Come la Cina sta manipolando l'opinione pubblica del Paese sul web

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Si parla ancora di Cina e censura, dopo che pochi giorni fa Apple è stata costretta a rimuovere dal proprio store le app che offrivano servizi di VPN. Uno studio di Gary King, della università di Stanford, ha rivelato come la Cina stia affinando le proprie tecniche di repressione e propaganda sul web grazie a stratagemmi sempre più raffinati.

Il paper, che King ha scritto assieme ai colleghi Jennifer Pan e Margaret Roberts, si chiama "Come il Governo Cinese sta fabbricando post sui social media per creare una distrazione strategica". Nella ricerca si può leggere come il Governo abbia costruito una vera e propria armata di "commentatori", incaricati, dietro compenso, di riempire i principali siti di ritrovo e di informazione cinese con propaganda a favore del regime illiberale cinese.

L'astuzia della Cina starebbe nella rinuncia di eliminare i commenti scettici o negativi, limitandosi a sommergerli con notizie positive. In questo modo il Governo Cinese riesce a distrarre la popolazione dai problemi principali che vengono completamente eclissati.

Questo ha permesso al Governo cinese di manipolare l'opinione pubblica del Paese senza darlo a vedere. La ricerca è stata possibile in seguito ad un grosso leak avvenuto del 2014, una serie di documenti hanno infatti confermato quello che, fino a quel momento, erano solo rumor. Il leak ha gettato luce sulla natura della macchina propagandistica cinese, permettendo ai ricercatori di capire affondo il tipo di post creati dal regime e,quindi, le tattiche utilizzate per diffonderli.