Surface Pro 5: sempre più sottile con CPU ARM ed emulatore Windows 10

La compatibilità dei processori Qualcomm con Windows 10 potrebbe aprire la strada a una nuova era per i laptop, più sottili e con una lunga autonomia.

Surface Pro 5: sempre più sottile con CPU ARM ed emulatore Windows 10
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L'annuncio fatto da Microsoft poche ore fa è molto più importante di quanto si pensi. La creazione di un emulatore in grado di far funzionare il software x86 su architettura ARM infatti apre scenari inediti e opportunità molto interessanti, sia per Microsoft che per i suoi partner. Il prossimo anno potremmo infatti vedere dispositivi equipaggiati con hardware mobile ma in grado di far funzionare Office, Photoshop e potenzialmente tutti gli applicativi oggi disponibili su PC, giochi compresi. Se di primo acchito in molti hanno pensato all'applicazione di questa tecnologia agli smartphone, ragionando meglio sulla vicenda si può facilmente comprendere che saranno i notebook a beneficiare per primi di questa innovativa funzionalità. In questo senso, lo sviluppo di una variante con SoC Qualcomm del Surface Pro 5 potrebbe rivoluzionare ancora una volta il settore del mobile computing, con conseguenze molto importanti per l'esperienza d'uso.

Una nuova generazione di notebook

La linea Surface è il fiore all'occhiello dell'attuale lineup Microsoft. Si tratta di notebook ottimamente realizzati, dalle prestazioni equilibrate ed estremamente portabili. Cosa più importante, sono prodotti che sono stati accolti molto favorevolmente dal pubblico, un fatto confermato anche dalle vendite, in continua ascesa dall'uscita del Surface Pro 3. Microsoft ha ovviamente in sviluppo la prossima versione di questo importante dispositivo, in arrivo il prossimo anno, ma l'annuncio di ieri potrebbe dare un bel vantaggio a Redmond, che potrebbe decidere di realizzare una variante del suo laptop di punta basata su processore Qualcomm, probabilmente lo Snapdragon 835. Per la prima volta quindi, il prossimo anno potremo vedere una versione del Surface Book con processore ARM al fianco delle classiche varianti Intel x64. Non è la prima volta che si parla di unificare questi due mondi tanto simili quanto distanti. Già da tempo si vocifera di una versione di iOS/MacOS in grado di funzionare sia su SoC mobile che su piattaforma Intel, tanto che, all'uscita del processore Apple A10, in molti hanno azzardato il paragone tra la potenza del SoC di Cupertino e quella dei processori a basso consumo Intel. In effetti, la forza bruta oggi disponibile nelle CPU Apple Ax, Snapdragon 830/835, Exynos o Kirin dovrebbe essere più che adeguata per un utilizzo business. Microsoft però sembra proprio essere arrivata prima della concorrenza, un vantaggio che difficilmente Redmond non sfrutterà. Ma perché iniziare dai laptop invece che dagli smartphone, più diffusi e popolari? Semplicemente perché un notebook è già pronto per sfruttare le applicazioni desktop, senza bisogno di adattare l'interfaccia o di modificare in alcun modo i software. Lo schermo di grandi dimensioni, la presenza di periferiche di input come tastiera e mouse, oltre al pennino nel caso del Surface, rendono il notebook di Microsoft il device perfetto per testare sul campo l'emulatore appena annunciato. Se questo si dimostrerà all'altezza, senza quindi penalizzare troppo le prestazioni, la svolta potrebbe essere epocale.

I SoC ARM offrono un'efficienza di molto superiore alle controparti Intel, con consumi inferiori, minori necessità in termini di dissipazione termica e una connettività integrata e già pronta a supportare tutti gli standard del futuro. Questo si tradurrebbe in un ipotetico Surface Pro 5 molto più sottile e leggero, dotato di connettività 4G/5G ma soprattutto con un'autonomia di gran lunga superiore alle medie attuali. Un entry level di questo tipo potrebbe offrire un'esperienza d'uso unica nel panorama mobile, sperando la classica giornata di autonomia, come su un tablet, senza però penalizzare l'usabilità e la versatilità che solo un notebook tradizionale può vantare. Insomma, se Microsoft riuscirà a creare un emulatore veloce, che impatti poco sull'autonomia e capace di gestire i principali software utilizzati in ambito business, allora potremmo essere di fronte a un cambiamento quasi epocale, un passaggio di consegne che in futuro potrebbe espandersi anche al segmento desktop.

Surface Pro 5 Il 2017 potrebbe l'anno della rivoluzione per il settore notebook. Se Microsoft riuscirà a sfruttare a dovere i processori ARM con il suo emulatore, allora potremo assistere all’arrivo sul mercato di una nuova generazione di laptop, sottili, leggeri e dall’autonomia decisamente più lunga rispetto al passato. In futuro, a farne le spese potrebbero essere Intel e AMD, che vedranno diminuire in modo drastico le vendite nella fascia bassa del mercato, cannibalizzate dai laptop ARM. Ancora è presto per dirlo, ma lo scenario è tutt’altro che improbabile, anche se l’impatto dell’emulatore di Microsoft sarà certamente più forte sul lungo periodo. Con la crescita delle prestazioni dei SoC ARM e l’affinamento del software di emulazione, Microsoft potrebbe davvero cambiare questo storico settore, e in futuro chissà, anche proporre dispositivi fissi con processori Qualcomm.