Speciale Samsung Project Beyond

Samsung presanta un dispositivo per ricostruire ambienti virtuali in 3D, esplorabili poi con Gear VR.

Speciale Samsung Project Beyond
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La realtà virtuale non è certo una novità nel panorama tecnologico mondiale. Negli ultimi mesi tuttavia questo settore è diventato uno dei più effervescenti della scena high tech globale. La società protagonista di questa seconda vita è senza dubbio Oculus VR: partita da zero con un programma di crowfunding su kickstarter, dopo aver catturato l’attenzione del mondo con un primo interessante prototipo, è stata completamente rilevata da Facebook. Attualmente si prepara a lanciare una serie di modelli commerciali utilizzabili in diversi campi, anche al di fuori del mondo dei videogame (settore verso il quale Oculus si era inizialmente focalizzata). Non bastassero i soldi e la visibilità garantita da Facebook, la società americana ha ottenuto un’ulteriore ed inaspettata partnership da un altro colosso del mercato come Samsung.
L’azienda coreana infatti è entrata in maniera prepotente nel settore, mostrando a margine della presentazione del Note 4 il Gear VR, un visore per realtà virtuale realizzato in collaborazione con Oculus stessa, che sfrutta lo stesso Note 4 come display. Mentre Oculus presenta già ora un'elevata versatilità, il problema per il visore di Samsung sembrano essere i contenuti, visto che per ora non si è visto molto: per risolvere il problema, i coreani hanno mostrato Project Beyond, un dispositivo in grado di ricreare gli ambienti reali nel mondo virtuale.

Realtà virtuale

Per realizzare innovativi contenuti multimediali utilizzabili con Gear VR, Samsung ha presentato durante la sua Developer Conference di San Franciso un'inedita periferica di acquisizione video denominata Project Beyond. Si tratta di una sorta di videocamera 3D, che con l’aiuto del visore Gear VR promette di rendere virtuali i luoghi reali, come mai è stato fatto prima. Infatti se il visore Gear VR è stato pensato per riprodurre realtà virtuali, Project Beyond è stato pensato per crearle.
Il dispositivo è costituito da un disco sul quale sono montate 17 fotocamere grandangolari FullHD (16 nella parte laterale ed una in quella superiore), in grado di riprendere panorami 3D a 360°. Un apparecchio simile a quello montato da Google sulle macchine utilizzate per realizzare le street views di Google, ma molto più piccolo e portatile. Questo sistema permette di ricostruire l’ambiente in maniera completamente 3D lungo tutte le direzioni, con una geometria simile a quella percepita dall’occhio umano; per farlo registra un flusso di informazioni eccezionali, che può arrivare fino a 25 GB/s. Il risultato di tale “ripresa” è una sorta di sfera tridimensionale, all’interno della quale, utilizzando un visore Gear VR, l’utente potrà ruotare la testa per apprezzare da diverse angolazioni il panorama.

Quelli di Samsung hanno tenuto a precisare che quello presentato San Francisco è un modello embrionale ed i limiti dimostrati sono evidenti. L’esperienza virtuale infatti non permette all’utilizzatore di muoversi avanti ed indietro, e l’assenza di sonoro rappresenta un enorme limite all’immersività generale. Pensiamo ad esempio alla riproduzione di una spiaggia senza il suono del mare, un'assenza che limita il pathos della scena.
Gli esponenti del Think Thank Team (divisione di ricerca e sviluppo che ha ideato Project Beyond) hanno dichiarato che “Questa è una prima versione funzionante del dispositivo e soltanto un assaggio di quello che la versione definitiva sarà in grado di fare” aggiungendo che “Una volta completato, vorremmo portare Beyond in giro per il modo, in luoghi bellissimi”. Lo scopo è quello di far vivere agli utilizzatori di Gear VR la stessa esperienza di chi si trova sul luogo ripreso. Per il momento la videocamera è stata utilizzata soltanto a San Francisco e in altre vicine località della California.


Samsung Project Beyond Project Beyond si propone come un congegno in grado di trasportare fedelmente luoghi reali nel mondo della realtà virtuale. Le possibilità di applicazione sono infinite: dalla partecipazione virtuale ad un concerto, all’opportunità per un padre lontano di vivere in diretta il compleanno della figlia. Il progetto, pur essendo in una fase iniziale, promette davvero bene: con il giusto interesse e adeguate risorse, potrebbe concretizzarsi nel giro di breve tempo, dando vita ad una periferica capace di immergerci in posti in cui non siamo fisicamente presenti nella maniera più reale possibile, catapultandoci in esperienze affascinanti che altrimenti ci sarebbero precluse. Il nostro plauso va quindi a Samsung che corre un discreto rischio, investendo su una tecnologia davvero innovativa, pur non sapendo quale possa essere l’effettivo ritorno commerciale nell’immediato futuro.