NVIDIA GeForce Now: i PC da gioco si trasferiranno sulla nuvola?

La partnership tra NVIDIA e uPlay apre le porte a uno scenario affascinante quanto ancora distante nel tempo: i gaming PC andranno nel cloud in futuro?

NVIDIA GeForce Now: i PC da gioco si trasferiranno sulla nuvola?
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Parlare del futuro del gaming non è mai facile. Gli scenari possibili sono tantissimi e gli imprevisti sono dietro l'angolo, ma quanto mostrato da NVIDIA nel corso della presentazione della console SHIELD TV 2 merita quanto meno una piccola riflessione. Sia durante il CES che durante il nostro incontro con gli uomini di NVIDIA a Londra, la casa di Santa Clara ha annunciato una partnership con uPlay, lo store online di Ubisoft. Di fatto, GeForce Now e uPlay diventeranno interscambiabili: questo significa che acquistando un titolo su uPlay, questo verrà automaticamente aggiunto alla propria libreria su entrambe le piattaforme, e potrà girare sfruttando i server NVIDIA invece che la propria GPU, per essere giocato tranquillamente davanti al TV o su un computer senza hardware da gaming. Nel caso si voglia passare al PC e giocare in locale nessun problema, perché le piattaforme sono perfettamente integrate e ritroverete tutti i vostri salvataggi. Una possibilità interessante ma anche limitata al momento, ma se in futuro anche Steam e Origin dovessero stringere un accordo simile?

Affittasi potenza computazionale

Quando GeForce Now venne presentato ufficialmente, in molti pensarono che il principale obbiettivo di NVIDIA, sul lungo periodo, fosse quello di creare una piattaforma di Game Streaming su PC ricca di contenuti: con il pagamento di un canone mensile si avrebbe avuto accesso a un vasta libreria di giochi, anche recenti, senza bisogno di un hardware particolarmente potente. Un servizio di questo tipo avrebbe delle ottime potenzialità, ma oggi le circostanze impongono una parziale rivisitazione di questa visione. Offrire un abbonamento in stile Netflix, con tanti giochi sempre disponibili attraverso un canone mensile, è un progetto affascinante ma con molti problemi. Come convincere gli sviluppatori e i pubblisher a portare su GeForce Now un titolo appena uscito, includendolo nella sottoscrizione mensile? Nessuno rinuncerebbe agli introiti milionari di un tripla A nelle prime settimane di lancio, e nemmeno in quelle seguenti, con la conseguenza che un servizio di questo tipo vivrebbe su titoli poco recenti o poco importanti, per non parlare dei giochi con una forte componente online, il cui ciclo di vita dipende interamente dal numero di utenti presenti sui server, che scemano nella maggior parte dei casi col passare del tempo. NVIDIA nel suo store offre oggi, oltre ai giochi compresi nella sottoscrizione, anche titoli a pagamento, utilizzabili attraverso i server di GeForce Now, nonché scaricabili su alcune delle principali piattaforme di vendita su PC, come GOG o Steam. L'operazione inversa però non è attualmente prevista, per cui acquistando un titolo su Steam non è possibile aggiungerlo nella propria libreria GeForce Now. Visto il peso di Steam nel mercato software su PC, si tratta di un limite enorme, che pregiudica la diffusione del servizio. I dubbi sul futuro di GeForce Now sono molti partendo da queste considerazioni, ma cosa accadrebbe se NVIDIA, invece che focalizzarsi sui contenuti, si concentrasse esclusivamente sullo sviluppo dei server di GeForce Now?
Già con il recente aggiornamento all'architettura Pascal la potenza è cresciuta enormemente, e gli investimenti fatti dalla casa di Santa Clara sono stati importanti. Questo fatto, unito agli sforzi di NVIDIA nello sviluppo di tecnologie legate alla nuvola, rende concreta la possibilità che, prima o poi, l'hardware da gioco sarà spostato nel cloud, che piaccia o meno, trasformando NVIDIA in un fornitore di servizi più che di hardware, almeno lato consumer. In questo senso è molto importante la partnership con uPlay, perché se un domani anche Steam e Origin dovessero intraprendere una strada simile, il mercato potrebbe mutare notevolmente. Da un lato abbiamo i pubblisher che sviluppano i titoli, venduti poi dagli store online come quelli appena citati, esattamente come oggi. Dall'altro NVIDIA potrebbe semplicemente mettere a disposizione dei gaming PC virtuali, sotto il pagamento di un canone mensile.

In questo modo NVIDIA eviterebbe la concorrenza di colossi come Steam e soci, entrando invece in un settore nuovo, di cui avrebbe di fatto il monopolio. Un servizio di questo tipo sarebbe per altro ampiamente configurabile. Immaginando una possibile offerta, NVIDIA potrebbe proporre diversi tipi di abbonamento in base alla potenza messa a disposizione, per un'esperienza d'uso paragonabile a quella di una GTX 1050 fino ad arrivare alla stessa qualità ottenibile con una GTX 1080, utilizzando le GPU attuali come riferimento. Considerato che una GTX 1080 costa oggi circa 700 euro, a cui andrebbero aggiunti gli altri componenti per la creazione di un PC da gioco, NVIDIA potrebbe creare un business molto profittevole in futuro, sempre a patto che le connessioni permettano uno streaming fluido e di qualità, come avviene già oggi con GameStream in 4K.

NVIDIA GeForce NOW L’accordo tra NVIDIA e uPlay potrebbe essere solo l’inizio di un lungo percorso che porterebbe NVIDIA a modificare per sempre il settore del gaming su PC. Dalle GPU discrete si passerebbe a quelle virtuali, disponili sul cloud tramite sottoscrizione mensile. Le condizioni per cui questo accada sono diverse e non è detto che saranno soddisfatte, ma NVIDIA ha potenzialmente in mano una vera gallina dalle uova d’oro, vista la mancanza di concorrenti. In futuro quindi, potremo forse affittare il nostro gaming PC personalizzato, e giocare in tutta comodità su dispositivi di piccole dimensioni, se non direttamente sulla TV o su smartphone, scaricando una semplice app. Se ciò avverrà è difficile a dirsi oggi, ma le basi per la creazione di un servizio di questo tipo sono già state poste e siamo certi che non ci vorranno decenni per sapere se NVIDIA compirà o meno questo grande passo.