Facebook si oppone all'uso dei dati per la sorveglianza

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Dopo Twitter, anche Facebook ha lasciato partire la controffensiva contro l’utilizzo dei dati per scopi di sorveglianza. Il social network di Mark Zuckerberg, infatti, ha aggiornato le politiche interne per vietare agli sviluppatori di utilizzati i suoi dati per creare strumenti di sorveglianza ai danni degli utenti.

Il sito già in passato si era opposto agli strumenti di sorveglianza messi in atto da alcune agenzie governative, tra cui l’NSA, ma è chiaro che quanto emerso la scorsa settimana dai documenti pubblicati da Wikileaks è destinato a lasciare degli strascichi importanti.
La mossa arriva però dopo che alcune organizzazioni avevano accusato Facebook e Twitter, rei di non aver fatto abbastanza per impedire il tracciamento dei manifestanti utilizzando i dati del social network. I gruppi sostengono che gli strumenti di sorveglianza hanno effetti catastrofici sulla libertà di parola.
L’ACLU, una delle organizzazioni che aveva invitato la compagnia di Menlo Park ad intraprendere questa iniziativa, ha accolto favorevolmente la decisione del social network, ma l’ha bollata come “un primo passo” verso una politica più trasparente.