Speciale Motorola

Il line-up 2014 di Motorola si rinnova con Moto X+1 e Moto G 4G.

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Gli ultimi device Motorola hanno consentito all’azienda americana di rialzare la testa, dopo un periodo tutt’altro che positivo. Moto X e Moto G hanno permesso di creare una testa di ponte nel mercato, ponendo le basi per il rilancio della compagnia, ora alle dipendenze di Lenovo. Ottimo rapporto qualità prezzo, reattività del sistema operativo e aggiornamenti rapidi nelle distribuzioni di Android sono le armi con cui Motorola si è approcciata fino a questo momento ai consumatori, ma per l’azienda di Chicago è giunto il momento di consolidare la base di utenti appena conquistata. Per farlo, la strategia scelta è quella di dare una sensazione di continuità all’utenza, grazie a Moto X+1 e Moto G 4G, quest'ultimo già disponibile alla vendita: il primo è uno smartphone di fascia medio-alta realizzato col preciso intento di sottrarre quote di mercato ai top di gamma più diffusi, mentre il secondo partirà dagli ottimi dati di vendita del suo predecessore per cercare di bissarne il successo. Anche se non sarà facile, questi due device potrebbero rappresentare un punto di svolta per l’azienda, con cui porre le basi per un futuro in cui Motorola non sarà più un semplice spettatore del mercato, ma una presenza credibile, in grado di dire la sua in un settore che essa stessa ha contribuito a creare.

I nuovi arrivati

Dal punto di vista tecnico, lo sviluppo dei dispositivi ha seguito due strade ben distinte. Gli ingegneri Motorola hanno preferito puntare a un aggiornamento meno marcato per quanto riguarda Moto G 4G, mentre con Moto X+1 le novità sono certamente più corpose.
Nello specifico, la nuova versione del Moto G non si discosta molto dalla precedente, basata su una CPU Snapdragon 400 da 1.2 Ghz, 1 Gb di RAM e 8-16 Gb di storage interno, a seconda del modello scelto; anche lo schermo non è stato modificato, mentenendo l’ottimo display da 4.5” con risoluzione 1280x720 e densità di pixel pari a 326 PPI. Gli unici cambiamenti riguardano la presenza della connettività LTE e quella dello Slot Micro Sd. Anche se molti potrebbero rimanere delusi dalle poche novità introdotte, bisogna considerare anche il fatto che le alternative, in questa fascia di prezzo, offrono difficilmente qualcosa di più in termini di dotazione hardware. A ben guardare, sembra proprio che questo aggiornamento sia stato fatto per combattere le tante varianti mini presentate negli ultimi mesi, dotando il Moto G delle uniche caratteristiche che gli mancavano per competere con i nuovi arrivati, anche se un aggiornamento del comparto fotografico sarebbe stato utile per portare un’ulteriore ventata d’aria fresca. Non va dimenticato inoltre che il prezzo ufficiale è rimasto praticamente invariato rispetto alla precedente generazione, dato che è possibile acquistarlo a 229€ nella versione da 8 Gb, anche se in rete è già possibile trovarlo a una trentina di euro in meno. Un attuale possessore di Moto G non correrà certo ad acquistarlo, ma l’obbiettivo è quello di attrarre nuovi utenti, fornendo un device ancora attuale a un prezzo molto più basso di quello delle varianti Mini a disposizione.
Nel caso del Moto X+1 invece, il progetto originale è stato completamente rivisto. Le vendite sono state altalenanti a livello globale, complice anche l’arrivo del terminale sul mercato europeo con un ritardo piuttosto consistente rispetto a quello americano. Anche se non sono state ancora confermate, le caratteristiche sono state da poco rivelate da un retailer brasiliano, lo stesso che ha mostrato in anteprima quelle del Moto E. La CPU proprietaria, basata comunque su tecnologia Qualcomm, è stata sostituita da un SoC più standard, uno Snapdragon 800 da 2.2 Ghz, dotato di GPU Adreno 330, 2 Gb di RAM e 32 Gb di storage, espandibile fino a 128 Gb tramite Micro Sd. Il display adottato dovrebbe essere un modello da 5.2” con risoluzione Full HD, un netto passo avanti sia per quanto riguarda la risoluzione che per le dimensioni, visto che il predecessore adottava un pannello da 4.7” HD. La parte fotografica comprende un sensore da 12 Mpix nella parte posteriore del dispositivo e uno da 5 Mpix per quella anteriore, anche se non sono state rilasciate ulteriori informazioni a riguardo. A chiudere il corollario delle specifiche tecniche è possibile trovare la presenza delle connessioni LTE, Wi-Fi, Bluetooth e NFC e una batteria da 2900 mA, che va a sostituire il deludente modello da 2300 mA utilizzato nel precedente modello.

Design e software

Il nuovo Moto G 4G non modifica in alcun modo il design del predecessore, mantenendone tutte le caratteristiche. I materiali utilizzati sono di buona qualità e la robustezza generale colpisce in modo particolarmente positivo, considerata anche la relativa economicità del terminale. Dal punto di vista software, la versione attualmente distribuita monta a bordo Android 4.4.3 KitKat. Nell’arco delle prossime settimane però Motorola renderà disponibile l’aggiornamento alla versione 4.4.4, dimostrando ancora una volta l’impegno dell’azienda alata in questi ambiti. La personalizzazione del software è, come al solito, ai minimi livelli, comprendendo solo un tool per la migrazione dei propri dati da altri dispositivi e Moto Assist, per impostare profili personalizzati per la gestione dello smartphone.
Diverso invece è il discorso per quanto riguarda Moto X+1, un device di fascia più alta che dovrà soddisfare ben altre aspettative. Motorola ha mantenuto il più assoluto riserbo per quanto riguarda il suo nuovo smartphone, tanto che oggi sono disponibili solo alcune immagini sgranate che lo ritraggono dal vivo. Trattandosi di foto trafugate, senza fonti sicure, non è ancora possibile farsi un’idea dell’aspetto di questo Moto X+1, anche se le indiscrezioni indicano che possa seguire le linee del precedente modello, adattate alla nuova dimensione del display. Interessanti sono le possibilità offerte da Motorola Moto Maker, un servizio purtroppo disponibile per ora solo negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Germania, che consente di personalizzare l’aspetto del proprio Moto X+1. È possibile ad esempio scegliere il materiale della cover posteriore, tra i quali il bamboo, il Teak e il palissandro, oltre al colore della cover anteriore e quello dei tasti, senza dimenticare la possibilità di acquistare numerosi accessori direttamente al termine della procedura di creazione.
Come per il suo fratello minore, la parte software non si discosterà molto dalla release standard di Android, anche se non è chiaro con quale versione del sistema operativo di Google sarà venduto. Certamente, le novità che hanno caratterizzato il suo predecessore, ovvero Active Display e i comandi vocali, non potranno più essere considerate dei plus: nello store sono ormai presenti diverse app che consentono di vedere le notifiche sullo schermo con il terminale spento, mentre i comandi vocali hanno ormai raggiunto quasi tutti i dispositivi, grazie anche al lancio del servizio in Italia, avvenuto negli ultimi giorni. A questo punto non resta che aspettare, per scoprire quale nuova funzione tirerà fuori dal cilindro Motorola per il suo nuovo X+1, che dovrà cercare in ogni modo di riconquistare gli utenti più esigenti.

Motorola Lo sviluppo di questi due nuovi dispositivi ha seguito strade molto diverse. Moto G 4G non è certamente un terminale innovativo, ma va semplicemente a migliorare le caratteristiche di un device ancora attuale e in grado di dare tutt'oggi molte soddisfazioni. Del resto, l'ottimo lavoro svolto con il suo predecessore ha consentito a Motorola di poter lavorare con calma per il suo vero erede, che con ogni probabilità sarà presentato per la fine dell'anno, o all'inizio del 2015, inserendo novità più consistenti da un punto di vista hardware. Moto X+1 invece potrebbe riservare più di qualche sorpresa, anche perchè l'abilità degli sviluppatori Motorola e la loro conoscenza approfondita della piattaforma Android potrebbe consentire di inserire funzioni uniche per questo terminale, anche se ancora non si sa nulla a riguardo. Alla fine però, tutto dipenderà dal prezzo: se sarà troppo alto, le caratteristiche tecniche potrebbero allontanare chi cerca le massime prestazioni, almeno quelle sulla carta.