Face ID: i dati del viso vengono salvati in locale e sono criptati

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Nella giornata di ieri vi abbiamo parlato della lettera inviata dal senatore americano Al Frankner all’amministratore delegato di Appe, Tim Cook, per esporre le proprie perplessità sul sistema di riconoscimento facciale introdotto dalla Mela con l’iPhone X.

In risposta sono arrivate alcune interviste del capo della divisione software di Apple, Craig Federighi, che ha fugato ogni dubbio, in particolare la parte che riguarda la memorizzazione dei dati del viso, che era proprio uno dei punti focali della lunga lettera del politico, il quale aveva avanzato non poche perplessità sulla privacy.

Nel corso di un’intervista, Federighi ha affermato che i dati derivati dal Face ID rimarranno sul telefono, e non verranno inviati al cloud. Anche le rettifiche apportate dal sensore per compensare le variazioni del viso (barba, occhiali, ad esempio) saranno conservate esclusivamente sull’iPhone X.

Il dirigente ha anche risposto alle domande relative al modo attraverso cui è stato testato Face ID, affermando che “abbiamo testato Face ID con persone provenienti da molti paesi, ed appartenenti ad altrettante culture, razze ed etnie, utilizzando oltre un miliardo di immagini che abbiamo sottoposto alle nostre reti neurali per evitare il fenomeno dello spoofing”.