Dark Web: gli hacker si impossessano di Freedom Hosting II, 10.000 siti oscurati

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Quando si parla di informatica, non esiste nulla di sicuro. Ogni informazione è a rischio, a meno che non si navighi nelle acque meno agitate del Dark Web. Parliamo di quella porzione di internet in cui si può "passeggiare" nel più completo anonimato.

Nessuno è in grado di monitorare i vostri passi, la vostra provenienza e identità, uno spazio a cui si accede tramite il protocollo Tor. Proprio in questa porzione oscura di web risiede Freedom Hosting II, un server che ospita siti internet accessibili unicamente tramite Dark Web. L'host sta passando delle brutte ore, poiché un gruppo di hacker si è impossessato di tutti i siti ospitati sulla piattaforma. Tutto è iniziato con un messaggio, "Hello, Freedom Hosting II, you have been hacked.", sei ore dopo tutto è andato offline ed è arrivata la richiesta di riscatto.

Per riavere tutto indietro, a Freedom Hosting II sono stati chiesti 0.1 Bitcoin oppure 100 dollari, anche se non è chiaro se sia un'offerta seria o uno scherzo (solitamente quando si parla di ransomware di questa entità ci sono in ballo cifre mostruose). I dati frutto di contesa sono molto particolari, lo stesso gruppo di hacker ha dichiarato come la metà di questi sia pedofilia spicciola; una cosa non difficile da credere, poiché il primo Freedom Hosting è stato chiuso proprio per questo motivo nel 2013.

Nonostante questa seconda versione dell'host sia più piccola della prima, pare che i siti coinvolti nell'hacking siano circa 10.000. "Un duro colpo" secondo Sarah Jamie Lewis, studiosa del fenomeno Dark Web, poiché la piattaforma ospitava anche centinaia di blog politici e forum, presto dunque potrebbe scomparire un bel poi di libertà di parola.