Phoenix OS: come ridare vita ai vecchi PC con Android 7.1 Nougat

Andiamo ad analizzare assieme una versione modificata di Android 7.1 Nougat pensata per essere utilizzata su PC.

Phoenix OS: come ridare vita ai vecchi PC con Android 7.1 Nougat
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Il mondo degli smartphone e dei PC si sta evolvendo con sempre maggiore velocità, anche se i principali attori di questa "evoluzione" sono praticamente sempre i soliti, almeno per quanto riguarda i sistemi operativi. Su PC abbiamo Windows e macOS mentre su mobile abbiamo Android e iOS. Microsoft, Apple e Google: come potete vedere siamo dinanzi sempre ai soliti tre colossi. Le alternative non mancano, soprattutto nel mondo Linux, ma per chi cerca la strada più semplice e user friendly l'unica via percorribile è quella di Android, un sistema operativo open-source e facile da gestire. Va inoltre considerato che l'utenza è ormai abituata ad Android, grazie all'esperienza smartphone, e la continuità tra la user experience mobile e quella fissa aiuta gli utenti meno esperti a rendere meno traumatico il passaggio tra le due. In questo contesto, era quasi scontato quindi che qualcuno pensasse di portare l'esperienza utente smartphone su PC fissi e laptop. È nato sotto questa idea Phoenix OS, sistema operativo basato su Android 7.1 Nougat pensato per "sostituire Windows".

Missione: ridare vita a un vecchio laptop

Quando si parla di sistema operativo, è necessario parlare anche della macchina sulla quale esso è stato testato. Infatti, le sue prestazioni potrebbero ovviamente essere diverse da dispositivo a dispositivo. Noi, in questo caso, abbiamo utilizzato un oramai obsoleto HP Compaq nc2400, un piccolo laptop montante un Intel Centrino Duo operante alla frequenza massima di 1.2GHz, 1 GB di RAM e 60 GB di HDD interno. Insomma, una macchina che ha oramai fatto il suo corso da diversi anni.

Perché abbiamo scelto proprio questo laptop? Semplice, Phoenix OS è conosciuto dagli appassionati soprattutto per la sua "leggerezza" e gli stessi sviluppatori consigliano di utilizzarlo su hardware obsoleti. Abbiamo voluto, dunque, mettere a dura prova il sistema operativo basato su Android 7.1 Nougat per vedere se effettivamente riesce a "rivitalizzare" un laptop che oramai regge a malapena Windows 7 o Linux Mint 17.1. Ma bando alle ciance, iniziamo la nostra disamina!

Installazione

Il metodo di installazione di Phoenix OS ci ha colpito particolarmente. Oltre alla classica ISO scaricabile, è presente anche un installer utilizzabile però solamente da Windows. Per gli utenti Microsoft, dunque, basterà semplicemente avviare il setup, completare la procedura guidata e al riavvio del dispositivo si troveranno già Phoenix OS selezionabile dal grub. Mai vista una installazione più semplice, se non quella del rivale Remix OS che risulta comunque meno user-friendly. Insomma, Phoenix OS è praticamente accessibile a chiunque sappia portare a termine un'installazione guidata su Windows. Tuttavia, per gli utenti più esperti, esiste la classica opzione di creare un CD/DVD/chiavetta USB avviabili.

Interfaccia utente

Già dalle prime schermate di installazione, Phoenix OS si presenta con uno stile che richiama molto da vicino alcune ROM cinesi che troviamo su smartphone. Nonostante questo, però, abbiamo trovato il design efficace e di gran lunga superiore ad alcune distro Linux, che sono solitamente le opzioni preferite per "rivitalizzare" un PC di questo tipo. Una volta arrivati sul desktop, ci siamo ritrovati dinanzi ad un'interfaccia molto familiare. Desktop che "ricopre" quasi tutto lo schermo, pulsante "Start" in basso a sinistra, app "fissate sulla Taskbar" a seguito e stato della batteria, orario e classiche informazioni in basso a destra. Cliccando su queste si aprirà il "Notification Center", in una forma estremamente simile a quella di Windows 10.

Tuttavia, la differenza che si nota subito è rappresentata dalla presenza degli iconici tre tasti Android a fianco delle suddette informazioni. Stiamo ovviamente parlando del pulsante "back", di quello relativo al multitasking e del tasto "Home". Il primo è assolutamente superfluo. Con un'interfaccia desktop, è semplicemente scomodo andare a cliccare nella parte in basso a destra dello schermo per tornare alla pagina precedente, quando si è abituati ad utilizzare l'apposito tasto fornito dal browser. Il secondo è risultato, invece, molto utile, poiché consente di vedere immediatamente quali app sono in esecuzione e di passare dall'una all'altra immediatamente. Il terzo consente semplicemente di tornare al desktop, cosa già vista e rivista su Windows. Cliccando sul pulsante "Start", troveremo tutte le app installate, con possibilità di ricerca e classiche shortcut per accedere alle Impostazioni e spegnere il computer. Insomma, chi è abituato al sistema operativo di casa Microsoft si troverà a casa. A nostro modo di vedere, altro fattore positivo per l'accessibilità di Phoenix OS. Va sottolineato il fatto, però, che a livello di design il tutto sembra molto più simile a Windows 8.1 che a Windows 10, cosa che ci ha un po' fatto storcere il naso.

Dimenticatevi le app di Windows, siamo su Android

Nonostante tutte queste similitudini a livello estetico, dobbiamo ricordarci che siamo dinanzi ad un sistema operativo basato su Android 7.1 Nougat, con tutte le conseguenze del caso, siano esse positive o negative. In primis, il metodo principale per installare nuove applicazioni è quello di recarsi sul già preinstallato Play Store. Niente file EXE o setup vari, quindi, ma semplicemente stesso metodo sfruttato dai dispositivi mobili. Presente ovviamente anche la possibilità di sfruttare i file APK, ma il software utilizzabile è chiaramente circoscritto a quello pensato per l'ambiente mobile. Parlando di software preinstallato, sono presenti anche il browser Stardust, il TextEditor, il pacchetto WPS Office, un sempre utile File Manager, l'applicazione per gestire le e-mail, il noto gioco Alto's Adventure e il programma ADV Screen che consente di registrare ciò che avviene a schermo. Oltre a questo, sono chiaramente presenti le altre "app base" come Galleria e Calcolatrice. Insomma, tutto ciò di cui un utente normale ha bisogno per utilizzare il proprio PC.

Tuttavia, va segnalata la presenza di bloatware rappresentati da vari giochi e app di origine orientale, che abbiamo subito provveduto a disinstallare. Niente di grave, comunque, semplicemente ci sono delle app inutilizzabili da chi non parli il cinese. D'altronde, al primo avvio dovremo impostare tutte le opzioni relative alla lingua (con l'italiano che è per fortuna presente), visto che le principali sono qui cinese e inglese. Questo potrebbe essere lo scoglio più grande per chi non mastica bene almeno una delle suddette lingue, ma si tratta comunque di operazioni molto semplici da fare e soprattutto che restano permanenti dopo essere state configurate la prima volta.

Esperienza d'uso

Passiamo ora alla parte più importante di questo speciale, ovvero quella in cui andremo ad analizzare le prestazioni di questo Phoenix OS. Con nostra grande sorpresa, abbiamo riscontrato una fluidità molto superiore sia rispetto ai rivali (vedasi Remix OS) sia agli altri sistemi operativi testati sul laptop (Windows 7 e Linux Mint 17.1). Il nostro notebook, che ricordiamo avere solamente 1 GB di RAM, ha dimostrato di riuscire a gestire anche più applicazioni contemporaneamente (browser, WPS Office, Telegram e Alto's Adventure, ad esempio): cosa semplicemente impensabile con le altre soluzioni testate. Oltre a questo, Phoenix OS si è rivelato anche un sistema operativo molto stabile e abbiamo riscontrato solamente in due casi il classico messaggio "l'app non risponde". Cosa che non ha rovinato la nostra esperienza utente, visto che per risolvere l'errore è bastato semplicemente riavviare le applicazioni in questione. Sorprendenti le prestazioni del browser Stardust, che si è rivelato molto più fluido addirittura di Chrome, nonostante esso sia basato proprio sul browser di Google. Insomma, Phoenix OS è riuscito veramente nella titanica impresa di "rivitalizzare" il nostro Compaq nc2400.

Nonostante questo, l'installazione guidata consente di riservare al sistema operativo in questione fino a 32 GB di memoria, quantità assolutamente non sufficiente per un utilizzo "stress" quotidiano. Per l'utente medio, che deve solamente utilizzare il browser e qualche semplice applicativo, però, va più che bene. La problematica che più si fa sentire in questo caso è il fatto che Android dispone di un numero limitato di applicazioni, pensate maggiormente per l'utilizzo in mobilità. Non tutte, dunque, sono ottimizzate per un utilizzo desktop e presenteranno delle interfacce molto scomode quando proverete a metterle a schermo intero. Oltre a questo, dobbiamo anche mettere in conto che sul Play Store non sono presenti tutte le applicazioni che possiamo utilizzare su Windows, anche se molte volte sono disponibili delle alternative.

Phoenix OS Phoenix OS è una incredibile prova di forza, che dimostra come un vecchio laptop possa essere trasformato in una macchina in grado di essere utilizzata per le operazioni base quotidiane grazie alla magia di Android. Le prestazioni sono ottime e decisamente superiori alla concorrenza, dimostrando come il sistema operativo in questione sia anche un perfetto "ecosistema" da installare a fianco di altri più blasonati, ma non in sostituzione di essi. Infatti, il tutto rimane purtroppo confinato a un tipo di utilizzo generico, viste le chiare limitazioni in fatto di applicazioni, ottimizzazione di esse e il limitato storage. Infine, deve essere considerata anche l'oramai capillare diffusione di Windows, cosa che rende molto difficile la diffusione di OS di questo tipo. Si tratta, dunque, di un ottimo sistema operativo, da utilizzare però principalmente su PC ormai obsoleti, che riescono davvero a ritornare in vita con Phoenix OS.