Hackerato il NES Classic Mini: ora legge ROM per SNES, Mega Drive e Game Boy

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Tutti sapevamo che sarebbe successo, restava da capire solo quando: alcuni hacker hanno letteralmente aperto il software del NES Classic Edition per aggiungere anche ROM Sega Mega Drive, SNES, Game Boy e Game Boy Advance.

Un'azione quasi "dovuta", visto il limite che Nintendo ha posto al piccolo dispositivo: 30 giochi fissi del NES e nessuna modalità di espansione. Inizialmente il team che ha lavorato al cracking della piccola console era riuscito ad aggiungere altri giochi NES, ma fatto trenta si è pensato di fare anche trentuno e toccare anche altre console. L'operazione ovviamente può essere considerata immorale, illegale e quant'altro, ma secondo la redazione di Forbes Nintendo "se l'è cercata". La società giapponese non solo non ha inserito un'espansione via microSD, non ha neppure offerto la possibilità di aggiungere nuovi giochi online, acquistabili tramite lo store ufficiale.

Quando si limita la libertà degli utenti, il copione è sempre identico, è accaduto anche con Ps3 quando Sony ha chiuso il supporto a Linux. Alcuni hacker vedono queste limitazioni come veri e propri guanti di sfida e in poco tempo bucano qualsivoglia sistema. Le cose potrebbero migliorare con Nintendo Switch, che sicuramente sarà Region Free e non ci sarà bisogno di modificare i dispositivi europei per giocare i titoli giapponesi. Se poi gli utenti avessero anche la possibilità di installare una Virtual Console, allora le vendite di Switch potrebbero magicamente aumentare esponenzialmente. In caso contrario ci sarebbero sempre gli hacker.