Ecco come Mozilla vuole "resuscitare" Firefox facendolo uscire dall'irrilevanza

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"Stiamo per riprenderci un sacco di utenti". Queste sono le parole di Chris Beard, CEO di Mozilla. Una promessa che lascia intendere il desiderio di un ritorno di fiamma di Firefox. Il browser un tempo era uno dei più utilizzati dagli appassionati ma ora è stato eclissato dal successo di Chrome. Ecco il piano di Mozilla.

La versione 57 di Firefox, nelle ambizioni di Mozilla, dovrebbe essere l'occasione per far ritornare (e riaffezionare) un bel po' di utenti. Il rivale principale del browser è ovviamente costituito da Google Chrome che da solo vale il 54% del traffico online. Segue Safari con il 14% e, quindi, Firefox fermo al 6%.

Chrome sin dal suo debutto nel 2008, si legge su un'interessante articolo di Cnet dedicato al fenomeno, ha eroso negli anni centinaia di migliaia di utenti, rubandogli il titolo di principale alternativa ai browser mainstream come interne explorer, in un contesto dove non erano poi tanti gli utenti a cercare alternative ai browser preinstallati.

Mozilla, innanzitutto, sta pensando ad un piano di membership per la sua organizzazione nonprofit, un modo per darle una mano nella sua lotta per alcune battaglia sacrosante, come la net neutrality e la difesa della crittografia. Questo dovrebbe portare un po' di ossigeno a Mozilla anche sotto il profilo dello sviluppo di servizi online, tra cui lo stesso browser.

Mentre il punto di forza di Firefox 57 sarà il così detto progetto Quantum che si sostanzia in tre feature: Stylo, una tecnologia che accelera le operazioni di formattazione, Quantum Flow che risolve dozzine di bug minori e, quindi, Quantum Compositor che a sua volta, isolando un componente fondamentale del motore interno di Firefox (il compositore grafico)e mettendolo in esecuzione in un processo separato dal processo principale del browser, permetterà una navigazione decisamente più veloce di quella garantita da qualsiasi altro browser. O almeno questo nelle ambizioni di Mozilla.

"In questo modo si possono semplicemente fare cose che non sono possibili su nessun'altro browser, tra cui l'esecuzione di alcune animazioni e contenuti interattivi particolarmente pesanti.

In questo modo il prossimo Firefox dovrebbe contare su un'architettura avanzata che pochi altri possono vantare. Insomma non solo i discorsi sacrosanti su internet aperto, sulla privacy e sulla programmazione opensource. Ma anche tanta sostanza. Basterà?

Difficile dirlo già da adesso, ma si tratta di un ottimo segnale.