Il Garante della Privacy rilascia la relazione sull'attività del 2016

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Il Garante per la Privacy ha rilasciato nella giornata di oggi la relazione sull’attività 2016 svolta dall’agenzia, che dipinge un quadro preoccupante sulla riservatezza dei dati online e la cybersecurity.

In un estratto si legge che “è proseguito il lavoro svolto per assicurare la protezione dei dati on line, a partire dai grandi motori di ricerca e dai social network. Nel 2016 Google ha adempiuto, sulla base del protocollo sottoscritto con il Garante, agli impegni presi per rendere conforme il trattamento dei dati degli utenti alla normativa italiana. A Facebook l'Autorità ha imposto di bloccare i falsi profili (i cosiddetti fake) e di assicurare più trasparenza e controllo agli utenti”, ed alcuni rappresentanti hanno preso parte ad un’indagine internazionale sul mercato dell’IoT, che ha visto il blocco dello sviluppo di un algoritmo che avrebbe dovuto misurare la reputazione delle persone.
Sulla cybersecurity, “l'Autorità ha proseguito anche nel 2016 l'attività di vigilanza procedendo sia d'ufficio che in seguito a specifiche segnalazioni o comunicazioni relative a violazioni di dati personali”.
Preoccupante è la crescita del fenomeno della pedopornografia, che è avvenuta per mano (involontaria) dei genitori, che pubblicano sul web le foto dei bambini.
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