AGCOM e Antitrust hanno aperto la strada ai colossi del web. Questi dovrebbero, in teoria, partire alla pari con Sky e Mediaset per l'assegnazione dei diritti TV della Serie A per il triennio 2018-2021. Le due autorità hanno infatti valutato: "con favore la scelta delle linee guida di valorizzare i diritti di trasmissione sulla piattaforma Internet, che non sono più considerati «accessori» rispetto alle piattaforme tradizionali". Si tratta di un momento storico per il calcio in TV in Italia, che potrebbe finalmente virare, in modo deciso, verso un'apertura nei confronti degli spettatori, sempre più abituati a modalità di visione alternative dei contenuti video. Lo streaming insomma, dopo cinema e serie TV, potrebbe cambiare anche il volto del calcio in televisione, con un conseguente abbassamento dei prezzi su tutte le piattaforme, Sky e Mediaset comprese.
L'anno zero del calcio in TV, forse
Tutto verte sulle decisioni delle due autorità che vigilano sull'assegnazione dei diritti per il calcio in TV, che sono AGCOM e l'Antitrust. Queste hanno sancito che la Lega deve predisporre "l'adozione di una modalità di vendita tale da alimentare un confronto effettivo tra più piattaforme distributive (digitale terrestre, satellite e internet), stimolando lo sviluppo competitivo nei mercati a valle, in particolar modo della pay-tv. Si tratta di una modalità che consente una effettiva concorrenza in particolare nei riguardi del consumatore, il quale può scegliere tra più offerte in concorrenza tra loro senza dover sostenere maggiori costi derivanti dalla necessità di sottoscrivere una pluralità di abbonamenti". Nella pratica, AGCOM e Antitrust hanno sancito la fine del principio di esclusività, legandolo non ai prodotti (in questo caso le partite), ma alla piattaforma. La Lega dovrà quindi diversificare in modo marcato le offerte da proporre agli operatori, offerte che saranno decise oggi 25 maggio durante l'Assemblea di Lega.
Il presidente Tavecchio dovrà quindi creare delle proposte ad hoc, che mettano tutti gli operatori interessanti nelle condizioni di trasmettere le partite, anche quelle di punta. Fino a questo momento, le gare di primo piano non sono mai andate in diretta streaming, se non all'interno di offerte degli stessi operatori che detenevano i diritti per le trasmissioni sul digitale o sul satellite. Sul fronte Lega Calcio, non dovrebbero esserci diminuzioni negli introiti, ma anzi una crescita. Se Sky e Mediaset perderanno l'esclusiva per la trasmissione dei match di primo piano, faranno certamente offerte inferiori, ma l'ingresso di nuove realtà porterà introiti freschi a compensare il minor afflusso di cassa.
Tutto dipenderà comunque dalle scelte che prenderanno il Presidente Tavecchio e in generale la Lega. AGCOM e Antitrust hanno già affermato che vigileranno attentamente sull'operato della Lega Calcio e sulle opzioni che proporrà agli operatori, che dovranno mettere tutti nelle stesse condizioni, broadcaster tradizionali e il web, con colossi come Amazon, Telecom e Vodafone alla finestra. Se tutto andrà come auspicato, dal 2018 potremmo avere abbonamenti decisamente più diversificati. Gli operatori online punteranno su prezzi convenienti, avviando, o almeno si spera, un circolo virtuoso in cui, per effetto della concorrenza, anche quelli tradizionali dovranno adattarsi ai nuovi scenari, abbassando i costi per gli utenti finali. Una vera manna dal cielo per gli appassionati di calcio, che potranno il prossimo anno, forse, risparmiare qualcosa per seguire le proprie squadre del cuore.
Serie A, diritti TV e streaming: una rivoluzione nei prezzi degli abbonamenti?
Nella prossima assemblea di lega saranno decise le offerte per la trasmissione della Serie A, le prime dopo l'apertura verso i colossi del web.
AGCOM e Antitrust hanno aperto la strada ai colossi del web. Questi dovrebbero, in teoria, partire alla pari con Sky e Mediaset per l'assegnazione dei diritti TV della Serie A per il triennio 2018-2021. Le due autorità hanno infatti valutato: "con favore la scelta delle linee guida di valorizzare i diritti di trasmissione sulla piattaforma Internet, che non sono più considerati «accessori» rispetto alle piattaforme tradizionali". Si tratta di un momento storico per il calcio in TV in Italia, che potrebbe finalmente virare, in modo deciso, verso un'apertura nei confronti degli spettatori, sempre più abituati a modalità di visione alternative dei contenuti video. Lo streaming insomma, dopo cinema e serie TV, potrebbe cambiare anche il volto del calcio in televisione, con un conseguente abbassamento dei prezzi su tutte le piattaforme, Sky e Mediaset comprese.
L'anno zero del calcio in TV, forse
Tutto verte sulle decisioni delle due autorità che vigilano sull'assegnazione dei diritti per il calcio in TV, che sono AGCOM e l'Antitrust. Queste hanno sancito che la Lega deve predisporre "l'adozione di una modalità di vendita tale da alimentare un confronto effettivo tra più piattaforme distributive (digitale terrestre, satellite e internet), stimolando lo sviluppo competitivo nei mercati a valle, in particolar modo della pay-tv. Si tratta di una modalità che consente una effettiva concorrenza in particolare nei riguardi del consumatore, il quale può scegliere tra più offerte in concorrenza tra loro senza dover sostenere maggiori costi derivanti dalla necessità di sottoscrivere una pluralità di abbonamenti". Nella pratica, AGCOM e Antitrust hanno sancito la fine del principio di esclusività, legandolo non ai prodotti (in questo caso le partite), ma alla piattaforma. La Lega dovrà quindi diversificare in modo marcato le offerte da proporre agli operatori, offerte che saranno decise oggi 25 maggio durante l'Assemblea di Lega.
Il presidente Tavecchio dovrà quindi creare delle proposte ad hoc, che mettano tutti gli operatori interessanti nelle condizioni di trasmettere le partite, anche quelle di punta. Fino a questo momento, le gare di primo piano non sono mai andate in diretta streaming, se non all'interno di offerte degli stessi operatori che detenevano i diritti per le trasmissioni sul digitale o sul satellite.
Sul fronte Lega Calcio, non dovrebbero esserci diminuzioni negli introiti, ma anzi una crescita. Se Sky e Mediaset perderanno l'esclusiva per la trasmissione dei match di primo piano, faranno certamente offerte inferiori, ma l'ingresso di nuove realtà porterà introiti freschi a compensare il minor afflusso di cassa.
Tutto dipenderà comunque dalle scelte che prenderanno il Presidente Tavecchio e in generale la Lega. AGCOM e Antitrust hanno già affermato che vigileranno attentamente sull'operato della Lega Calcio e sulle opzioni che proporrà agli operatori, che dovranno mettere tutti nelle stesse condizioni, broadcaster tradizionali e il web, con colossi come Amazon, Telecom e Vodafone alla finestra. Se tutto andrà come auspicato, dal 2018 potremmo avere abbonamenti decisamente più diversificati. Gli operatori online punteranno su prezzi convenienti, avviando, o almeno si spera, un circolo virtuoso in cui, per effetto della concorrenza, anche quelli tradizionali dovranno adattarsi ai nuovi scenari, abbassando i costi per gli utenti finali. Una vera manna dal cielo per gli appassionati di calcio, che potranno il prossimo anno, forse, risparmiare qualcosa per seguire le proprie squadre del cuore.
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