I computer "spaziali" del futuro saranno presto testati sulla ISS

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L'ISS, la Stazione Spaziale Internazionale riceverà un importante update per quanto riguarda i Computer in uso. A breve saranno inviati sulla stazione internazionale alcuni Spaceborne Computer, le stesse macchine in uso sui razzi della SpaceX. Si tratta di un computer con Linux che, NASA e HPE, hanno rinforzato per l'uso nello spazio.

I Computer rimarranno a bordo dell'International Space Station per circa un anno, il tempo necessario per testarli e vedere se sono abbastanza robusti per funzionare nelle condizioni estreme che i computer, indubbiamente, dovranno sopportare nel corso delle missioni spaziali più complesse, come quelle con destinazione Marte.

Ad oggi, i Computer sulla terra svolgono ancora la maggior parte dei calcoli più complessi di cui gli shuttle hanno bisogno in orbita. Ad ogni modo, più in là ci si spinge nelle profondità dello spazio, più le comunicazioni tra macchinari sulla terra e in orbita diventano complicati se non impossibili, per via di un lag sempre più forte. Un ritardo anche di poche decine di minuti potrebbe risultare disastroso, motivo per cui si sta cercando di far sempre più affidamento su computer a bordo in grado di resistere a radiazioni, eruzioni solari e temperature estreme.

I computer sviluppati dalla NASA e da HPE (Hewlett Packard Enterprise) non fanno affidamento esclusivamente su una struttura rinforzata ma, anzi, si basano, per il loro corretto funzionamento nello spazio, sul software proprietario in grado di spegnere il device in caso l'apparecchiatura di bordo rilevi radiazioni di particolare tenore o altre anomalie di vario genere.

I test degli Spaceborne Computer non sono una buona notizia solo per il futuro delle missioni spaziali, parola di HPE: "non solo l'esperimento ci mostrerà cosa serve per migliorare i computer nello spazio, ma porteranno anche a scoperte utili per migliorare gli HPC (high performance computing) sulla terra, con benefici potenziali per altri settori tecnologici".