Speciale Il futuro secondo Qualcomm

Roberto Di Pietro, Vice Presidente Business Development di Qualcomm, racconta il passato, il presente e il futuro dell'azienda

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Fino a una decina d’anni fa, Qualcomm era un’azienda poco conosciuta ai non addetti ai lavori. La sua popolarità ha iniziato a crescere dalla seconda metà dello scorso decennio, quando è iniziata la produzione di massa di microprocessori dedicati al segmento mobile, che hanno portato l’azienda americana agli onori delle cronache mondiali. Pensare a Qualcomm solo per le CPU mobile però non è solo sbagliato, ma anche estremamente riduttivo. La verità è che il brand americano sta raccogliendo i frutti di anni di enormi investimenti nell’ambito della ricerca e sviluppo, che dal 1989, anno della sua fondazione, ad oggi, hanno superato i 34 miliardi di dollari, una cifra enorme, soprattutto se pensiamo ai numeri che girano nel nostro paese in questo contesto.
A pochi giorni dall’inizio del Mobile World Congress, abbiamo incontrato a Milano Roberto Di Pietro, Vice Presidente Business Development di Qualcomm Europa, che ha mostrato alcune delle novità che vedremo durante la manifestazione catalana, fornendo anche uno spaccato della visione sul lungo periodo dell’azienda, che va ben al di là degli smartphone, puntando a creare un mondo sempre più interconnesso e ricco di possibilità.

Il passato

Prima di parlare del presente e del futuro dell’azienda, uno sguardo al passato è necessario per comprendere meglio l’importanza di questa realtà nella realizzazione delle tecnologie che tutti noi utilizziamo al giorno d’oggi. Nel 1985 a San Diego, Franklin Antonio, Adelia Coffman, Andrew Cohen, Klein Gilhousen, Irwin Jacobs, Andrew Viterbi e Harvey White hanno posto la prima pietra di una Start Up diventata nel giro di poco tempo un’industria miliardaria, Qualcomm appunto. Il 1985 è anche l’anno in cui iniziano i lavori per lo sviluppo della tecnologia CDMA (Code-Division Multiple Access), che saranno terminati nel 1989. Nel 1991 fa il suo ingresso in borsa, forte anche dei brevetti registrati, vero patrimonio dell’azienda, mentre nel 1993, grazie alle tecnologie Qualcomm, vengono fatti i primi esperimenti sulle connessioni internet su cellulare, base portante delle moderne piattaforme mobile.
Gli anni successivi sono caratterizzati da una serie di accordi con operatori telefonici di tutto il mondo, che nel 1996 portano lo standard CDMA alla diffusione globale. Nel 1998 viene lanciato il primo telefono commerciale capace di sfruttare questa tecnologia, basato su sistema operativo Palm OS, mentre l’anno successivo vede l’ingresso dell’azienda nella lista delle 500 più importanti e profittevoli d’America, redatta dalla rivista Fortune. Nello stesso anno, il WCDMA viene approvato dall'International Telecommunication Union, dando il via alla diffusione dello standard 3G.
La prima metà degli anni 2000 è caratterizzata da un processo di miniaturizzazione e d'integrazione funzionale tra più componenti hardware, come ad esempio il GPS, che viene integrato nel chipset CDMA. Il 2005 vede l’ingresso della CPU Scorpion, che raggiunge la velocità di 1 GHz, ponendo le basi per l’arrivo sul mercato dei processori Snapdragon, che fanno il loro debutto nel 2007. Nel 2012 è la volta di una nuova evoluzione nella velocità di connessione in mobilità, grazie alla CPU MSM8960, conosciuta anche come Snapdragon S4, che porta per la prima volta la tecnologia LTE negli smartphone di tutto il mondo.
Questa è solo una piccola parte delle innovazioni portate da Qualcomm all’industria tecnologica negli ultimi anni, anche se, come vedremo, l’azienda americana non ha alcuna intenzione di fermarsi.

Il presente

I numeri mostrati nel corso della presentazione sono significativi dell’attuale potere di mercato di Qualcomm e della situazione del mercato mondiale della telefonia. Allo stato attuale, nel mondo sono presenti circa 8 miliardi di smartphone, un numero talmente elevato da superare quello della popolazione mondiale. Per quanto riguarda Qualcomm, il 2014 ha visto un record nelle spedizioni di chip, visto che ne sono stati inviati 919 milioni. La complessità di questo business è sottolineata anche dalle operazioni logistiche, necessarie a spedire ai produttori una quantità tale di materiali. In sviluppo ci sono oltre 825 smartphone basati su piattaforma Qualcomm in uscita entro l’anno e solo nel 2014 ne sono stati annunciati oltre 1080, numeri davvero impressionanti.
Molti dei terminali che vedremo nel corso dell'anno sono basati sulle nuove CPU annunciate nei giorni scorsi, gli Snapdragon 620/618 e 425/415. I primi saranno installati su device di fascia medio-alta, con un costo tra i 300 e i 500€. Il modello 620 è un Octa Core formato da quattro Core Cortex A72 insieme a 4 Core Cortex A53; la variante 618 invece integra 6 Core, due A72 e quattro A53. Entrambi i SoC sfruttano una GPU di nuova generazione e offrono pieno supporto ai sensori fotografici di grandi dimensioni e alla funzionalità Quick Charge 2.0, per una ricarica rapida del terminale. Le vere novità riguardano invece la connettività, che porta lo standard LTE Advanced anche sui modelli della fascia media, e la piena fruibilità dello standard 4K e del codec HVEC, sia a livello di visione dei contenuti sia per la loro creazione. Abbiamo parlato più volte dell’assenza di veri e propri contenuti per le nuove TV 4K: secondo Qualcomm, una possibile strada per colmare questo vuoto sono i contenuti auto prodotti, che possono fornire una migliore esperienza visiva grazie al nuovo standard. Non va dimenticato inoltre che in molti paesi, Netflix e soci sono pronti a portare il cinema in 4K nelle case di milioni di spettatori, che potranno ora sfruttare questo standard anche per lo streaming sui terminali mobile.
Passando alle varianti 425/415, la prima è composta da otto Core Cortex A53 con clock di 1.7 Ghz e GPU Adreno 405, mentre la seconda presenta le stesse caratteristiche ma il clock si ferma a 1.4 Ghz. Si sta parlando di CPU che saranno impiegate nella fascia media del mercato, in dispositivi dal costo di circa 250-300€. Anche in questo caso è previsto il supporto per l'LTE Advanced, sottolineando come le reti siano ancora oggi un business centrale per l’azienda.

Roberto Di Pietro è poi passato a parlare dello Snapdragon 810, oggetto di numerosi voci nelle ultime settimane, definite dall’azienda come semplici rumors. Le specifiche si conoscono già da diverso tempo, il dato interessante da rilevare tuttavia riguarda il numero di modelli in sviluppo basati su questo SoC, che supera le 60 unità, tutte dotate di LTE Cat 10, con una banda massima in download di 450 Mbps, mentre in upload si arriva 100 Mbps. L’importanza dell’LTE va sottolineata anche dal punto di vista degli standard: per la prima volta infatti, in tutto il mondo, le connessioni mobile viaggiano con uno standard comune, senza bisogno di device dedicati per ogni area geografica.
Per quanto riguarda il caso italiano, a questo punto la palla passa agli operatori telefonici, visto che appare ormai evidente che non basta più rendere disponibili connessioni ultra veloci, se poi sono limitate da abbonamenti con un numero irrisorio di Gb a disposizione, che a queste velocità finiscono davvero in poco tempo. Questo limite risulta ancora più evidente quando Di Pietro, nel corso della presentazione, ha parlato dell’ottimo livello di sviluppo delle reti mobili europee e italiane, che grazie alle politiche unificatrici dell’Unione hanno raggiunto livelli secondi solo quelli delle reti sud coreane.

Il futuro

Lo sviluppo delle reti e delle CPU mobile ha portato Qualcomm ad accumulare un know how enorme nella miniaturizzazione, nell’aggregazione e nella gestione energetica delle tecnologie moderne. Ma il mercato degli smartphone va stretto all’azienda di San Diego, che ha tutte le intenzioni di espandere la sua influenza verso nuovi settori, molti dei quali devono ancora essere creati. Nella tecnologia, si sa, i tempi non sono mai brevi, per cui muoversi in anticipo nello sviluppo di nuove soluzioni non è solo consigliabile, ma rappresenta un passo obbligatorio per il successo. In questo senso, le tecnologie sviluppate negli ultimi anni saranno presto utilizzate nel segmento automotive, rendendo di fatto le auto connesse alla rete, negli wereables e nella domotica, fino ad arrivare a influenzare lo sviluppo urbano, con le Smart Cities, e il settore sanitario. Ma andiamo con ordine.
Per quanto riguarda il settore automobilistico, i dati di Qualcomm indicano come, entro il 2018, il 60% delle auto vendute sarà dotata di connessione ad internet, integrata direttamente tramite modem LTE o attraverso l’utilizzo di uno smartphone, che funzionerà in coppia con il sistema operativo del mezzo. I possibili campi di utilizzo sono diversi, dall’infotainment alla sicurezza durante la guida, passando per i comandi vocali e la navigazione satellitare. L’Europa avrà un ruolo fondamentale nella diffusione di queste tecnologie, visto il numero di aziende del settore presenti nel vecchio continente, partendo dai modelli di lusso per poi diffondersi via via a fasce sempre più basse del mercato automobilistico.

Passando agli wereables, il discorso si fa più complesso ma allo stesso tempo molto più importante. Durante l’evento infatti Qualcomm non ha posto l’attenzione sui device indossabili consumer, ma su quelli dedicati al settore medico, dove queste tecnologie sono realmente in grado di fare la differenza. A tal proposito, l’obbiettivo è quello di rendere questi dispositivi autonomi, fornendo una connessione diretta alla rete, il tutto al costo minore possibile, visto che nel caso di forniture mediche in volumi industriali, differenze anche minime nel costo di produzione unitario si traducono in cambiamenti rilevanti sul totale.
Qualcomm punta molto sul mercato sanitario europeo, gestito principalmente dalle amministrazioni pubbliche, più sensibili di quelle private al mantenimento dei costi, soprattutto nell’ultimo periodo. Un esempio perfetto per comprendere l’importanza di queste tecnologie è stato fornito dal sistema sanitario inglese, che ha prodotto una serie di test sul campo: nei pazienti con malattie croniche, monitorati 24 ore su 24 tramite strumenti connessi alla rete, la mortalità è scesa del 40% rispetto alle persone prive di questi dispositivi, abbattendo inoltre i costi di ospedalizzazione. Secondo Qualcomm, questo settore vedrà un vero e proprio boom nei prossimi anni, visto che tecnologie di questo tipo salvano davvero la vita e riescono di riflesso ad abbassare i costi di gestione.
Interessante anche il concetto di Smart cities. Le stime indicano che, entro il 2050, il 70% della popolazione mondiale risiederà stabilmente negli ambienti urbani, portando la gestione di questi spazi a livelli di complessità altissimi. Le tecnologie legate alle reti, già oggi disponibili nel portfolio Qualcomm, potrebbero diventare essenziali per l’organizzazione degli spazi e delle risorse disponibili, fornendo una base comune per far interagire un ecosistema complesso come quello di una città del futuro. Già durante l’EXPO si potranno vedere alcune tecnologie legate alla gestione urbana, ma col passare del tempo potrebbero diventare essenziali per organizzare la vita nei contesti cittadini.

Qualcomm Dal 1985 ad oggi, la crescita di Qualcomm non ha visto sosta, trasformandola in una realtà perfettamente inserita nell’odierno mercato tecnologico e proiettata verso un futuro sempre più connesso alla rete. Dalle auto fino alle città, tutto sarà interconnesso, prospettando uno scenario che solo pochi anni fa sarebbe stato considerato fantascienza. Il punto di vista offerto dall’azienda americana va ben al di là del prossimo Mobile World Congress, dimostrando come la visione allargata del business proposta da Qualcomm sia l’unica strada percorribile per un’azienda tecnologica moderna, in costante crescita e proiettata come poche verso il futuro.