Altro stop per Uber: perde la licenza per operare a Londra

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L’autorità che si occupa della gestione dei trasporti a Londra, Transport for London (TfL), attraverso un tweet diffuso sul proprio account ufficiale, ha annunciato che non rinnoverà la licenza ad Uber per poter operare nella capitale del Regno Unito, in scadenza alla fine del mese.

TfL, nel comunicato diffuso sostiene che “l’approccio e la condotta di Uber dimostrano una mancanza di responsabilità in relazione ad una serie di questioni che hanno delle potenziali implicazioni in materia di sicurezza pubblica”. Uber ha debuttato a Londra cinque anni fa, ma società e servizi rivali come Lyft, Via e Juno ancora non hanno il permesso di operare nella città.

TfL cita l’approccio della compagnia americana nei confronti di gravi reati penali e certificati medici, ed anche l’utilizzo del software Greyball che è stato bloccato in quanto violava la normativa vigente.

Uber ora ha 21 giorni per ricorrere in appello, ma l’azienda sarà comunque in grado di continuare ad operare fino alle sentenze definitive.

Il general manager di Uber a Londra, Tom Elvidge, ha affermato che “3,5 milioni di londinesi utilizzano la nostra applicazioni, e più di 40.000 autisti si guadagnano da vivere grazie a noi. Siamo stupiti da questa decisione. Il sindaco e Transport for London si prenderanno la responsabilità per la decisione presa, in quanto lasceranno non solo 40.000 persone senza lavoro, ma priveranno milioni di londinesi di una forma di trasporto comoda e conveniente”.

Sadiq Khan, il sindaco di Londra, ha già fatto sapere di supportare a pieno la decisione di TfL.

La prima grana per il nuovo CEO è servita.