Gli scienziati annunciano l'Universo mai visto: rivoluzione per l'astronomia
Una rivoluzione come quella di Galileo. E’ stata etichettata così la storica scoperta annunciata oggi dagli scienziati, i quali hanno rivelato di aver catturato un segnale generato dalla fusione di due stelle di neutroni, talmente tanto dense da essere in grado di costituire uno stato estremo della materia. Tutto ciò spiega l'origine dei metalli pesanti, ovvero degli atomi con un gran numero di protoni nel nucleo.
Lo stato estremo della materia è stato ascoltato e catturato dai rivelatori di onde gravitazionali Ligo e Virgo, insieme ad altri 70 telescopi di Terra e speziali. Un ruolo centrale nella scoperta l’ha avuto l’Italia, con l’ASI, INAF ed INFN, e l’annuncio sta già scatenando un effetto a cascata nel mondo dell’astronomia, al punto che è stato battezzato “multimessaggero”, dal momento che si tratta del risultato di una vasta gamma di informazioni basate su segnali di tipo diverso.
La straordinarietà di questo evento, i cui annunci sono in corso in questi minuti da tutto il mondo, è rappresentata dal fatto che gli astrofisici sono stati in grado di ricostruire la corsa di due segnali emessi dalla fusione delle stelle di neutroni. L’evento è stato registrato nella periferia della galassia NGC 4993, nella costellazione d’Idra a 130 milioni di anni luce di distanza dal nostro pianeta. Proprio da qui sono partite le onde gravitazionali captate dai due rilevatori, uno dei quali è localizzato nel nostro paese.
“I due segnali hanno viaggiato per 130 milioni di anni. Quello più luminoso è stato osservato 1,7 secondi dopo quello dell’onda gravitazionale” afferma Gianluca Gemme, secondo cui la differenza di tempo tra i due segnali sarebbe stata calcolata in termini talmente piccoli da confermare la teoria di Einstein.
Gli scienziati sostengono che questa scoperta modificherà radicalmente il modo in cui ci si approccerà all'astronomia, in quanto la multimessenger astrophysics potrebbe permettere di rivelare nuovi interessanti concetti sull'origine del cosmo. La scoperta fornisce anche la prima prova reale che le stelle dei neutroni sono la fonte della gran parte dell'oro e platino nell'Universo.
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