Speciale Polo R WRC

Tre giorni al fianco del team Volkswagen, durante il Rally Italia Sardegna, tappa nostrana del campionato del mondo WRC, alla scoperta una macchina e di un team di meccanici davvero eccezionali.

Speciale Polo R WRC
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Apple CarPlay e Google Car sono pronti a rivoluzionare l'infotainment automobilistico, con l'aiuto degli smartphone. Le moderne tecnologie elettroniche hanno cambiato molto il modo di realizzare le auto negli ultimi anni, ma quando si guida contano anche altre fattori, come le prestazioni o la tenuta di strada. Si tratta di caratteristiche fondamentali, soprattutto parlando di mezzi da competizione. Grazie a Volkswagen, abbiamo avuto modo di seguire da vicino la Polo R WRC campione del mondo, durante la tappa italiana del campionato WRC, il Rally Italia Sardegna. A breve, potrete leggere un resoconto dettagliato del viaggio, visto che la tre giorni sarda è stata davvero interessante. Nel frattempo, diamo uno sguardo alla macchina che ha condotto Sébastien Ogier e il co-pilota Julien Ingrassia alla vittoria della gara nostrana, forse la più dura dell'intera competizione. Il team tedesco è in prima posizione nel campionato piloti come in quello costruttori, descrivendo meglio di tutto gli attuali rapporti di forza del campionato del mondo.

Un concentrato di potenza

La tecnologia automobilistica ha sempre dato il meglio di sé nelle competizioni sportive, spesso il vero banco di prova delle soluzioni che ritroviamo poi sulle macchine da strada. Nel caso della Polo realizzata per il campionato WRC, in commercio è presente un'edizione limitata, realizzata per celebrare le vittorie nel mondo dei rally degli ultimi anni, che riprende anche il nome della controparte da corsa. Nonostante l'omonimia però, la vettura da competizione è tutta un'altra cosa rispetto alla Limited Edition stradale, tanto che gli stessi meccanici Volkswagen, in risposta a una precisa domanda, non hanno esitato ad affermare che "L'unica cosa che accomuna i due modelli è il marchio sul cofano". Il mondo delle competizioni rallistiche necessita di accorgimenti impossibili da mantenere su un'auto commerciale, a partire dal motore. Il 1.6 TSI turbo aspirato da poco più di 300 CV montato sulla versione da competizione eroga una coppia di 430 nM a 5000 giri, fornendo una spinta davvero eccezionale.

A differenza di altre discipline, nel rally è l'accelerazione ad essere privilegiata rispetto alla velocità massima, visto anche il tipo di terreno su cui le auto si sfidano. Nel caso della Polo R WRC, per andare da 0 a 100 Km/h bastano solo 3,9 secondi, toccando una velocità di punta di 200 Km/h. Ad alimentare questo motore è una benzina particolare, da 102 ottani, che costa circa 8 €/l, con i consumi che arrivo a toccare 1 km con un litro.
Veder sfrecciare da vicino questo bolide su terreni accidentati, con elevate pendenze, è davvero qualcosa che lascia il segno. In TV sembra tutto più semplice, ma quando Sébastien Ogier è passato a pochi metri dalla nostra postazione a tutta velocità, abbiamo letteralmente mangiato la polvere, anche se la vicinanza ha permesso di catturare delle immagini davvero spettacolari. Tornando alle caratteristiche di quest'auto tanto particolare, troviamo un cambio a sei rapporti sequenziale, mentre le sospensioni sono di tipo McPherson. Per spingere al massimo la vettura, il sistema frenante è realizzato attraverso dei dischi ventilati da 355 mm, che consentono alla macchina di poter accelerare fino all'ultimo secondo prima di una curva. Trattandosi di un mezzo di derivazione stradale, il peso è contenuto ma non arriva alla leggerezza dei modelli sviluppati espressamente per le corse in pista, toccando quota 1200 Kg.

Un po' di Italia

Durante la nostra visita al paddock, abbiamo visto da vicino le postazioni in cui le macchine vengono preparate e curate dopo un gara. Il termine "curate" non è stato utilizzato a caso, visto che ammaccature e guasti sono molto frequenti nel mondo del rally. Se pensate che Volkswagen ha partecipato al Rally Italia Sardegna con due vetture, con molte tappe giornaliere e tempi ristretti per la messa a punto dei veicoli, capite che il livello di complessità nel gestire una tappa del campionato del mondo WRC sale esponenzialmente. Per spiegare meglio il duro lavoro che sta dietro al mondo del motorsport, ci affidiamo all'esperienza di Fabrizio Borra, meccanico della scuderia campione del mondo. Sono sette i bilici che seguono le vetture durante il torneo, adibiti al trasporto dei pezzi di ricambio, ma anche al catering. Incredibile come due rimorchi possano trasformarsi in un edificio che offre ospitalità alla stampa e agli oltre 50 membri del team. Un'altra struttura mobile è invece dedicata agli uffici, dove gli ingegneri comunicano direttamente con le auto durante la gara. Nel caso delle gare extra europee, il team ha a disposizione altri 8 container per il trasporto dei pezzi di ricambio e delle vetture per via aerea.
Parte fondamentale per ogni vettura sono le gomme, realizzate appositamente da Michelin, fornitore ufficiale di tutte le macchine del mondiale. Ogni vettura, da regolamento, può utilizzare un massimo di 28 pneumatici per tappa, 24 per le gare e 4 per lo Shakedown, fase in cui si effettuano dei test sull'auto per trovare la giusta impostazione. Sono utilizzabili sia gomme morbide sia dure, che vengono scelte dai piloti e dagli ingegneri in base allo stage.

A disposizione dei meccanici ci sono anche 18 paraurti posteriori e 18 anteriori, davvero utili, visto che le auto raramente arrivano a fine giornata senza ammaccature. Le procedure studiate alla perfezione e la particolare struttura dell'auto permettono di cambiare elementi importanti per l'utilizzo del mezzo in pochissimo tempo; nel caso del cambio, ad esempio, servono solo 12 minuti per montarne uno nuovo. Proprio le tempistiche sono essenziali, visto che i meccanici hanno solo tre occasioni in una giornata per mettere mano alle vetture, con tempi davvero risicati. Sono infatti disponibili 15 minuti la mattina, 30 prima degli stage pomeridiani e 45 la sera; il tutto viene cronometrato e monitorato direttamente dagli organizzatori, per cui la pressione per i meccanici è molto elevata nell'arco della giornata. Nonostante questo, vedere all'opera questi professionisti ha dell'incredibile, visto che le procedure per la riparazione del mezzo sono talmente assimilate che non c'è frenesia nei loro movimenti, solo estrema precisione. Gli otto membri del team che si occupano direttamente delle macchine devono dunque essere perfettamente coordinati per rimanere all'interno delle tempistiche prestabilite. Quando è stato chiesto a Fabrizio come si diventa un meccanico del team Volkswagen, le sue parole sono state chiare: "Passione ed esperienza. Per me è la mia vita, e penso che per ogni meccanico qui dentro sia la stessa cosa". La vittoria della tappa nostrana del campionato del mondo WRC dunque non deriva solo dalle prestazioni della Polo R WRC e dalla bravura dei piloti, ma anche dalla passione e dall'esperienza del team di meccanici dietro ai riflettori, che anche grazie a Fabrizio rendono il team Volkswagen uno dei più competitivi della categoria.

Polo R WRC La tecnologia, dalla meccanica all’elettronica, è da sempre un caposaldo del mondo automobilistico. Aver avuto la possibilità di vedere da vicino la macchina campione del mondo del campionato WRC, l’abilità di Sébastien Ogier e la preparazione e la precisione dei meccanici del team Volkswagen, è stata un’esperienza davvero unica. Il merito va anche dato ai paesaggi della splendida e accogliente Sardegna, con scorci mozzafiato, anche nell’entroterra, spesso penalizzato dalla bellezza della costa. Tornando alla Polo R WRC, vederla sfrecciare a velocità assurde su terreni impossibili per qualsiasi mezzo normale è stato semplicemente adrenalinico, per una tre giorni davvero indimenticabile.