Alcuni scienziati italiani potrebbero aver scoperto l'origine dei buchi neri supermassicci

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Alcuni scienziati, secondo quanto riportato da Space.com, potrebbero aver svelato uno dei segreti che attanagliavano gli appassionati di astronomia da tempo: l'origine dei buchi neri supermassicci.

In uno studio condotto da Andrea Ferrara, della Scuola Normale Superiore di Pisa, si legge che questi colossi, che sono al cuore della maggior parte delle galassie, e che potrebbero contenere miliardi di volte più massa del sole, probabilmente si sono formati dopo il crollo di nubi di gas giganti, piuttosto che dopo la morte di singole stelle, come ipotizzato in precedenza da alcuni astronomi.
Ci sono un sacco di polemiche sulle proprietà di questi buchi neri supermassicci. Il nostro lavoro suggerisce che i buchi neri nascono grandi e poi crescono al tasso normale, e non partono piccoli per poi crescere ad un ritmo molto veloce”.
I ricercatori, guidati da Fabio Pacucci (anch'esso dell'Università di Pisa), hanno identificato due “semi” dei buchi neri supermassicci dopo aver studiato i risultati di alcune ricerche effettuate dall'oservatorio a raggi X Chandra della NASA e dal telescopio spaziale Hubble.
I semi dei buchi neri sono estremamente difficili da trovare. Tuttavia, pensiamo di averne trovati due” afferma il co-autore Andrea Grazian, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica in Italia.
Entrambi questi due presunti semi contengono circa 100.000 masse solari, che si sarebbero formate un miliardo di anni dopo il Big Bang (che ha creato l'universo circa 13,8 miliardi di anni fa), le dimensioni e l'età di questi semi implicano che, almeno nell'universo primordiale, i buchi neri supermassicci nascevano grandi, grazie al crollo delle giganti nubi di gas.
I ricercatori però hanno sottolineato che le conclusioni sono ancora preliminari, dal momento che sono necessarie delle ulteriori osservazioni per confermare che i due candidati sono dei semi di altrettanti buchi neri supermassicci.