Apple: Tim Cook parla della privacy e dell’intelligenza artificiale

INFORMAZIONI SCHEDA
di

La giornata di ieri è stata molto impegnativa per l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, che dopo aver annunciato insieme al CFO della società Luca Maestri i risultati finanziari relativi al terzo trimestre dell’anno, si è concesso alle domande di giornalisti ed investitori sul futuro della compagnia.

In particolare, Cook ha anche parlato dell’intelligenza artificiale e di Siri, una realtà che ormai gestisce più di due miliardi di richieste a settimana. Il CEO ha anche evidenziato gli sforzi di Apple per fornire un’esperienza quanto più possibile omogenea di Siri a livello mondiale, sebbene la maggior parte dei servizi siano limitati agli Stati Uniti.
Cook ha parlato anche del valore che acquista uno smartphone nel momento in cui viene lanciato nei negozi con un’IA integrata: “viviamo in una società mobile. Le persone sono costantemente in movimento. E’ vantaggioso avere un assistente vocale che sia a contatto con le persone nell’arco di tutta la giornata e non solo a casa” ha affermato, affermando che l’utilizzo di assistenti come Siri è nettamente superiore a dispositivi simili ad Amazon Echo.
Sulla sicurezza, invece, l’amministratore delegato ha affermato quanto segue: “in termini di equilibrio tra privacy ed assistente vocale, ci sarebbe molto di cui parlare. Ma è un falso compromesso. Molti tendono a far credere alla gente che per avere un ottimo assistente vocale bisogna mettere da parte la privacy, ma noi non abbiamo intenzione di farlo. E’ un ragionamento simile a quello tra privacy e sicurezza, di cui si parla da tempo. Sono dell’idea che le due cose possano andare di pari passo. Non c’è da fare alcuna scelta”.
In passato sul web erano emerse alcune voci secondo cui alcune leggi federali per la privacy avrebbero frenato lo sviluppo di Siri, ma evidentemente non corrispondevano alla realtà, anche alla luce dei commenti di Cook.