Ecco perchè Apple produce in Cina e non negli States

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Il New York Times ha pubblicato in queste ore un'interessante notizia che cerca di illustrare le motivazioni per cui Apple produce i propri dispositivi in Cina e non direttamente sul suolo americano. Stando all'articolo, la società di Cupertino avrebbe scelto le fabbriche cinesi non per i costi di manodopera inferiori, bensì per la velocità produttiva; se gli iPhone venissero prodotti negli Stati Uniti, i costi sarebbero lievemente superiori, ma Apple non potrebbe beneficiare della stessa rapidità di produzione. Esempio calzante della produttività cinese è Foxconn, grande fabbrica che si occupa della produzione di componenti per molte società tra cui figura anche quella di Tim Cook, impiegando circa 230.000 dipendenti con turnazioni che raggiungono anche le 12 ore, assicurando una produzione praticamente continua.

Aspetto da non trascurare che consente alla Cina di sorpassare gli Stati Uniti è l'elevata disponibilità di figure professionali in grado di vigilare costantemente durante tutta la fase di produzione. La ricerca di tale personale sul suolo americano potrebbe durare anche più di 9 mesi, mentre in Cina la Foxconn è in grado di assumere anche fino a 3,000 dipendenti da un giorno all'altro. La scelta di produrre in Cina nacque ancora prima dell'iPhone, quando Steve Jobs lamento al suo team la presenza di alcuni graffi sul display del prototipo, realizzato, allora, utilizzando la plastica. Sotto le pressioni di Jobs, desideroso di un display in vetro resistente realizzato in sei settimana, la società decise di spostare la produzione in Cina.