con iPhone e iPad, permettendo così alle imprese di raggiungere nuovi livelli di efficienza, efficacia e soddisfazione dei clienti, più velocemente e facilmente che mai. Nell'ambito dell'esclusivo accordo IBM MobileFirst per iOS, Apple è riuscita a convincere IBM a vendere iPhone e iPad, dotati di soluzioni specifiche per settore, ai propri clienti business diffusi in tutto il mondo. Una tale diffusione di iOS nel settore business non si era mai vista prima.

Nonostante tanti ottimi prodotti software e hardware e operazioni aziendali di indubbio valore, nel 2014 Apple si è resa protagonista anche di alcuni passi falsi gravi. Ha creato scalpore la vulnerabilità di iCloud e l'attacco hacker che ha colpito utenti VIP di tutto il mondo. A settembre, improvvisamente, sul web sono emerse foto di personaggi famosi senza veli, mostrando scampoli della loro vita privata. Una grave falla presente in iCloud ha permesso agli hacker di rubare le immagini memorizzate sulla nuvola e di pubblicarle online. Apple ha subito chiarito che gli hacker hanno avuto successo a causa delle scarse misure di protezione adottate dagli utenti, visto che si è trattato "di un attacco molto mirato sui nomi utenti, password e domande di sicurezza". Per evitare casi simili in futuro a Cupertino hanno deciso di rinforzare le misure protettive di iCloud, tra cui il sistema crittografico dei backup dei dispositivi iOS e l'autenticazione a due fattori per iPhone e iPad.
L'anno si è poi avviato alla conclusione con un putiferio scoppiato con gli sviluppatori di terze parti. Apple si sarebbe rifiutata di pubblicare o modificare alcune applicazioni di alto profilo, come Pcalc e Transmit, i cui sviluppatori avevano inserito feature supportate dal nuovo sistema operativo mobile iOS 8, promosse da Apple stessa sull'AppStore. Per una società che basa gran parte del suo successo sull'ecosistema software che gira intorno ad iPad e iPhone si tratta di un grattacapo non indifferente, che dovrà essere risolto quanto prima per compiacere la comunità di sviluppatori e incrementarne l'attività nel 2015.

Apple Apple ha ritrovato il sorriso. Il 2014 è stato il primo anno della gestione Cook in cui è stata introdotta una nuova categoria di prodotto e sono stati presentati servizi in grado di generare introiti nel lungo periodo, andando ad accrescere le già ricche casse della società e puntando a spalancare le porte di nuovi settori e campi d’azione. Come la Mela del compianto Jobs, questa Apple ha iniziato finalmente a sorprendere e, probabilmente la cosa più importante di tutte, ha costretto nuovamente la concorrenza a darsi da fare per cercare quantomeno di pareggiare i conti.